il museo della montagna si trova in posizione un pò decentrata, in una bella zona di Torino, il Monte dei Cappuccini. per chi arriva da Asti, Alessandria, ecc. ci si deve tenere sulla riva sinistra del Po e all'altezza della Gran Madre, è sufficiente andare poco più avanti e imboccare la salita sulla sinistra, che porta direttamente al museo. in genere si trova parcheggio subito sotto. un pò più difficile negli orari della Messa, in quanto accanto al museo sorge una piccola chiesa. tutte le volte che ci sono stato comunque ho sempre trovato almeno un posto libero. le ultime poche centinaia di metri si salgono a piedi, in salita. c'è la strada asfaltata comodissima. di fianco all'ingresso un piccolo piazzale consente di godere del panorama cittadino. c'è sempre gente che guarda e fa foto. ma per chi preferisce stare da solo il museo ha un suo piccolo punto panoramico!!
è un museo piccolo. l'allestimento permanente si compone di 8 sale, dislocate su 2 piani, in cui sono presentati oggetti legati alle Alpi: si inizia con la riproduzione di una mummia trovata nei ghiacci alpini per proseguire con alcuni pezzi di artigianato, dipinti, disegni, un diorama con alcuni animali simbolo delle zone di montagna, sci e skilift, una vecchia 500 con le gomme da neve, oggetti appartenuti al Duca D'Aosta, importante scalatore, bandiere, fotografie... ogni sala espone un breve pannello riassuntivo dell'argomento trattato ed è introdotta da un bellissimo video di uno o due minuti realizzato dall'attore Cederna. al piano superiore, al centro, si trova una collezione di oggetti raccolti sull'Himalaya presso un popolo indigeno, in una zona a inizio 900 quasi inesplorata. ci sono oggetti di artigianato, tessuti, abiti, e poco altro. molto interessanti! salendo ancora di un piano si può uscire su un terrazzino da cui si gode la vista della città e delle principali vette che son indicate su un pannello nella loro posizione per poterle riconoscere. la visita richiede circa un'oretta e mezza volendo farla con calma e godendo degli ottimi video.
periodicamente vi si allestiscono mostre, sempre interessanti e ben curate. attualmente vi è mostra "Post water", allestita fino al 17 marzo nello spazio sotterraneo. l'ho trovata molto interessante e coinvolgente. si tratta di 24 opere di artisti vari tra cui Penone, Francesco Jodice, Laura Pugno, ecc, ciascuna corredata da breve spiegazione: dipinti, foto, video istallazioni, libri è quanto si può vedere. il tema è l'acqua nel senso più lato del termine, la necessità di proteggerla come bene indispensabile per l'umanità, la connessione che l'uomo può trovare con essa e gli effetti devastanti della sua assenza o del suo inquinamento. tra le opere più significative per me i due teli colorati immersi prima di dipingerli dall'artista nelle acque dell'oceano, il video con alcuni brasiliani che suonano l'acqua come se fossero tamburi e il documentario di 48 minuti di Jodice che mostra il lago d'Aral seriamente compromesso dai russi per costruirvi un cosmodromo e una base segreta in cui venivano condotti esperimenti con virus e batteri geneticamente modificati e innestati su animali. l'intensa attività antropica ha ridotto della metà la portata del lago con conseguenza drammatiche sul popolo nomade che viveva sulle sue rive. la visita richiede circa un'ora e 10 minuti.
al piano terra, nel salone centrale, fino al 13 gennaio una piccola mostra espone 15 carte che illustrano stazioni sciistiche alpine, accanto a alcuni dépliant, cartine e il dossier in cui è spiegata la tecnica di rilevazione inventata da Edi Consolo. 3 pannelli spiegano in breve la biografia di questo alpinista e cartografo e informano sul fatto che l'alpinismo potrebbe entrare a far parte dei beni patrimonio dell'Umanità, anche grazie al contributo del museo della montagna. 2 video della durata di circa 25 minuti mostrano un anziano Edi Consolo mentre racconta episodi della sua attività di partigiano e mostra la tecnica da lui messa a punto. non si sente benissimo purtroppo. la visita richiede...
Read moreWe were there on the Ferragosta public holiday, so for 1€ it’s fine. I wouldn’t want to pay more. Okay dd little museum about mountain climbing, hiking and skiing. Well, Turin/Torino is near the Alps and hosted a winter olympics. The museum is dated and pretty boring. The supposed main attraction is the terrace with an “amazing view”. Pro tip: the almost same views are available for free right next to the entrance. LOL. If you plan on walking, it’s on top of a fairly high hill. We took the municipal bus as close as we could get and then walked up the hill and it was still quite hot and challenging. either a taxi or perhaps an electric scooter would be...
Read moreI was disappointed to find that the Museo Nazionale della Montagna, despite its rich narrative of alpine history, largely overlooks the countless contributions of Italian women mountaineers—from pioneers like Alessandra Boarelli to modern legends like Nives Meroi. While I did find a film in the archives and a bivouac named for Boarelli, none of these figures were featured prominently in the public exhibits. As a woman and a mountain lover, I expected to see at least some acknowledgment of half the community’s achievements. Including these stories would not only correct historical oversight—it could also attract a broader audience and enhance...
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