The church of San Marcello al Corso is a Catholic church, located in the Trevi district, along via del Corso . It is the church of the cardinal title of San Marcello. The building has a single nave, with five chapels on each side. The counter-façade is completely occupied by a large Crucifixion, towards which the 14 scenes of "Stories of the Passion" converge, frescoed in the upper register by 1613. The concave façade, a late 17th century Baroque style work , is by Carlo Fontana ( 1681 - 1687 ). Inside are placed works, among others, by Gregorio Guglielmi (Miracles of Santa Giuliana Falconieri; 6 paintings on canvas, 1750–51), Francesco Salviati (Stories of the Virgin) in the Grifoni chapel, the third on the right; Perin del Vaga (the Four Evangelists) in the chapel of the Crucifix, the fourth on the right; Alessandro Algardi (busts of the Frangipane family) and Taddeo and Federico Zuccari (Conversion of Saint Paul), in the Frangipane chapel, the fourth on the left; Pier Claudio Pantieri (ceramic representing the Madonna del Fuoco, patron saint of Forlì : for this reason, on the anniversary - February 4 - the Romagna community present in Rome gathers in San Marcello), in the Chapel of San Pellegrino Laziosi , served in Forlì. To the left of the entrance is the monument erected by Sansovino for Cardinal Giovanni Michiel, who was poisoned in Castel Sant'Angelo. In the chapel of the Crucifix (the fourth on the right) is the funeral monument of Cardinal Consalvi and his brother, a neoclassical work by Rinaldo Rinaldi . The semi-precious stone ciborium placed on the altar is the work of Carlo Francesco Bizzaccheri (1691). Cardinals Fabrizio Paolucci and Camillo Merlini Paolucci are buried in the chapel of San Pellegrino Laziosi (the fifth on the right, closest to the apse), who had it decorated with works by Pietro Bracci (Fabrizio's tomb), Tommaso Righi (the tomb of Camillus), by Aureliano Milani and by Domenico Corvi (two paintings of Old Testament inspiration, The Sacrifice of Isaac and The Finding of Moses). The Church is run by the Servants of Mary....
Read moreNel panorama delle innumerevoli chiese al Centro di Roma, aventi un rilevante interesse principalmente storico e artistico, va di diritto inserita questa deliziosa e antichissima chiesa paleocristiana, oggi in stile rinascimentale negli interni, sontuosamente affrescata e con uno stupendo soffitto a cassettoni del 1500, ma piena ovunque di opere d'arte notevoli, a cominciare dalla elegantissima facciata - invece in stile barocco - opera del celebre Carlo Fontana. Tuttavia, la indubbia bellezza e la roboante presenza artistica ad un certo punto tacciono, scompaiono, per chi ha Fede, dinanzi alla Potenza dell'Altissimo, che ha per così dire "toccato" questo luogo sacro e tale vicenda diventa pertanto mille volte più significativa di qualsiasi attrazione artistica. Quest'anno si celebra il 500° anniversario del miracolo. La notte del 22 maggio 1519 infatti, un incendio devastante distrusse per intero la chiesa e tra le fiamme che bruciarono ogni cosa, si salvò solo un bellissimo crocifisso ligneo, rimasto miracolosamente indenne, invece di rimanere distrutto, come avvenne per qualsiasi altra cosa presente dentro la chiesa. Anzi, venne ritrovato detto crocifisso - molto grande e realistico - persino con un lumicino che ardeva ai suoi piedi, come se nulla fosse successo. Per un attimo, immaginiamo lo stupore, la commozione e la sensazione di un autentico intervento divino in chi poté assistere sbalordito alla scena surreale di un enorme Crocifisso di legno sopravvissuto in mezzo a cumuli di resti inceneriti e ancora fumanti. Si intuì un intervento divino e quel Crocifisso misterioso, molto espressivo e unico, divenne oggetto di una devozione senza fine. Ma non basta. Tre anni dopo, nel 1522 una pestilenza colpi Roma. Tra la disperazione e la sofferenza assoluta per le morti innumerevoli nella città, qualcuno si ricordò del Crocifisso miracoloso della chiesa di San Marcello e con gesto coraggioso e denso di Fede, si decise di portare in Processione tale Crocifisso per le strade di Roma, malgrado la pestilenza facesse apparire folle radunare fedeli in processione. Con totale sgomento e stupore della gente, narrano le cronache del tempo che ovunque passasse il Crocifisso, la peste cessava come per autentico miracolo e l'episodio toccò talmente in profondità i fedeli, che secoli dopo anche il Manzoni volle inserire tale passo nel suo romanzo, riadattandolo però alla peste di Milano. Ecco perché al di là delle bellezze artistiche tutto intorno, degli eventi musicali stupendi che si tengono spesso in questa chiesa, ricostruita bellissima dopo l'incendio del 1519, ma capovolta, cioè con l'entrata stavolta su Via del Corso, mentre prima era su Via di San Marcello, si deve capire che ha senso entrare per ribaltare la propria vita e cercare devotamente aiuto nel Crocifisso Miracoloso ed in Maria che Scioglie i Nodi, tutto il resto diventa secondario, se davvero la Potenza di Dio si è manifestata in questo luogo di preghiera meraviglioso, come sarebbe estremamente riduttivo ignorare, per guardare solo all'Arte. Vale perciò la pena entrare almeno una volta nella vita in questo luogo sospeso tra la Terra ed il...
