Visiting the Basilica di Sant'Andrea della Valle is an impressive experience. I hadn't known anything about it until we accidentally walked by during one of our daily explorations in Rome. This beautiful church is located near Piazza Navona and has an intriguing history linked to the Theatines religious order, which began its construction around 1590. Several renowned architects, including Giacomo della Porta and Carlo Maderno, contributed to the church's design, making it a significant example of late Renaissance and early Baroque architecture. It is particularly famous for having the second-highest dome in Rome, just below that of St. Peter's, and for setting the first act of Puccini's opera, Tosca, which adds to its cultural importance.
The interior of Sant'Andrea della Valle is stunning. The vast space and beautiful decorations create a powerful effect. Baroque artists such as Lanfranco and Domenichino adorn the walls and ceilings with exquisite marble, gold, and vibrant frescoes. This church is a remarkable example of Roman Baroque style, giving visitors a profound sense of beauty and awe. Whether you are seeking great architecture or happen to stumble upon it, the Basilica is a worthwhile stop in the...
Read moreNella progettazione e costruzione della basilica di Sant'Andrea della Valle si sono avvicendati nell'arco di sessant'anni, - dal 1590 al 1650, - tre architetti di grandiosa ambizione estetica, Giacomo Della Porta Francesco Grimaldi e Carlo Maderno, e tutti e tre poi segneranno con il proprio intimo genio creativo i palazzi privati e il numero infinito di edifici e chiese di diretta committenza ecclesiastica realizzati nelle loro rispettive carriere artistiche.
La basilica è intitolata al santo apostolo di Gesù di Nazareth in quanto omaggio alle origini della famiglia Piccolomini, duchi di #amalfi e di #celano, proprietaria del palazzo nobiliare preesistente sui cui resti è stata edificata la basilica, retta dall'ordine dei chierici regolari teatini, fondato esattamente 500 anni fa - il 14 settembre 1524, - da #sangaetanodathiene e Gian Pietro Carafa, a quel tempo vescovo di Chieti, da cui il nome di #teatini, cioè in senso letterale abitanti di Chieti.
Ma c'è di più. In questa stessa basilica, il giorno 28 aprile 1918 fu ordinato sacerdote il francescano conventuale polacco #massimilianomariakolbe, futuro santo, che scelse il martirio come forma estrema del sacrificio di sé quando il 14 agosto 1941, nel campo di concentramento di #auschwitz, offrì la propria vita quale agnello mansueto alla perfetta sequela del Gesù di Nazareth per salvare un altro prigioniero e padre di famiglia già prescelto dai carnefici nazisti per essere assassinato da innocente, e come sempre a sangue freddo.
Ma allora perché ho avvertito il bisogno impellente di scrivere questo specifico #feedback dedicato a una basilica cattolica romana già molto ben conosciuta? Lo chiedo a me stesso. Perché "il sonno della ragione genera mostri". Cfr. È il titolo di una celebre acquaforte di #franciscogoya, eseguita nel 1797.
Per provare a mettere in salvo tutto quello che (ancora) rimane di intatto e santo qui a #roma, una città abitata da sonnambuli che vagano senza meta in una notte eterna e raggelata, e in una orrida condizione di dormiveglia, tutti schiavizzati nella morsa della menzogna, della avidità, del narcisismo patologico, e di una congenita e irreversibile sordità del cuore.
Perché l'uomo di Nazareth è una figura così profondamente umana e satura di amore sovrumano e perfetto, che esso diviene subito - nella segreta e impenetrabile intimità del cuore di chiunque si disponga ad ascoltarlo con umiltà e desiderio di amore identici, - una lezione irrimediabile di carità e misericordia certamente inesauribili, eterne e permanenti; un balsamo benefico per ogni coscienza in cerca di #pace e di ristoro.
Perché voglio invitare chiunque qui a Roma - siano essi #cittadini residenti da lungo tempo oppure #turisti italiani e stranieri venuti ad immergersi nello splendore di questa città di bellezza inimitabile, - stia provando a ritrovare il perfetto punto di equilibrio di una esistenza ormai già spesa in una forsennata e infeconda ricerca di senso, a ribaltare la prospettiva del tentativo di colmare l'abisso del proprio vuoto esistenziale con la modalità fallimentare di un edonismo ottuso e di agghiacciante futilità.
