HTML SitemapExplore
logo
Find Things to DoFind The Best Restaurants

Ponte Fabricio — Attraction in Rome

Name
Ponte Fabricio
Description
Nearby attractions
Teatro di Marcello
Via del Teatro di Marcello, 00186 Roma RM, Italy
Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina
Piazza S. Bartolomeo All'Isola, 22, 00186 Roma RM, Italy
Tempio Maggiore
Lungotevere de' Cenci, 00186 Roma RM, Italy
Jewish Museum
Via Catalana, 00186 Roma RM, Italy
Portico of Octavia
Via del Portico d'Ottavia, 29, 00186 Roma RM, Italy
Ponte Cestio
00186 Rome, Metropolitan City of Rome Capital, Italy
Turtle Fountain
Piazza Mattei, 5, 00186 Roma RM, Italy
Ponte Garibaldi
Ponte Garibaldi, 00153 Roma RM, Italy
San Nicola in Carcere
Via del Teatro di Marcello, 46, 00186 Roma RM, Italy
Mouth of Truth
Piazza della Bocca della Verità, 00186 Roma RM, Italy
Nearby restaurants
Tiberino Ristorante
V. di Ponte Quattro Capi, 18, 00186 Roma RM, Italy
BaGhetto Ristorante Kosher-Portico d'Ottavia
Via del Portico d'Ottavia, 57, 00186 Roma RM, Italy
Giggetto
Via del Portico d`Ottavia, 21/a, 00186 Roma RM, Italy
Nonna Betta
Via del Portico d'Ottavia, 16, 00186 Roma RM, Italy
Il Giardino Romano
Via del Portico d'Ottavia, 18, 00186 Roma RM, Italy
Taverna del Ghetto
Via del Portico d'Ottavia, 8, 00186 Roma RM, Italy
Trattoria Da Enzo al 29
Via dei Vascellari, 29, 00153 Roma RM, Italy
Sora Margherita
Piazza delle Cinque Scole, 30, 00186 Roma RM, Italy
Trattoria Da Teo
Piazza dei Ponziani, 7A, 00153 Roma RM, Italy
Bona | Pizza Roma [ Portico D'Ottavia ]
Via del Portico d'Ottavia, 7, 00186 Roma RM, Italy
Related posts
Keywords
Ponte Fabricio tourism.Ponte Fabricio hotels.Ponte Fabricio bed and breakfast. flights to Ponte Fabricio.Ponte Fabricio attractions.Ponte Fabricio restaurants.Ponte Fabricio travel.Ponte Fabricio travel guide.Ponte Fabricio travel blog.Ponte Fabricio pictures.Ponte Fabricio photos.Ponte Fabricio travel tips.Ponte Fabricio maps.Ponte Fabricio things to do.
Ponte Fabricio things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Ponte Fabricio
ItalyLazioRomePonte Fabricio

Basic Info

Ponte Fabricio

Ponte Fabricio, 00186 Roma RM, Italy
4.6(1.5K)
Open 24 hours
Save
spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: Teatro di Marcello, Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, Tempio Maggiore, Jewish Museum, Portico of Octavia, Ponte Cestio, Turtle Fountain, Ponte Garibaldi, San Nicola in Carcere, Mouth of Truth, restaurants: Tiberino Ristorante, BaGhetto Ristorante Kosher-Portico d'Ottavia, Giggetto, Nonna Betta, Il Giardino Romano, Taverna del Ghetto, Trattoria Da Enzo al 29, Sora Margherita, Trattoria Da Teo, Bona | Pizza Roma [ Portico D'Ottavia ]
logoLearn more insights from Wanderboat AI.

