La chiesa della Madonna del Carmine di Torino è un notevole esempio di architettura barocca, situata all'angolo tra via del Carmine e via Bligny. Nel 1718, i carmelitani decisero di trasferirsi in un nuovo terreno a causa dell'insufficienza del precedente convento di Santa Maria di Piazza. La costruzione del nuovo convento fu affidata all'architetto Gian Giacomo Planteri e il 7 aprile 1728, l'arcivescovo di Torino, Francesco Giuseppe Arborio di Gattinara, autorizzò la costruzione della nuova chiesa. Nel 1732, il re Carlo Emanuele III approvò il progetto di Filippo Juvarra e la prima pietra fu posata il 13 maggio dello stesso anno. Messinese formatosi come orafo e incisore prima di dedicarsi alla scenografia e poi all'architettura, Juvarra (1678-1736) è stato uno dei principali esponenti del Barocco europeo. Dopo un periodo a Roma, dove studiò le opere di Bernini e Borromini, divenne architetto di corte dei Savoia nel 1714 e, a Torino e dintorni, progettò edifici iconici come la Basilica di Superga e la Palazzina di caccia di Stupinigi, con uno stile raffinato e molto scenografico che influenzò a lungo l'architettura successiva. Nel 1735 si trasferì a Madrid su invito di Filippo V di Spagna ma morì l'anno successivo senza poter realizzare i suoi progetti per la capitale spagnola. A causa dell'assenza di Juvarra, chiamato a Lisbona per altri incarichi, la supervisione dei lavori della chiesa della Madonna del Carmine fu affidata al capomastro Giacomo Pella e il santuario fu consacrato il 26 aprile 1736 e dedicato alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo tuttavia la facciata rimase incompiuta fino al 1872 quando fu completata dall'architetto Carlo Pattarelli. L'interno della chiesa presenta una navata unica con tre cappelle per lato, caratterizzate da aperture ovali che permettono alla luce di illuminare l'interno, come in una tipica scenografia juvarriana. Le cappelle sono separate dalla navata centrale da archi sormontati da statue lignee dello scultore Stefano Maria Clemente, autore anche del fonte battesimale. L'altare maggiore è stato completato nel 1763 da Benedetto Alfieri e, nell'abside, è collocata una grande tela dipinta da Claudio Francesco Beaumont nel 1755 raffigurante la Madonna del Carmine e il Beato Amedeo IX di Savoia. Il campanile, eretto nel 1734 su base quadrata, ospitava inizialmente un concerto di dieci campane fuse da Alessandro Bianco nel 1764. Durante l'occupazione francese, il numero delle campane fu ridotto a tre e nel 1911 la comunità parrocchiale offrì un nuovo concerto di sei campane fuse dal noto fonditore Giuseppe Mazzola. Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa delle incursioni del 9 dicembre 1942 e particolarmente dell'8 agosto 1943 ad opera della Royal Air Force con bombe di grosso calibro, l'interno della chiesa fu completamente distrutto per il crollo del tetto. Rimasero in piedi i soli muri perimetrali mentre la facciata, fortemente danneggiata, rimase pericolante per vari mesi impedendo la circolazione nella strada sottostante. La pala del Milocco raffigurante Santa Maria Maddalena, l'artistico simulacro della Vergine e gli angeli in bronzo, capolavori dell'arte settecentesca andarono perduti come il battistero, un altare di Stefano Clemente e l'organo (sostituito dall'attuale, opera di Carlo Vegezzi-Bossi II che dispone di tre tastiere, trasmissione elettrica e circa 2750 canne). Nel dopoguerra, la chiesa fu sottoposta ad un attento restauro sotto la direzione della Sovrintendenza ai Monumenti, utilizzando testimonianze fotografiche per garantire la fedeltà al progetto originale e i lavori, effettuati con maestria e competenza dai capaci artigiani dell'epoca, si conclusero con la riapertura al culto il 19 ottobre 1955. Dal 2005, la comunità cattolica romena di Torino, fondata nel 1997, condivide gli spazi della chiesa con la comunità parrocchiale italiana, rafforzando il ruolo di questo importante patrimonio artistico e storico della città di Torino come luogo di incontro e di...
