Il solenne monumento, posto su un basamento a gradini, si trova sul lungolago di Lecco, nel luogo dove sorgevano le baracche dei prigionieri di guerra croati, nei pressi della foce del torrente Caldone. L'opera, realizzata fra il 1922 e il 1926 dallo scultore milanese Giannino Castiglioni, fu inaugurata il 4 novembre e celebra i caduti lecchesi della Grande guerra, cui si aggiunsero successivamente quelli del conflitto d'Africa e le lapidi (cinque alla destra e cinque alla sinistra della stele), dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. La lettura delle figure presenti nel monumento partono dal lato rivolto verso il lago, dove si erge una ieratica figura femminile colonnare, con ali ripiegate e viso afflitto dal dolore rivolto al cielo. Impersonifica la Resurrezione della Patria ed è affettuosamente conosciuta dai lecchesi come la "balia di pèss". Andando sul retro sono incise, dall'alto verso il basso, le tappe più gloriose del primo combattimento. Su tutti i lati corre sui quattro lati una fascia di altorilievi bronzei composta da sculture che raccontano la passione del combattente. Alla base della stele, sul lato anteriore, trova collocazione una lapide con frase commemorativa seguita dal monogramma di Cristo con le lettere...
Read moreSi può ammirare questo maestoso monumento in granito, restaurato non molti anni fa, passeggiando sul lungolago di Lecco. Sul lato rivolto verso lo specchio d'acqua si può ammirare una stele con una figura femminile che simboleggia la Patria: ha ali ripiegate e il viso afflitto e rivolto verso il cielo per esprimere dolore; alla sua base, in altorilievi in bronzo, sono raffigurati momenti della vita dei nostri soldati e degli episodi più significativi del primo conflitto mondiale. Il basamento, molto alto, presenta un'ampia gradinata. Il monumento sorge nel luogo dove c'erano le baracche dei prigionieri di guerra croati e fu inaugurato in periodo fascista, il 4 novembre 1926, per celebrare l'ottavo anniversario della vittoria dell'Italia nella Grande Guerra e commemorare i caduti lecchesi. Successivamente furono aggiunte le lapidi su cui sono riportati, in ordine alfabetico, i nomi dei caduti nel corso della guerra d'Africa e dei caduti e dispersi durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1945. Durante ogni mia visita a Lecco, mi soffermo sempre qui in raccoglimento: lo ritengo un dovuto omaggio a chi ha sacrificato la vita...
Read moreThe scenery is breathtaking, and we had the opportunity to feed the pigeons and ducks. It's an ideal spot for a stroll and capturing photos. Definitely worth making a stop, in my opinion. However, be aware that the traffic in this area is terrible, and the locals seem to be...
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