It is one of the oldest churches in the city of Milan, of which it is one of the best-known symbols, and of all Christianity. The Basilica of Sant'Ambrogio , located in the square of the same name, is one of the main examples of medieval Romanesque architecture, of high artistic, historical and religious value. It is here that Saint Augustine was converted, meeting Bishop Ambrose, founder of the basilica dedicated to him.
The church is preceded by a large quadriportico, overlooked by the gabled façade, with two levels of arches, and the two bell towers, that of the Monks and that of the Canons. Under the portico is the treasure of Sant'Ambrogio, which includes goldsmith's objects, fabrics, tapestries, marble, stucco, mosaics, wooden fragments and paintings. Pause in front of the so-called " Devil's Column ", which owes its name to the legend according to which the devil, fighting with Saint Ambrose, stuck his horns right into the column, on which two side-by-side holes are still visible today.
Inside the church, along the left nave, in the first chapel there is a valuable fresco by Bergognone, the risen Christ and angels. In the lower apse, however, you can admire the crypt in which the bodies of saints Ambrose, Gervasio and Protasio are preserved.
The basilica is accessible to disabled people and often hosts groups and schools, as long as the visits are conducted by private guides. Inside the architectural complex you will also find a small museum...
Read moreÈ il luogo di culto più importante di Milano, secondo solo al duomo. L'area ha un accesso carrabile limitato ma è servita dai mezzi e da un comodo parcheggio multipiano. Prima di questa chiesa è certo che vi sorgesse un precedente edificio di culto che risaliva ai tempi di S. Ambrogio (356 d.C.), figura importantissima per la città e dove egli volle essere sepolto; fu poi rimaneggiata nell' VIII secolo e nel IX secolo, per giungere a noi nelle sue attuali forme romaniche conferitele dall' XI al XII secolo, che è il periodo al quale dovrebbe risalire la maggior parte delle sculture dei capitelli delle colonne dell'atrio romanico. Quest'ultimo si presenta a quattro portici delimitati da archi semicircolari e per questo è chiamato anche "quadriportico". L'accesso è consentito dal lato ovest e dal lato nord; lungo i fianchi nord e sud si notano sarcofagi e sepolcri vuoti, lapidi e medaglioni a ricordo di chi fu sepolto in questo luogo, ma anche frammenti di colonne, e gli originali di alcune architravi o soglie che furono poi rifatte in copia fedele e che attualmente sormontano le porte di accesso. Il gioco di luci ed ombre è spettacolare e fa ipotizzare precise corrispondenze di tipo archeoastronomico. Il Quadriportico costituisce, di per sé, un museo a cielo aperto; vi si trovano elementi di influenza longobarda, carolingia e romanica. Questo atrio fu voluto da Ansperto da Biassono, che fu arcivescovo di Milano fino all' anno 881, data della sua morte, venendo sepolto nella basilica stessa, in cui si trova tutt'oggi l'epitaffio che lo ricorda. La facciata della basilica è maestosa e chiude a occidente il rettangolo delimitato dall'atrio, senza interrompere il porticato, che qui diventa il nartece coperto. Sopra di esso si eleva un loggiato a cinque archi, particolarmente studiato e armonioso, mentre ai lati della facciata stessa si elevano due campanili: a destra quello dei Monaci (VIII sec.) e a sinistra quello dei Canonici (XII sec.). Dal 784 si sa che nell'area destra della basilica di S. Ambrogio si ergeva il monastero dei Benedettini (oggi l'area è inglobata nell'Università del Sacro Cuore), sostituiti dai Cistercensi di Chiaravalle a partire dal 1497 (fino al 1799, con la soppressione Napoleonica). I Cistercensi erano a Milano dal 1133. Vale la pena osservare i simboli presenti esternamente, data la loro varietà, la bellezza arcana, l'enigmaticità, nonchè la quantità. Anzitutto le scacchiere: una è sotto il nartece (64 caselle), l'altra (49 caselle) superiormente, a destra, sotto il campanile dei monaci. Altre due (una di 49 caselle e l'altra di 25) sono all'interno (inizio della navata sinistra), tutte e quattro in verticale. Ciascun capitello racconta "qualcosa", ritrae scene, personaggi, ha elementi fitomorfi e zoomorfi, è un tripudio di sculture simboliche che è veramente impossibile poter fotografare tutte. L'interno è a tre navate, molto imponente e interessante, ricco di opere d'arte, nonostante i danni patiti durante la II Guerra Mondiale. Presso la cripta, sotto l'altare maggiore, si trovano le spoglie di S. Ambrogio, S. Gervasio e Protasio. Al visitatore il compito di osservare e trovare gli elementi più interessanti, di cui ne suggerisco alcuni: la Cappella di San Vittore in Ciel d'Oro (V secolo d. C.), il Ciborio, l'altare (sicuramente il pezzo più prezioso) d'oro e d'argento, smalti e pietre dure fatto realizzare al Maestro Volvino nel IX secolo; l'ambone romanico che sovrasta lo splendido Sarcofago detto di Stilicone (III-IV secolo d. C.). Due colonne poste ai lati della navata centrale, a destra e a sinistra, recano rispettivamente una croce e un serpente di bronzo che disegna una O centralmente, attorno al quale aleggia una leggenda. Importanti tele di artisti maggiori si trovano nella basilica (dal Tiepolo a Gaudenzio Ferrari, dal Borgognone al Legnanino e a Bernardino Luini); del Bramante è invece il porticato dei Canonici situato all'esterno, sulla sinistra...