Plan your stay

hotel
Pet-friendly Hotels in Rome
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Affordable Hotels in Rome
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Trending Stays Worth the Hype in Rome
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Reviews

Nearby attractions of Ponte Fabricio

Teatro di Marcello

Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina

Tempio Maggiore

Jewish Museum

Portico of Octavia

Ponte Cestio

Turtle Fountain

Ponte Garibaldi

San Nicola in Carcere

Mouth of Truth

Teatro di Marcello

Teatro di Marcello

4.6

(4.4K)

Open 24 hours
Click for details
Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina

Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina

4.6

(1.1K)

Open 24 hours
Click for details
Tempio Maggiore

Tempio Maggiore

4.6

(1.6K)

Closed
Click for details
Jewish Museum

Jewish Museum

4.6

(1.1K)

Open 24 hours
Click for details

Things to do nearby

Catacombs: The Coolest Underground Tour in Rome
Catacombs: The Coolest Underground Tour in Rome
Thu, Dec 4 • 3:00 PM
00147, Rome, Lazio, Italy
View details
Pasta and Pizza cooking class with wine and more
Pasta and Pizza cooking class with wine and more
Sun, Dec 7 • 10:30 AM
00142, Rome, Lazio, Italy
View details
Visit a 16th-century boutique winery
Visit a 16th-century boutique winery
Sat, Dec 6 • 10:00 AM
00044, Frascati, Lazio, Italy
View details

Nearby restaurants of Ponte Fabricio

Tiberino Ristorante

BaGhetto Ristorante Kosher-Portico d'Ottavia

Giggetto

Nonna Betta

Il Giardino Romano

Taverna del Ghetto

Trattoria Da Enzo al 29

Sora Margherita

Trattoria Da Teo

Bona | Pizza Roma [ Portico D'Ottavia ]

Tiberino Ristorante

Tiberino Ristorante

4.6

(1.1K)

$$

Click for details
BaGhetto Ristorante Kosher-Portico d'Ottavia

BaGhetto Ristorante Kosher-Portico d'Ottavia

4.0

(2.6K)

Click for details
Giggetto

Giggetto

3.9

(1.9K)

$$

Closed
Click for details
Nonna Betta

Nonna Betta

4.0

(1.4K)

Click for details
Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!

The hit list

restaurant
Best 10 Restaurants to Visit in Rome
February 12 · 5 min read
attraction
Best 10 Attractions to Visit in Rome
February 12 · 5 min read
Rome

Plan your trip with Wanderboat

Welcome to Wanderboat AI, your AI search for local Eats and Fun, designed to help you explore your city and the world with ease.

Powered by Wanderboat AI trip planner.
Wanderboat LogoWanderboat

Your everyday Al companion for getaway ideas

CompanyAbout Us
InformationAI Trip PlannerSitemap
SocialXInstagramTiktokLinkedin
LegalTerms of ServicePrivacy Policy

Get the app

© 2025 Wanderboat. All rights reserved.
logo

Reviews of Ponte Fabricio

4.6
(1,484)
avatar
4.0
5y

ponte romano meglio conservato, il Fabricio, fu costruito nel 62 a.C., in sostituzione di una più antica struttura lignea già esistente, secondo quanto dice Livio, nel 192 a.C. ma sicuramente antecedente.

Era infatti necessaria per raggiungere l’isola, dove nel 291 a.C., era stato dedicato il tempio ad Esculapio. Il nome del costruttore è ripetuto quattro volte nelle ghiere degli archi L(ucius) Fabricius G ( aii) f ( ilius) cur ( ator) via ( rum) faciundumcoeravit; nell’arcata di piena del pilone centrale è inciso: idemqueprobavit:

Il ponte, danneggiato presumibilmente da due inondazioni rimaste famose per la loro gravità, nel 23 e 22 a.C., fu restaurato nel 21 a.C. ad opera di M. Lollio e Q. Lepido, com’è ricordato in due iscrizioni, incise al di sotto delle epigrafi di Fabricio, nei due fianchi dell’arcata di terra .M ( arcus) Lollius M ( arcii) f ( ilius) Q ( uintus ) Lepidus M ( anii) f ( ilius ) co ( n) s ( ules) ex s( enatus) C ( onsulto) probaverunt.

Subì sicuramente alcuni interventi di restauro e manutenzione in età imperiale, com’è comprovato dai tipi di cementizio rinvenuti nel corso dei recenti lavori di restauro.

Fu restaurato dal papa Eugenio IV nel 1447 e, nuovamente, nel 1679 ad opera di Innocenzo XI che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti, com’è ricordato nell’iscrizione inserita nel muro d’ala.