Read moreSituata in una piccola piazza lungo via del Corso, nel Rione Trevi, fu una delle prime chiese cristiane della città ed è dedicata secondo la tradizione a papa Marcello I, condannato da Massenzio a compiere i lavori più umili nelle stalle del catabulum, il servizio postale imperiale. La prima notizia della sua esistenza risale all’inizio del V secolo, in una lettera con cui il Prefetto di Roma Simmaco informava l’imperatore Onorio della contemporanea elezione di papa Bonifacio I nella chiesa di Marcello, e dell’antipapa Eulalio nella basilica lateranense. Davanti alla chiesa, che all’epoca guardava verso piazza Santi Apostoli, fu trascinato il cadavere di Cola di Rienzo, linciato dal popolo l’8 settembre 1354. Nella notte del 22 maggio 1519 un violento incendio distrusse quasi completamente la chiesa: dalle fiamme si salvò soltanto un grande crocifisso ligneo del Quattrocento, ancora oggi oggetto di grande venerazione. Il progetto per la ricostruzione della chiesa fu affidato a Jacopo Sansovino, che modificò l’orientamento della chiesa, rivolgendo l’ingresso principale verso la prestigiosa via del Corso. Alla direzione dei lavori si susseguirono diversi architetti, tra i quali Nanni di Baccio Bigio e suo figlio Annibale Lippi mentre la decorazione dell’interno proseguì fino al Settecento. La movimentata facciata tardo barocca, concava e interamente in travertino, fu realizzata alla fine del Seicento da Carlo Fontana. L’interno della chiesa è a navata unica, con cinque cappelle riccamente decorate per lato e uno splendido soffitto cinquecentesco a lacunari lignei. Tra le opere d’arte più importanti vi sono la grande Crocifissione seicentesca con le Storie della Passione che occupano la controfacciata, le Storie della Vergine di Francesco Salviati nella Cappella Grifoni e, nella Cappella di San Paolo, i tre busti della famiglia Frangipane scolpiti da Alessandro Algardi, la pala d’altare con la Conversione di San Paolo di Federico Zuccari e gli affreschi con scene della vita del santo realizzati dal fratello Taddeo Zuccari. La quarta cappella a destra custodisce il crocifisso rimasto illeso nel grande incendio, a cui venne attribuito anche il prodigio di aver fermato la peste del 1522, dopo essere stato portato in processione in tutti i rioni della città per ben 16 giorni. Gli affreschi della volta della cappella raffigurano la creazione di Eva e gli Evangelisti e sono opera di Perin del Vaga – fuggito dalla città dopo il sacco di Roma del 1527 – e di Daniele da Volterra, su cartoni dello stesso Perin del Vaga. Il fondo della navata ospita anche il doppio monumento funebre del vescovo Antonio Orso e del cardinale Giovanni Michiel, attribuito tradizionalmente a Jacopo Sansovino. Il cardinale, candidato al papato nel conclave del 1492, era morto per avvelenamento il 14 aprile del 1503: dell’omicidio fu accusato il cuoco anche se la voce popolare indicava insistentemente...
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