Read moreLa basilica di Sant'Ambrogio (basilega de Sant Ambroeus in dialetto milanese), il cui nome completo è basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant'Ambrogio1, è una delle più antiche chiese di Milano e si trova in piazza Sant'Ambrogio. Essa rappresenta ad oggi non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e medievale, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e della Chiesa ambrosiana. Essa è tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città di Milano. Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata Basilica Martyrum: lo stesso Ambrogio voleva riporvi tutte le reliquie dei santi martiri Vittore, Nabore, Felice, Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto (397) e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale. La basilica attuale rispetta scrupolosamente la pianta di questa basilica paleocristiana: tre navate absidate, senza transetto, con quadriportico antistante.
Nel 784 l'arcivescovo di Milano Pietro fondò un'abbazia benedettina, approvata da Carlo Magno nel 789. A questa fu aggiunta una canonica, che doveva servire le necessità della comunità laica della città. Il vescovo Angilberto II (824-859) fece aggiungere la grande abside, preceduta da un ambiente sovrastato da volta a botte, sotto il quale si svolgevano le funzioni liturgiche. Nello stesso periodo, il catino dell'abside venne decorato da un grande mosaico ancora esistente[2], il Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele, corredato da due episodi della vita di Sant'Ambrogio. A questo periodo risale il campanile di destra (quello più basso) ispirato a quello della Basilica di San Pietro a Roma costruito qualche tempo prima.
Al ciborio, di epoca ottoniana, vennero aggiunti quattro fastigi con timpano, decorati con stucchi nel X secolo ed ancora eccellentemente conservati. Sotto il ciborio venne collocato l'Altare di Sant'Ambrogio, capolavoro dell'oreficeria carolingia, in oro, argento, dorato, pietre preziose e smalti, quale vistoso segnale della presenza delle reliquie dei santi, collocate al di sotto dell'altare stesso e visibili da una finestrella sul lato posteriore.
La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il 1088 e il 1099, quando, sulla spinta del vescovo Anselmo III da Rho, venne radicalmente ricostruita secondo schemi dell'architettura romanica. Venne mantenuto l'impianto a tre navate (senza transetto) e tre absidi corrispondenti, oltre al quadriportico, anche se ormai non serviva più a ospitare i catecumeni, ma come luogo di riunione. Tra il 1128 e il 1144 venne innalzato il secondo campanile, quello più alto a sinistra della facciata, detto dei canonici. Il tiburio fu aggiunto verso la fine del XII secolo ma crollò ben presto (6 luglio 1196): venne subito ricostruito, con la particolare conformazione esterna caratterizzata da gallerie con archetti su due registri sovrapposti. Il 4 agosto del 1258, divenne teatro della Pace di Sant'Ambrogio, che pose fine alle lotte intestine del Comune di Milano tra nobili (Commune militum) e popolo (Commune populi). Inizialmente furono i Benedettini ad occuparsi dell'amministrazione della basilica e fu per loro conto che Donato Bramante nel 1492 ottenne l'incarico di progettare la nuova canonica, ricostruendo alcune parti del monastero e risistemando la disposizione delle cappelle nella chiesa. I Benedettini rimasero sino al 1497 quando vennero sostituiti dai Cistercensi dell'abbazia milanese di Chiaravalle che promossero numerose iniziative culturali come ad esempio l'apertura al pubblico della grande biblioteca monastica. Da Wikipedia,...
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