La costruzione consta di due fornici a sesto leggermente ribassato, inframmezzati da una grossa pila nella quale si apre l’arco di piena; molto lunghe erano le rampe che raccordavano la struttura a terra, sorretta da archi più piccoli, due specularmente uguali ai lati oltre un terzo verso il Ghetto, visti alla fine dell’800, quando furono effettuati i lavori alle sponde del fiume per la costruzione dei muraglioni e delle banchine; in seguito gli archetti furono obliterati; attualmente sono visibili due tratti delle spalle del ponte pertinenti alla parte terminale della rampa verso l’isola Tiberina, nelle cantine del ristorante Sora Lella e dell’Antico Caffè dell’Isola.

Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo, rivestito per ampio tratto in lastre di travertino, usato anche nelle modanature architettoniche, quali le lesene che inquadrano l’arco di piena e la cornice di base del parapetto, mentre in laterizio sono gli interventi più tardi ; erme quadrifronti di marmo decorano il parapetto che in epoca romana era configurato in modo diverso, forse con balaustre metalliche.

I recenti lavori di restauro, condotti in occasione del Grande Giubileo del 2000, hanno consentito di comprendere meglio la struttura interna ed esterna del ponte: il nucleo di cementizio è completamente rivestito di grandi blocchi di travertino che pavimentano anche il piano superiore della pila nel versante a monte, mentre i piloni ed i sottarchi sono costruiti in grandi blocchi di pietra gabina.

L’analisi ravvicinata dei paramenti laterizi ha permesso di acquisire importanti risultati sull’epoca di realizzazione, essi sono infatti pertinenti ad un restauro di età moderna, forse da attribuire ai due papi già ricordati, e sugli interventi di restauro antico delle...

   Read more
avatar
4.0
4y

Ponte Fabricio, noto anche come ponte dei Quattro Capi o Pons Judaeorum, è un ponte di Roma sul fiume Tevere. Si tratta di uno dei due ponti della Capitale che non collega direttamente le sponde opposte del fiume: come il suo limitrofo ponte Cestio, infatti, mette in comunicazione l'Isola Tiberina con una delle due sponde, nella fattispecie quella sinistra, all'altezza di lungotevere De' Cenci. Ben conservato, è il più antico della capitale esistente nella sua composizione originaria. Misura 62 metri in lunghezza e 5,5 in larghezza. Nelle quattro arcate si trovano quattro iscrizioni che attestano la costruzione da parte di Lucio Fabricio, un curatore delle strade, nel 62 a.C., e venne restaurato dai consoli Marco Lollio e Quinto Lepido nel 23, in un'iscrizione più piccola sui due lati di una sola arcata, a causa di una piena del fiume. Sotto papa Eugenio IV il ponte fu pavimentato in lastre di travertino, mentre un'iscrizione del 1679 di papa Innocenzo XI si riferisce al rifacimento dei parapetti e al rivestimento in mattoni. Nel XVI secolo per la sua vicinanza al Ghetto fu conosciuto anche come ponte dei Giudei; nei pressi infatti si trova la chiesa di San Gregorio dove erano tenute, durante il regno pontificio, le prediche obbligatorie per gli ebrei. Una delle erme è raffigurata nel vicino monumento dedicato a Giuseppe Gioacchino Belli nel quartiere Trastevere, che mostra il poeta romanesco appoggiato al parapetto del ponte. Una leggenda popolare racconta che il nome "Quattro Capi" sia dovuto ad una profonda discordia fra quattro architetti, che, incaricati da Sisto V del restauro del ponte, finirono per passare alle vie di fatto per futili motivi e, per questo, il Papa, alla fine dei lavori, li condannò alla decapitazione sul posto facendo però erigere, a ricordo del loro lavoro, un monumento con quattro teste in un unico blocco di marmo; tuttavia è da notare che essendo presenti due erme quadrifronti, i volti raffigurati sarebbero otto. Il ponte è costituito da due arcate a sesto ribassato, con una luce di ventiquattro metri e mezzo, poggiate su un pilone mediano con una base a forma di sperone sul lato a monte, ma con forma arrotondata verso valle; sopra il pilone si apre un arco largo sei metri, con lo scopo di alleggerire la pressione delle acque durante le piene fluviali. Alle due estremità si trovavano due piccoli archi di tre metri e mezzo di larghezza, oggi però interrati. Il suo nucleo interno è composto da pietra sperone in tufo, mentre l'esterno è realizzato in travertino; la parte in mattoni si riferisce a un restauro seicentesco. Sono collocate alcune erme quadrifronti, raffiguranti Giano quadrifronte che servivano per delle balaustre probabilmente in bronzo, e che hanno motivato la denominazione moderna. Sul lato dell'isola si trova la Torre Caetani, che ne...

