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Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio — Attraction in Turin

Name
Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio
Description
The church of Gran Madre di Dio is a Neoclassic-style church dedicated to Mary, Mother of God, on the western bank of the Po River, facing the Ponte Vittorio Emanuele I leading into Piazza Vittorio Veneto, Turin, region of Piedmont, Italy.
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Piazza Gran Madre di Dio, 10a, 10131 Torino TO, Italy
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Keywords
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Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio
ItalyPiedmontTurinChiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio

Basic Info

Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio

Piazza Gran Madre di Dio, 4, 10131 Torino TO, Italy
4.6(3.1K)
Open until 7:00 PM
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spot

Ratings & Description

Info

The church of Gran Madre di Dio is a Neoclassic-style church dedicated to Mary, Mother of God, on the western bank of the Po River, facing the Ponte Vittorio Emanuele I leading into Piazza Vittorio Veneto, Turin, region of Piedmont, Italy.

Cultural
Accessibility
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Reviews of Chiesa Parrocchiale della Gran Madre di Dio

4.6
(3,126)
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4.0
6y

La chiesa-tempio, di proprietà comunale, fu eretta per volontà dei Decurioni (Amministratori) della città, per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814, dopo le ritirate degli eserciti di Napoleone. Sul timpano della chiesa infatti, è presente l'epigrafe «ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS» («La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re»),[1] coniata dal latinista Michele Provana del Sabbione. Autore dell'edificio è l'architetto torinese Ferdinando Bonsignore, un artista di chiaro indirizzo neoclassico, il cui progetto venne prescelto in seguito ad un concorso e avviato alla realizzazione soltanto nel 1818, dopo la solenne posa della prima pietra. Interrottisi i lavori per circa un decennio, il cantiere riprese sotto il regno di Carlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fu inaugurato nel 1831 sotto il regno del successore Carlo Alberto di Savoia. Una delle leggende sulla chiesa è che essa sorga ove, nell'antichità, vi era un tempio dedicato alla dea egizia Iside, detta allora "Grande Madre". La chiesa-tempio si trova molto rialzata rispetto alla piazzetta: per raggiungere l'ingresso si deve salire un'ampia gradinata, al termine della quale si trova un grande pronao esastilo, costituito da sei colonne frontali per tre sui due lati, sovrastate da altrettanti capitelli corinzi, che ne dà un marcato aspetto neoclassico. Sulla facciata esterna, sotto il pronao, ai lati del portone, due nicchie contenenti due statue di santi: -San Marco evangelista sulla destra, con il Vangelo in mano e un piede che sovrasta il leone, opera di Giuseppe Chialli (1828). -San Carlo Borromeo sulla sinistra, opera di Giuseppe Pagliani (1829) Sull'alto frontone invece, troviamo, scolpito sul timpano, un altorilievo marmoreo del 1827 attribuito a Francesco Somaini di Maroggia (1795-1855), che rappresenta la Vergine con bambino che riceve omaggio da parte dei decurioni torinesi, committenti dell'edificio religioso. Ai due lati della scalinata, ognuna su un grande basamento, sono presenti due statue, rappresentanti la Fede e la Religione, realizzate dallo scultore carrarese Carlo Chelli nel 1828, ed entrambe puntualmente scambiate con la figura della Madonna. La Fede, sulla sinistra, è rappresentata da una donna con un nastro intrecciato sul petto. Anche in questo caso, il manto la ricopre interamente lasciando vedere, oltre al volto ed alle mani, il piede sinistro che calza lo stesso tipo di sandalo dell'altra statua, la Religione. Con la mano destra tiene un libro aperto, mentre la sinistra è alzata verso il cielo con un calice. Alla sua destra, un piccolo angelo alato seminudo, in piedi, con un bastone nella mano destra, mentre la sinistra è rivolta verso la donna. La Religione, sulla destra, è sempre rappresentata da una donna con lungo abito chiuso da un nastro, mentre un manto la ricopre interamente. Impassibile, ha lo sguardo verso l'orizzonte e sembra non accorgersi del giovane che le sta inginocchiato accanto, e che le tende due Tavole di pietra bianche. Con la mano destra sostiene una grossa croce latina, e sembra non faccia fatica alcuna a sostenerla. Vittorio Emanuele I di Savoia, al centro, ai piedi della gradinata, quasi sulla strada, è raffigurato con una statua marmorea di quasi dieci metri. Di particolare bellezza sono i quattro bassorilievi, alla base della cupola interna, raffiguranti la Vita della Vergine (Natività, Presentazione al Tempio, Sposalizio, Incoronazione), sempre di stile neoclassico, realizzati su disegno e modello di Carlo Finelli. Nelle nicchie interne laterali sono presenti quattro nicchie contenenti quattro statue: San Maurizio, la beata Margherita di Savoia, il beato Amedeo IX di Savoia e San Giovanni Battista, patrono della città. Nei vani collocati all'interno del basamento della chiesa, in una cripta disegnata da Giovanni Ricci, si trova il sacrario dei Caduti della prima guerra mondiale, inaugurato il 25 ottobre 1932, alla presenza di Benito Mussolini. Il sacrario contiene le ossa di oltre 5.000 torinesi morti...

