
La chiesa di San Giuseppe dei Padri Teatini è un edificio di culto situato nel centro storico di Palermo. Il monumento occupa l'area delimitata a nord dalla strada del Cassaro (odierno Corso Vittorio Emanuele), a oriente delimitata da Via Maqueda si affaccia su piazza Pretoria, a mezzogiorno è divisa da Vicolo D'Alessi dalla Casa dei Teatini, dal Convento dei Teatini e dall'Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami. Costituisce il vertice del mandamento Palazzo Reale o Albergaria, ingloba la facciata sud di Piazza Vigliena o dei Quattro Canti. Epoca aragonese 1398, È documentata la chiesa di Sant'Elia a «Porta Giudaica». Epoca spagnola 1557 - 1565, La corporazione dei falegnami per ordine del Viceré di Sicilia Juan de la Cerda 4º duca di Medinaceli, è costretta ad abbandonare la primitiva chiesa di San Giuseppe contigua al monastero di Montevergine. I falegnami ottengono la chiesa di Sant'Elia a «Porta Giudaica» con l'obbligo di non mutare il titolo. XVI secolo, Muta il nome del luogo di culto divenuto chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. I Padri Teatini giungono da Napoli per stabilirsi a Palermo intorno al 1600 su invito del Senato e dalla nobiltà palermitana. La loro prima sede è il convento adiacente la chiesa di Santa Maria della Catena. 1602, I Teatini ottengono la chiesa di Santa Maria della Catena ma, non godono dei privilegi e delle rendite ad essa assegnati. 1602, I Teatini ottengono la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami dal ceto omonimo con l'impegno di costruire una cappella nella nuova chiesa, l'Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami e festeggiare le ricorrenze annuali di San Giuseppe e di Sant'Elia[non chiaro]. 1603, Insediamento da parte dei Teatini nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. La costruzione dell'edificio e delle pertinenze s'inserisce nel grande progetto urbanistico della città che prevede la realizzazione della principale arteria cittadina costituita dalla via Maqueda, in onore del Viceré Bernardino de Cárdenas y Portugal Duca di Maqueda, che interseca perpendicolarmente il primitivo Cassaro. Si assiste quindi alla demolizione di antiche strutture per l'edificazione di manufatti che costituiscono la quasi totalità dei tesori artistici che compongono attualmente il patrimonio storico e artistico di Palermo. L'architetto non fu Giacomo o Jacopo Besio, savonese dell'Ordine Chierici Regolari Teatini e conosciuto a Genova come squisito scalpellino nella chiesa di San Siro. Non diventò mai sacerdote, fu autore della sola sacrestia della chiesa palermitana e direttore dei lavori di costruzione fino al compimento. 1612, Avvio lavori dell'attuale chiesa, arcivescovo Giannettino Doria. Architetto Pietro Caracciolo, Giacomo Besio autore della sacrestia. 1632, Inaugurazione presenti l'arcivescovo Giannettino Doria e il Viceré Fernando Afán de Ribera y Enríquez duca d'Alcalà. 1645, Perfezionamento di Piero Faxardo Zuniga y Requesens marchese de Los Veles e dei Padri dell'Ordine dei Teatini. 1677, Consacrazione solenne da parte del vescovo Giuseppe Cicala. Epoca contemporanea XX secolo, Restauro: la riscoperta e la rivalorizzazione di molteplici tesori d'arte. 1943 1º marzo e 9 maggio 1943, Bombardamenti di Palermo. 1950 - 1954, Gli affreschi della volta della navata centrale sono gravemente danneggiati durante le incursioni aeree e interamente rifatti insieme alla decorazione plastica. La volta centrale è totalmente ricostruita grazie all'apporto fotografico, così pure il pavimento. 2011, Restauro promosso dal Ministero dell'Interno per la minaccia concreta di infiltrazioni dal tetto per la prevenzione di conseguenti danni alla volta e...
Read moreBeyond incredibly beautiful, ornate, stunning... Chiesa di San Giuseppe dei Padri Teatini was not just another church -- of which there were more than a lot in Palermo. It was one of the highlights of our visit. Beyond incredibly beautiful, incredibly ornate and incredibly stunning, the complex was replete with interesting religious artifacts and gorgeous artwork. Perhaps the most fascinating aspect of Chiesa di San Giuseppe dei Padri Teatini was the hypogeal (underground) church of Saint Joseph. The crypt contained the remains of a previous church, Our Lady of Providence, which held immense religious...
Read moreLa chiesa di San Giuseppe dei Teatini, anche se in certe ore del giorno può apparire buia e cupa, è un gioiello del barocco, ricca di sfarzo e opulenza. Costruita tra il 1612 ed il 1645, dai Chierici Regolari Teatini al posto di una preesistente chiesa donata loro dalle facoltose Maestranze dei Falegnami. "Sia povera la cella, sobrio il vitto ma ricca la chiesa": tale regola dell'Ordine Teatino è stata sicuramente in San Giuseppe.
Le due facciate sul Corso Vittorio Emanuele sono impreziosite, rispettivamente, dalla statua di "San Giuseppe" opera di Baldassarre Pampillonia e dall'emblema dei falegnami l'una, e dalle statue di San Gaetano, di Sant'Andrea Avellino e dallo stemma dei Padri Teatini l'altra. E appena entrati, Angeli, putti, intarsi dorati, marmi mischi, pregevoli statue, crocifissi, affreschi, baldacchini policromi, magistrali dipinti su tela sembrano travolgere i visitatori che si aggirano incantati tra le 34 imponenti colonne di marmo grigio di Billiemi, le quali delimitano tre navate, con le volte a botte affrescate dal pittore Filippo Tancredi e riquadrate con stucchi di Paolo Corso.
Il cupolone è stato affrescato dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans con "il trionfo dei Santi e dei Beati dell'Ordine Teatino". Il prezioso presbiterio è ricco di un superbo altare ricoperto di pietre dure e preziose ed è sormontato da un crocefisso in avorio, bronzo ed agata. Gli altari del transetto in marmi colorati e baldacchino ricoperto d'agata sono sormontati da opere di valenti pittori siciliani del seicento. La stupenda statua lignea di San Giuseppe con il Santo Bambino, il Crocifisso attribuito a Frate Umile da Petralia e le decorazioni marmoree completano la magnificenza di questa parte della chiesa.
Interessante è anche la cripta, in cui è presente una sorgente d'acqua che i palermitani...
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