   Read more
avatar
5.0
3y

È il ponte romano meglio conservato e, insieme a Ponte Milvio, il più antico ancora in uso. Collega l’Isola Tiberina alla sponda sinistra del Tevere e fu costruito nel 62 a.C. per sostituire un precedente ponte in legno, già esistente nel 192 a.C., secondo quanto racconta lo storico Tito Livio, ma sicuramente antecedente. Quattro iscrizioni a caratteri cubitali incise sulle sue arcate ci hanno tramandato anche il nome del suo costruttore: Lucius Fabricius, all’epoca curator viarum, addetto cioè alla cura e all’amministrazione delle strade. Un’iscrizione più piccola ricorda i restauri a opera di Marco Lollio e Quinto Lepido, nel I secolo a.C., in seguito a due piene del Tevere. Il ponte subì sicuramente altri interventi in età imperiale e il poeta Orazio lo ricorda come il luogo da cui spesso si gettavano nel fiume le persone prese da disperazione. Fu poi restaurato nel 1447 da papa Eugenio IV, che lo fece pavimentare in lastre di travertino, e di nuovo nel 1679 durante il pontificato di Innocenzo XI, che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti. Le sue due grandi arcate, a sesto leggermente ribassato, poggiano su un pilone centrale, nel quale si apre un arco destinato a diminuire la pressione delle acque sulla struttura durante le piene. Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo ed è rivestito per un ampio tratto in lastre di travertino. La parte in mattoni è riconducibile ai restauri seicenteschi. Il parapetto è decorato da erme quadrifronti di marmo, da cui deriva la denominazione moderna di Ponte dei Quattro Capi, attestata già ai primi del Cinquecento. Secondo una leggenda popolare, le erme all’ingresso del ponte sarebbero il ricordo dei quattro architetti incaricati da papa Sisto V di restaurare il ponte. Entrati in conflitto e passati alle vie di fatto per futili motivi, alla fine dei lavori vennero fatti decapitare sul posto dal pontefice, che fece erigere un monumento a quattro teste in un unico blocco di marmo, obbligando i quattro a un eterno stretto contatto. Una delle erme è raffigurata nel vicino monumento dedicato a Giuseppe Gioacchino Belli nel rione Trastevere, che mostra il poeta romanesco appoggiato al parapetto del ponte. Quando la comunità ebraica occupò la zona sulla sinistra del Tevere, il ponte fu detto anche dei Giudei. Nei suoi pressi si trova anche la chiesa di San Gregorio dove erano tenute, durante il regno pontificio, le prediche obbligatorie...

