Situata alla confluenza delle vie San Michele, Venezian e Rotonda, questo originale edificio, costruito nei primi anni dell'ottocento (1806), rappresenta uno degli esempi più significativi dell'arte neoclassica a Trieste; sfortunatamente, attualmente le condizioni estetiche della rotonda non sono proprio ideali e giace in uno stato di parziale abbandono. Il progetto, anche se mancano i documenti originali, è attribuito all'architetto austriaco Matteo Pertsch, molto attivo in città in quegli anni, autore tra l'altro dell'imponente Palazzo Carciotti. Ma contrariamente a quest'ultimo situato negli ampi spazi del Borgo Teresiano, la zona di via San Michele, fra i colli di San Giusto e di San Vito, lasciava al Pertsch ristretti spazi di manovra per la costruzione di un palazzo. Egli optò così per un originale struttura avente una forma a cuneo, poggiante su un solido piano terra, a bugnato, sul quale si erge un tempietto semicircolare con capitelli ionici intervallati da tre porte-finestre; al di sopra di esse trovano spazio dei bassorilievi raffiguranti scene ispirate alla mitologia greco-romana. A fianco delle porte-finestre, ai due lati del tempietto, vi sono due statue ritraenti Marte e Minerva, opera dello scultore veneto Antonio Bosa, autore anche delle statue allegoriche presenti nel palazzo Carciotti. In conclusione, è un piccolo gioiello della Trieste neoclassica che andrebbe...
Read moreQuesto splendido palazzo ubicato in via Felice Venezian angolo via della Rotonda, venne costruito nel 1806 su commissione del commerciante e consigliere magistratuale Domenico de Pancera; attribuito all’architetto Matteo Pertsch, esso rappresenta uno dei migliori esempi di architettura neoclassica di Trieste. In quel periodo la città era in piena espansione ed i più famosi mercanti e commercianti triestini incominciavano a costruire le loro residenze ed i loro palazzi; a differenza del Borgo Teresiano però quella zona sita ai bordi di cittavecchia si presentava in modo meno regolare. Il palazzo si trovò in questo modo ad assumere una forma a cuneo. Con grande maestria l’architetto Pertsch risolse il problema dell'accidentata morfologia del pendio collinare sfruttando come base orizzontale il primo piano per quindi costruire sopra di esso un tempietto romano semicircolare caratterizzato da quattro colonne sormontate da capitelli ionici; in mezzo ad esse si aprono tre porte con balaustra sormontate a loro volta da bassorilievi raffiguranti scene di ispirazione greco-romana; adornano la facciata, montate su idonei basamenti, le statue delle divinità romane di Marte e Minerva realizzate, su commissione dell’architetto Pertsch, dallo scultore veneto Antonio Bosa. Interessante osservare la serie di bassorilievi posti al primo piano. La rotonda, sfitta dal 1987, attualmente giace in totale stato...
Read moreIl commerciante triestino Domenico de Pancera commissiona il lavoro nel 1806 all’architetto Matteo Pertsch. Sull’angolo acuto troviamo un tempio semicircolare con colonne giganti e capitelli ionici che sorreggono una cornice spessa. Nel muro tra le colonne si aprono tre porte-finestre con altorilievi rappresentanti scene greco-romane legate a Coriolano, Virginia uccisa dal padre e il sacrificio di Ifigenia. Tra le colonne ci sono delle statue poste su un basamento, raffiguranti Marte e Minerva, realizzate da Antonio Bosa.A metà dell’800 viveva nella Rotonda la famiglia di Felice Machlig, membro di una Loggia massonica, per questo motivo nacque il sospetto che gli scantinati ospitassero riunioni massoniche. Nei bassorilievi esterni del primo piano sono riconoscibili i simboli massonici: la squadra, il compasso...
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