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The church of Gran Madre di Dio is a Neoclassic-style church located in front of Piazza Vittorio Veneto, at the western side of the bridge dedicated to Vittorio Emanuele I, in Turin, region of Piedmont, Italy.[1]

The church was conceived in 1814 to celebrate the return of the King Victor Emmanuel I of Sardinia to the throne, after the defeat of Napoleon. The architect was Ferdinando Bonsignore, whose project was chosen following a competition. Construction began in 1818, only to pause for nearly a decade, and restart in 1827, under the rule of Charles Felix of Sardinia. The church was inaugurated in 1831 under Charles Albert of Sardinia.[2]

Others who contributed to the construction were Giuseppe Formento and the engineer Virginio Bordino. The latter helped raise the columns on the façade. The architect Luigi Canina was consulted during construction. Flanking the entrance staircase are two statues representing Faith (with calyx) and Religion by Carlo Chelli. The tympanum of the church states: ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS, which can be translated as: The Nobility and the Population of Turin for the Return of the King. The church architecture recalls the...

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5.0
1y

Important, large and beautiful Catholic temple, built between 1818 and 1831, with shapes and proportions explicitly inspired by those of the Pantheon in Rome, to celebrate the return of King Vittorio Emanuele I of Savoy on the 20th May 1814, after the retreat of Napoleon's army and the end of French rule. The monument is located in the square of the same name, on the right bank of the Po river, immediately facing the Ponte Vittorio Emanuele I and the central Piazza Vittorio Veneto. Together with these views, combined with the view of the nearby Monte dei Cappuccini, it completes one of the most famous and evocative panoramas of the historic...

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La chiesa-tempio, di proprietà comunale, fu eretta per volontà dei Decurioni (Amministratori) della città, per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814, dopo le ritirate degli eserciti di Napoleone. Sul timpano della chiesa infatti, è presente l'epigrafe «ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS» («La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re»),[1] coniata dal latinista Michele Provana del Sabbione. Autore dell'edificio è l'architetto torinese Ferdinando Bonsignore, un artista di chiaro indirizzo neoclassico, il cui progetto venne prescelto in seguito ad un concorso e avviato alla realizzazione soltanto nel 1818, dopo la solenne posa della prima pietra. Interrottisi i lavori per circa un decennio, il cantiere riprese sotto il regno di Carlo Felice di Savoia, dal 1827, e l'edificio fu inaugurato nel 1831 sotto il regno del successore Carlo Alberto di Savoia. Una delle leggende sulla chiesa è che essa sorga ove, nell'antichità, vi era un tempio dedicato alla dea egizia Iside, detta allora "Grande Madre". La chiesa-tempio si trova molto rialzata rispetto alla piazzetta: per raggiungere l'ingresso si deve salire un'ampia gradinata, al termine della quale si trova un grande pronao esastilo, costituito da sei colonne frontali per tre sui due lati, sovrastate da altrettanti capitelli corinzi, che ne dà un marcato aspetto neoclassico. Sulla facciata esterna, sotto il pronao, ai lati del portone, due nicchie contenenti due statue di santi: -San Marco evangelista sulla destra, con il Vangelo in mano e un piede che sovrasta il leone, opera di Giuseppe Chialli (1828). -San Carlo Borromeo sulla sinistra, opera di Giuseppe Pagliani (1829) Sull'alto frontone invece, troviamo, scolpito sul timpano, un altorilievo marmoreo del 1827 attribuito a Francesco Somaini di Maroggia (1795-1855), che rappresenta la Vergine con bambino che riceve omaggio da parte dei decurioni torinesi, committenti dell'edificio religioso. Ai due lati della scalinata, ognuna su un grande basamento, sono presenti due statue, rappresentanti la Fede e la Religione, realizzate dallo scultore carrarese Carlo Chelli nel 1828, ed entrambe puntualmente scambiate con la figura della Madonna. La Fede, sulla sinistra, è rappresentata da una donna con un nastro intrecciato sul petto. Anche in questo caso, il manto la ricopre interamente lasciando vedere, oltre al volto ed alle mani, il piede sinistro che calza lo stesso tipo di sandalo dell'altra statua, la Religione. Con la mano destra tiene un libro aperto, mentre la sinistra è alzata verso il cielo con un calice. Alla sua destra, un piccolo angelo alato seminudo, in piedi, con un bastone nella mano destra, mentre la sinistra è rivolta verso la donna. La Religione, sulla destra, è sempre rappresentata da una donna con lungo abito chiuso da un nastro, mentre un manto la ricopre interamente. Impassibile, ha lo sguardo verso l'orizzonte e sembra non accorgersi del giovane che le sta inginocchiato accanto, e che le tende due Tavole di pietra bianche. Con la mano destra sostiene una grossa croce latina, e sembra non faccia fatica alcuna a sostenerla. Vittorio Emanuele I di Savoia, al centro, ai piedi della gradinata, quasi sulla strada, è raffigurato con una statua marmorea di quasi dieci metri. Di particolare bellezza sono i quattro bassorilievi, alla base della cupola interna, raffiguranti la Vita della Vergine (Natività, Presentazione al Tempio, Sposalizio, Incoronazione), sempre di stile neoclassico, realizzati su disegno e modello di Carlo Finelli. Nelle nicchie interne laterali sono presenti quattro nicchie contenenti quattro statue: San Maurizio, la beata Margherita di Savoia, il beato Amedeo IX di Savoia e San Giovanni Battista, patrono della città. Nei vani collocati all'interno del basamento della chiesa, in una cripta disegnata da Giovanni Ricci, si trova il sacrario dei Caduti della prima guerra mondiale, inaugurato il 25 ottobre 1932, alla presenza di Benito Mussolini. Il sacrario contiene le ossa di oltre 5.000 torinesi morti in battaglia.
yury ignatovyury ignatov
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