   Read more
Page 1 of 7
Previous
Next

Posts

Andrea ChiarielloAndrea Chiariello
ponte romano meglio conservato, il Fabricio, fu costruito nel 62 a.C., in sostituzione di una più antica struttura lignea già esistente, secondo quanto dice Livio, nel 192 a.C. ma sicuramente antecedente. Era infatti necessaria per raggiungere l’isola, dove nel 291 a.C., era stato dedicato il tempio ad Esculapio. Il nome del costruttore è ripetuto quattro volte nelle ghiere degli archi L(ucius) Fabricius G ( aii) f ( ilius) cur ( ator) via ( rum) faciundumcoeravit; nell’arcata di piena del pilone centrale è inciso: idemqueprobavit: Il ponte, danneggiato presumibilmente da due inondazioni rimaste famose per la loro gravità, nel 23 e 22 a.C., fu restaurato nel 21 a.C. ad opera di M. Lollio e Q. Lepido, com’è ricordato in due iscrizioni, incise al di sotto delle epigrafi di Fabricio, nei due fianchi dell’arcata di terra .M ( arcus) Lollius M ( arcii) f ( ilius) Q ( uintus ) Lepidus M ( anii) f ( ilius ) co ( n) s ( ules) ex s( enatus) C ( onsulto) probaverunt. Subì sicuramente alcuni interventi di restauro e manutenzione in età imperiale, com’è comprovato dai tipi di cementizio rinvenuti nel corso dei recenti lavori di restauro. Fu restaurato dal papa Eugenio IV nel 1447 e, nuovamente, nel 1679 ad opera di Innocenzo XI che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti, com’è ricordato nell’iscrizione inserita nel muro d’ala. La costruzione consta di due fornici a sesto leggermente ribassato, inframmezzati da una grossa pila nella quale si apre l’arco di piena; molto lunghe erano le rampe che raccordavano la struttura a terra, sorretta da archi più piccoli, due specularmente uguali ai lati oltre un terzo verso il Ghetto, visti alla fine dell’800, quando furono effettuati i lavori alle sponde del fiume per la costruzione dei muraglioni e delle banchine; in seguito gli archetti furono obliterati; attualmente sono visibili due tratti delle spalle del ponte pertinenti alla parte terminale della rampa verso l’isola Tiberina, nelle cantine del ristorante Sora Lella e dell’Antico Caffè dell’Isola. Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo, rivestito per ampio tratto in lastre di travertino, usato anche nelle modanature architettoniche, quali le lesene che inquadrano l’arco di piena e la cornice di base del parapetto, mentre in laterizio sono gli interventi più tardi ; erme quadrifronti di marmo decorano il parapetto che in epoca romana era configurato in modo diverso, forse con balaustre metalliche. I recenti lavori di restauro, condotti in occasione del Grande Giubileo del 2000, hanno consentito di comprendere meglio la struttura interna ed esterna del ponte: il nucleo di cementizio è completamente rivestito di grandi blocchi di travertino che pavimentano anche il piano superiore della pila nel versante a monte, mentre i piloni ed i sottarchi sono costruiti in grandi blocchi di pietra gabina. L’analisi ravvicinata dei paramenti laterizi ha permesso di acquisire importanti risultati sull’epoca di realizzazione, essi sono infatti pertinenti ad un restauro di età moderna, forse da attribuire ai due papi già ricordati, e sugli interventi di restauro antico delle epigafi del ponte.
LauraLaura
È il ponte romano meglio conservato e, insieme a Ponte Milvio, il più antico ancora in uso. Collega l’Isola Tiberina alla sponda sinistra del Tevere e fu costruito nel 62 a.C. per sostituire un precedente ponte in legno, già esistente nel 192 a.C., secondo quanto racconta lo storico Tito Livio, ma sicuramente antecedente. Quattro iscrizioni a caratteri cubitali incise sulle sue arcate ci hanno tramandato anche il nome del suo costruttore: Lucius Fabricius, all’epoca curator viarum, addetto cioè alla cura e all’amministrazione delle strade. Un’iscrizione più piccola ricorda i restauri a opera di Marco Lollio e Quinto Lepido, nel I secolo a.C., in seguito a due piene del Tevere. Il ponte subì sicuramente altri interventi in età imperiale e il poeta Orazio lo ricorda come il luogo da cui spesso si gettavano nel fiume le persone prese da disperazione. Fu poi restaurato nel 1447 da papa Eugenio IV, che lo fece pavimentare in lastre di travertino, e di nuovo nel 1679 durante il pontificato di Innocenzo XI, che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti. Le sue due grandi arcate, a sesto leggermente ribassato, poggiano su un pilone centrale, nel quale si apre un arco destinato a diminuire la pressione delle acque sulla struttura durante le piene. Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo ed è rivestito per un ampio tratto in lastre di travertino. La parte in mattoni è riconducibile ai restauri seicenteschi. Il parapetto è decorato da erme quadrifronti di marmo, da cui deriva la denominazione moderna di Ponte dei Quattro Capi, attestata già ai primi del Cinquecento. Secondo una leggenda popolare, le erme all’ingresso del ponte sarebbero il ricordo dei quattro architetti incaricati da papa Sisto V di restaurare il ponte. Entrati in conflitto e passati alle vie di fatto per futili motivi, alla fine dei lavori vennero fatti decapitare sul posto dal pontefice, che fece erigere un monumento a quattro teste in un unico blocco di marmo, obbligando i quattro a un eterno stretto contatto. Una delle erme è raffigurata nel vicino monumento dedicato a Giuseppe Gioacchino Belli nel rione Trastevere, che mostra il poeta romanesco appoggiato al parapetto del ponte. Quando la comunità ebraica occupò la zona sulla sinistra del Tevere, il ponte fu detto anche dei Giudei. Nei suoi pressi si trova anche la chiesa di San Gregorio dove erano tenute, durante il regno pontificio, le prediche obbligatorie per gli ebrei
Ken FoongKen Foong
We walked all the way from Piazza Venezia to this bridge which crosses the Tiber River to Isola Tiberina. Boy, was it a long walk… 🚶 🚶‍♀️ We thought there were trams running but i think there aren’t anymore. But the walk is totally worth it as we see loads of Rome and the end result is amazing when reaching its entrance. Stopping on the middle of the bridge, you can see the water flow and it’s simply refreshing. You can actually feel the coolness of it and the surrounding. It feels so tranquil and mesmerising just watching the river flow but it’s darn too hot to linger long 🤪 Crossing the small island is fairly quick and you will be in Trastevere which was our original destination.
See more posts
See more posts
hotel
Find your stay