Read moreProgettata da Filippo Juvarra, venne costruita tra il 1732 il 1736. Per insufficienza nel vecchio convento della chiesa di Santa Maria di Piazza, i carmelitani si trasferirono in un nuovo terreno acquistato nel 1718 e incominciò quindi la costruzione del nuovo convento, su progetto dell'architetto Gian Giacomo Planteri. Il 7 aprile 1728 l'arcivescovo di Torino, Gian Francesco Arborio di Gattinara, decretò la costruzione della nuova chiesa. Nel 1732 il re Carlo Emanuele III approvò il progetto dell'architetto di corte Filippo Juvarra. La prima pietra della chiesa venne solennemente posta il 13 maggio 1732 con la seguente iscrizione: «Ecclesiae Beatae Mariae Virgini de Carmelo – primum lapidem – Carolus Emmanuel Rex Sardiniae – XIII Maii MDCCXXXII». Filippo Juvarra non poté seguire gran che della costruzione della chiesa da lui progettata, poiché venne chiamato a Lisbona per costruire il nuovo Palazzo Reale. I Carmelitani scelsero di chiamare il capomastro Giacomo Pella per l'ultimazione dei lavori. La consacrazione della chiesa avvenne il 26 aprile 1736 con la dedicazione alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. La facciata rimase tuttavia incompiuta e venne completata tra il 1871 e il 1872 ad opera di Carlo Pattarelli. La chiesa è a una sola navata con tre cappelle per parte che hanno aperture ovali, attraverso le quali la luce entra dalle finestre della galleria. Le cappelle sono separate dalla navata centrale da un arco atteggiato a frontespizio sormontato da statue in legno dello scultore Stefano Maria Clemente, al quale va ascritto anche un bellissimo fonte battesimale. L'altar maggiore, completato nel 1763, è di Benedetto Alfieri e custodisce una reliquia del beato Amedeo IX, donata ai carmelitani nel 1739 da Carlo Emanuele III. La grande icona ospitata nell'abside rappresenta la Madonna del Carmine ed il beato Amedeo IX di Savoia ed è stata dipinta nel 1755 da Carlo Beaumont. Nella cappella dedicata all'Immacolata Concezione (ultima cappella sulla destra), la pala dell'Immacolata Concezione con il profeta Elia, commissionata dal marchese Giuseppe Turinetti di Priero, è del Giaquinto da Molfetta, fu preparata da questi a Roma e giunse a Torino il 12 luglio 1741. Quella della Madonna del Carmine è una delle chiese più luminose di Torino grazie alle grandi finestre sopra gli altari delle cappelle. Il campanile si erge presso la sacrestia e vi si accede per mezzo di una scala a chiocciola stretta e scomoda; fu eretto nell'anno 1734 su base quadrata con facce ondulate al piano...
Read moreLa Chiesa di Maria Santissima del Carmelo, conosciuta anche come Madonna del Carmine, si trova nel centro storico di Torino, tra via Bligny e via del Carmine. Questo edificio religioso è uno dei più interessanti esempi di architettura barocca della città, progettato dall’architetto Filippo Juvarra e costruito tra il 1732 e il 1736 su richiesta dell’Ordine dei Carmelitani.
L’esterno della chiesa è sobrio, in contrasto con la ricchezza decorativa dell’interno, dove si può apprezzare pienamente il gusto barocco per la teatralità e il movimento. La pianta centrale, tipica delle chiese juvarriane, crea uno spazio armonioso e luminoso, enfatizzato dagli stucchi bianchi e dalle dorature che ornano le pareti e le volte. L’altare maggiore, con la sua pala raffigurante la Madonna del Carmine, è un punto focale che attira lo sguardo e invita alla preghiera.
Uno degli elementi più caratteristici della chiesa è il gioco di luci naturali e artificiali, abilmente orchestrato da Juvarra per creare un’atmosfera spirituale e contemplativa. Questo effetto è particolarmente evidente nelle cappelle laterali, dove statue e dipinti sembrano prendere vita grazie alla luce che li avvolge.
La devozione alla Madonna del Carmine ha radici profonde nella comunità torinese, tanto che questa chiesa è stata a lungo un punto di riferimento per i fedeli che cercavano conforto e intercessione. Si racconta che durante le grandi pestilenze del Seicento e del Settecento, la popolazione vi si radunasse in massa per chiedere protezione alla Vergine.
Ancora oggi, la chiesa è un luogo vivo di culto e tradizione. Ogni anno, il 16 luglio, si celebra la festa della Madonna del Carmine, un evento che coinvolge la comunità con messe solenni e momenti di raccoglimento. Visitare questa chiesa non significa solo ammirare un capolavoro del barocco, ma anche entrare in contatto con una parte significativa della spiritualità e della storia di Torino.
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