No sempre è aperta piccola ma è bellissimo la raccomando conoscerla.
La chiesa venne edificata alla fine del XIII secolo e dedicata nell'anno 1317 dal comune della città di Perugia al santo patrono della città, il martire Sant'Ercolano ucciso nel 540 d.C in seguito all'assedio della città da parte di Totila. L'avvio dell'opera si fa risalire al 1297 mentre si devono nel 1326 (anno presunto del termine della costruzione) a Fidanzuola di Bongiovanni ed a Ambrogio Maitani rispettivamente la costruzione del muro di sostegno situato dietro la chiesa che esegui il completamento inserendo la scala di accesso alla chiesa superiore. Nel 1381 il comune di Perugia tramite il Consiglio Generale permetteva che fosse officiata dall'abate e dai monaci del Corpo di Cristo, mentre e del 1400 l'affidamento della chiesa inferiore ai padri di San Domenico. Nel 1542 in seguito al rissetto edilizio conseguente all'edificazione della Rocca Paolina venne deciso di abbattere la chiesa superiore. Nel 1591 dopo un periodo di abbandono, il vescovo Napoleone Comitoli si operò per il restauro e per la riappropiazione della sua identità. Nel 1607 la struttura fu affidata ai Padri Barnabiti grazie ai quali nel marzo dello stesso anno fu possibile la riapertura al culto mentre nel 1609 il trasferimento delle reliquie di Sant' Ercolano. I Barnabiti rimasero fino al 1777 quando la chiesa fu trasferita alla compagnia di San Martino (oggi Fondazione Sodalizio di San Martino). Nel corso del novecento in seguito ad una fase di abbandono si è provveduto a più riprese ad intervenire con opere di restauro che ne misero in risalto numerose problematiche di carattere architettonico e non solo (ad esempio fenomeni di umidità che interessavano le strutture murarie nonché ulteriori fenomeni di ristagno ed infiltrazione d'acqua a carico di altri settori dell'edificio). Negli anni dal 2003 al 2006 la chiesa è stata oggetto di un importante intervento di ripristino, restauro e...
Read moreStamattina, domenica 30.01.22, sono entrato in questa chiesa che ho sempre visto solo da fuori perché è sempre chiusa. Erano le ore dieci e cinque, la messa domenicale inizia alle dieci e mezza. Appena entrato non ho fatto in tempo a guardarmi intorno che subito un africano (molto probabilmente il sagrestano) si è precipitato verso di me per chiedermi se ero venuto per assistere alla messa. Ho risposto che ero entrato per vedere la chiesa mezz'ora prima della messa (in realtà forse, come a volte faccio, mi sarei pure trattenuto più a lungo sedendomi da qualche parte durante la celebrazione liturgica). Sono stato letteralmente cacciato via, questo prete africano mi ha detto che le visite sono sospese e che non potevo stare lì se non ero entrato con l'intenzione di assistere alla messa. Un comportamento così assurdo e sgarbato non poteva non essere raccontato: cavete canem, si hunc locum visitare vultis! P.S. Nei pochi attimi che sono stato dentro ho potuto constatare che merita assolutamente una visita. Riproverò in...
Read moreSi salgono e si scendono le scalette di Sant'Ercolano, saran poche saran troppe? In ogni caso, v'è la chiesa, consacrata al martire perugino Ercolano, a far da lieta presenza. Ed allora, perché non superare la doppia rampa di scale che ne consente l'accesso ed entrare nel tempio ottagonale che par, più che una chiesa, una torre fortificata. Detto fatto, il viandante vi accede e viene immantinente catapultato in un regno che cela il medioevo e lascia intravedere qualcosa di gotico ma che in larga parte ha il gusto del barocco. Quivi infatti vi lavorò con intenso fervore il Carlone, artista seicentesco, nativo di Genova, che affrescò con fare superbo et risultati eccellenti l'intera volta della cupola. L'altare maggiore è impreziosito da un sarcofago degnamente decorato a rilievo, che sembra nondimeno esser fuori di posto e di luogo. E poi in controfacciata, fa capolino lo sguardo di Napoleone Comitoli, qui ritratto a suo onore, per aver egli provveduto ad abbellire Sant'Ercolano per noi che oggi abbiamo il privilegio...
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