Pet-friendly Hotels in Rome

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

ponte romano meglio conservato, il Fabricio, fu costruito nel 62 a.C., in sostituzione di una più antica struttura lignea già esistente, secondo quanto dice Livio, nel 192 a.C. ma sicuramente antecedente. Era infatti necessaria per raggiungere l’isola, dove nel 291 a.C., era stato dedicato il tempio ad Esculapio. Il nome del costruttore è ripetuto quattro volte nelle ghiere degli archi L(ucius) Fabricius G ( aii) f ( ilius) cur ( ator) via ( rum) faciundumcoeravit; nell’arcata di piena del pilone centrale è inciso: idemqueprobavit: Il ponte, danneggiato presumibilmente da due inondazioni rimaste famose per la loro gravità, nel 23 e 22 a.C., fu restaurato nel 21 a.C. ad opera di M. Lollio e Q. Lepido, com’è ricordato in due iscrizioni, incise al di sotto delle epigrafi di Fabricio, nei due fianchi dell’arcata di terra .M ( arcus) Lollius M ( arcii) f ( ilius) Q ( uintus ) Lepidus M ( anii) f ( ilius ) co ( n) s ( ules) ex s( enatus) C ( onsulto) probaverunt. Subì sicuramente alcuni interventi di restauro e manutenzione in età imperiale, com’è comprovato dai tipi di cementizio rinvenuti nel corso dei recenti lavori di restauro. Fu restaurato dal papa Eugenio IV nel 1447 e, nuovamente, nel 1679 ad opera di Innocenzo XI che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti, com’è ricordato nell’iscrizione inserita nel muro d’ala. La costruzione consta di due fornici a sesto leggermente ribassato, inframmezzati da una grossa pila nella quale si apre l’arco di piena; molto lunghe erano le rampe che raccordavano la struttura a terra, sorretta da archi più piccoli, due specularmente uguali ai lati oltre un terzo verso il Ghetto, visti alla fine dell’800, quando furono effettuati i lavori alle sponde del fiume per la costruzione dei muraglioni e delle banchine; in seguito gli archetti furono obliterati; attualmente sono visibili due tratti delle spalle del ponte pertinenti alla parte terminale della rampa verso l’isola Tiberina, nelle cantine del ristorante Sora Lella e dell’Antico Caffè dell’Isola. Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo, rivestito per ampio tratto in lastre di travertino, usato anche nelle modanature architettoniche, quali le lesene che inquadrano l’arco di piena e la cornice di base del parapetto, mentre in laterizio sono gli interventi più tardi ; erme quadrifronti di marmo decorano il parapetto che in epoca romana era configurato in modo diverso, forse con balaustre metalliche. I recenti lavori di restauro, condotti in occasione del Grande Giubileo del 2000, hanno consentito di comprendere meglio la struttura interna ed esterna del ponte: il nucleo di cementizio è completamente rivestito di grandi blocchi di travertino che pavimentano anche il piano superiore della pila nel versante a monte, mentre i piloni ed i sottarchi sono costruiti in grandi blocchi di pietra gabina. L’analisi ravvicinata dei paramenti laterizi ha permesso di acquisire importanti risultati sull’epoca di realizzazione, essi sono infatti pertinenti ad un restauro di età moderna, forse da attribuire ai due papi già ricordati, e sugli interventi di restauro antico delle epigafi del ponte.
Andrea Chiariello