Venite ogni domenica alla #santamessa delle ore 11,30 per ricevere il dono dell'incontro con le omelie di #padremarcelo, #meditazioni sature di trasparenza e precisione e parole preziose e folgoranti sopra la #responsabilità e la fatica di esistere di noi uomini e donne del terzo millennio nell'armonia e nel conflitto, ma comunque tutti insieme in lotta e in marcia nel progetto di costruzione della migliore versione possibile di noi stessi e della società civile che abbiamo in custodia a nome delle generazioni...
Read moreLa Basilica di Sant'Andrea della Valle, si trova nel centro storico di Roma, Rione VIII (Sant’Eustachio), in Corso vittorio Emanuele II.
Dall’esterno possiamo ammirare un edificio imponente e architettonicamente molto bello con la “ricchezza” delle linee tipica dello stile barocco, la chiesa venne progettata e costruita fra il 1590 e il 1650 da grandi architetti e scultori italiani dell’epoca quali Giacomo Della Porta e Carlo Maderno e in seguito Carlo Rainaldi.
ESTERNO: La Facciata sfarzosa in travertino, si presenta su due ordini, suddivisi mediante un frontone aggettante:
Il primo con colonne binate con capitelli corinzi e lesene corinzie ai lati si suddivide in cinque parti, in quella centrale spicca un imponente portone ligneo a cassettoni, incorniciato da lesene e sovrastato da un frontone curvilineo al cui interno è presente un bassorilievo con un cherubino e dei festoni e sopra altre statue.
Nelle quattro parti laterali, ci sono 4 nicchie contenenti altrettante statue
Il secondo ordine, di dimensioni ridotte, si presenta tripartito mediante colonne binate corinzie allineate con quelle inferiori, al centro un grande finestrone vetrato e balaustrato, incorniciato con lesene e sormontato da un frontone triangolare, ai lati due nicchie vuote.
Una particolarità è che solo su un lato (sinistre) è presente una scultura di un angelo, sembra perché non fu gradito dal Papa dell’epoca e l’artista si rifiutò di eseguire l’altro.
Sopra la trabeazione si trova un frontone triangolare curvilineo spezzato, dove nel timpano di trova un altorilievo con uno stemma papale sorretto da due angeli con le ali spiegate.
INTERNO:
L'interno si presenta con una pianta a croce latina, anche se con il transetto corto, con otto cappelle per lato.
La grande Cupola realizzata da Carlo Maderno (1622), resa molto luminosa dal tamburo finestrato, è molto bella interamente ricoperta dall’affresco della “Gloria del Paradiso” del pittore Giovanni Lanfranco, mentre i pennacchi “I quattro evangelisti e i loro simboli” del Domenichino, l’esterno è ricoperto da lastre di piombo, divisa in otto sezioni tramite costoloni, per l’altezza probabilmente è la seconda di Roma, dopo chiaramente quella “mitica” della Basilica di San Pietro, anche per diametro è una delle più grandi.
Il presbiterio è molto “ricco” per la splendida decorazione barocca, e per sottolinearne la sacralità è rialzato di alcuni gradini, l’Altare maggiore di Carlo Fontana, in marmi pregiati, nella pala dell’altare e nei dipinti ai suoi lati sono presenti diverse scene relative alla vita di Sant'Andrea, sul catino dell’Abside semicircolare si possono ammirare i pregevoli affreschi del Domenichino (1628) con scene della vita di Sant’Andrea e San Pietro.
Anche nelle Cappelle vi sono pregevoli dipinti e sculture.
Famosa è la “Cappella Barberini”, per la sua realizzazione vi lavorarono vari architetti, fra i quali Gian Lorenzo Bernini, viene chiamata anche della Tosca, perché fece da sceneggiatura per il primo atto della celebre opera di Puccini, rappresentata la prima volta nel Teatro Costanzi a Roma il 14 gennaio 1900.
Il soffitto ha la volta a botte, completamente affrescata, con varie scene al centro “L’Immacolata Concezione”.
Nella parte antistante la piazza è presente la bella Fontana di Scossacavalli (1614), il cui l’autore è Carlo Maderno.
Curiosità: Nel 1918 In questa basilica viene ordinato sacerdote San Massimiliano Maria Kolbe un grande testimone del Cristianesimo che sacrificò la propria vita per gli altri in un campo di concentramento nel secondo conflitto mondiale.
Si tratta di un luogo di grande bellezza artistica, ricco di storia e...
Read more