Andrea Chiariello

hotel
Find your stay

Affordable Hotels in Rome

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
È il ponte romano meglio conservato e, insieme a Ponte Milvio, il più antico ancora in uso. Collega l’Isola Tiberina alla sponda sinistra del Tevere e fu costruito nel 62 a.C. per sostituire un precedente ponte in legno, già esistente nel 192 a.C., secondo quanto racconta lo storico Tito Livio, ma sicuramente antecedente. Quattro iscrizioni a caratteri cubitali incise sulle sue arcate ci hanno tramandato anche il nome del suo costruttore: Lucius Fabricius, all’epoca curator viarum, addetto cioè alla cura e all’amministrazione delle strade. Un’iscrizione più piccola ricorda i restauri a opera di Marco Lollio e Quinto Lepido, nel I secolo a.C., in seguito a due piene del Tevere. Il ponte subì sicuramente altri interventi in età imperiale e il poeta Orazio lo ricorda come il luogo da cui spesso si gettavano nel fiume le persone prese da disperazione. Fu poi restaurato nel 1447 da papa Eugenio IV, che lo fece pavimentare in lastre di travertino, e di nuovo nel 1679 durante il pontificato di Innocenzo XI, che provvide al consolidamento della struttura e al rifacimento dei parapetti. Le sue due grandi arcate, a sesto leggermente ribassato, poggiano su un pilone centrale, nel quale si apre un arco destinato a diminuire la pressione delle acque sulla struttura durante le piene. Il ponte è costruito in cementizio e opera quadrata di pietra gabina e tufo ed è rivestito per un ampio tratto in lastre di travertino. La parte in mattoni è riconducibile ai restauri seicenteschi. Il parapetto è decorato da erme quadrifronti di marmo, da cui deriva la denominazione moderna di Ponte dei Quattro Capi, attestata già ai primi del Cinquecento. Secondo una leggenda popolare, le erme all’ingresso del ponte sarebbero il ricordo dei quattro architetti incaricati da papa Sisto V di restaurare il ponte. Entrati in conflitto e passati alle vie di fatto per futili motivi, alla fine dei lavori vennero fatti decapitare sul posto dal pontefice, che fece erigere un monumento a quattro teste in un unico blocco di marmo, obbligando i quattro a un eterno stretto contatto. Una delle erme è raffigurata nel vicino monumento dedicato a Giuseppe Gioacchino Belli nel rione Trastevere, che mostra il poeta romanesco appoggiato al parapetto del ponte. Quando la comunità ebraica occupò la zona sulla sinistra del Tevere, il ponte fu detto anche dei Giudei. Nei suoi pressi si trova anche la chiesa di San Gregorio dove erano tenute, durante il regno pontificio, le prediche obbligatorie per gli ebrei
Laura

Laura

hotel
Find your stay

The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

hotel
Find your stay

Trending Stays Worth the Hype in Rome

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

We walked all the way from Piazza Venezia to this bridge which crosses the Tiber River to Isola Tiberina. Boy, was it a long walk… 🚶 🚶‍♀️ We thought there were trams running but i think there aren’t anymore. But the walk is totally worth it as we see loads of Rome and the end result is amazing when reaching its entrance. Stopping on the middle of the bridge, you can see the water flow and it’s simply refreshing. You can actually feel the coolness of it and the surrounding. It feels so tranquil and mesmerising just watching the river flow but it’s darn too hot to linger long 🤪 Crossing the small island is fairly quick and you will be in Trastevere which was our original destination.
Ken Foong

Ken Foong

See more posts
See more posts