L’amore vien mangiando… Ieri sera io e mia moglie siamo stati ospiti della Vineria, il menù all’ingresso mi aveva già colpito; Bergamo Alta è una metà turistica con tanti ristoranti, molti dei quali offrono pietanze tradizionali, ma più delle volte piatti per turisti, come ad esempio il fritto misto di calamari, piatto che in montagna non avrebbe il senso di esserci… ritornando alla Vineria, il menù segue un filo logico, con il giusto numero di piatti, con note leggere e abbinamenti pazzeschi, in cucina si osa, ma si sa quello che si sta facendo, ottimo punto di forza. Entrati nel locale si viene accolti con molta gentilezza e portati al tavolo, (noi non avevamo prenotato e hanno fatto in modo di farci accomodare e accontentare) la sala è molto accogliente, sembra di essere catapultati all’inizio del 900 in qualche Cafè francese. A mio gusto personale è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire soprattuto per le decorazioni. Il nostro tavolo era apparecchiato molto bene e il centrotavola mi è piaciuto molto, altro non è che le latte di pomodoro concentrato, molto belle e molto particolare. Dopo l’ordinazione, seguita da delucidazioni approfondite sulle portare, si viene coccolati con un piccolo amuse-bouche, olio pugliese, Provenienza Foggia, il concentrato di pomodoro di casa Pezziol (azienda storica con cui il ristorante collabora da sempre) servito su un cucchiaino. Gli antipasti sono arrivati con la giusta attesta, per me un Uovo “morbido” (cotto a bassa temperatura) con crema al parmigiano e tartufo nero su un letto di polenta, il tutto servito dentro una tazza, accompagnato da una cialda croccante di parmigiano e polenta. La mia consorte venne servita con un mini hamburger di salamella, cipolla rossa caramellata, salvia fritta, polenta e anche qui una cialda di polenta e parmigiano. Il tutto accompagnato con due calici di Merlot, un vino dalle note profumate che si sposava bene con i nostri piatti. I primi piatti erano pressoché perfetti, per me uno spaghetto alla chitarra fatto in casa con un ragù di pecora, per lei una tagliatella con crema di porcini e cacao, porcini e grana a scaglia. Il ragù di pecora era perfetto, pasta al punto di cottura ottimale mantecata al meglio, si sentivano bene le note del timo. Le tagliatelle erano da leccarsi i baffi i sapori si sentivano tutti. Forse il ramo di rosmarino lo avrei evitato, Dio sta nei dettagli; Vero! Ma l’amore regna in quella cucina. Anche per questi piatti l’accompagnamento è stato il Merlot che con la sua morbidezza esaltava ancor di più i piatti. Come ultima portata prima del dessert presi un capolavoro, un piatto che davvero, più di tutti mi ha sbalordito, se non addirittura emozionato, parlo della loro anatra, servita in tre lavorazioni il quale risalta l essenza stessa dell’anatra. Abbiamo un petto cotto al rosa, una terrina e infine un petto affumicato, il tutto Accompagnato da salse di accompagnamento strepitose, come la salsa alla violetta, o quella allo Yuzu. Tutti questi sapori in bocca, creano un’armonia unica , un ballo di sapori che, a tratti emozionano, lasciano di stucco, ti fanno innamorare di quella cucina che esiste dal 1848. Il pasto è stato accompagnato da un Cabernet, vino rosso, deciso con note molto più dure rispetto al Merlot. I dessert erano molto buoni, anche se non amo il troppo dolce, la ganache di fondente con purea di lamponi io l’ho trovata ottima, una dolcezza del lampone a contrasto con l’amaro del cioccolato. Ottimo, proprio un dolce pensiero. L’altro dessert fu un torroncino ghiacciato, tabacco e rum, buono fatto davvero bene, molto dolce, il quale, il tabacco, non riesce a contrastare bene. Però molto equilibrato nella sua dolcezza. Dopo due chiacchiere scambiate con LA CHEF, abbiamo pagato il nostro conto, un prezzo più che onesto, per una cucina che sa far innamorare. Complimenti a...
Read moreLet’s just say rude and racist staff. To be specific the lady with the short hair and glasses had the most snarky attitude didn’t even let us finish a sentence way different experience than the first time we visited two years ago. We arrived it didn’t look busy at all plenty of empty tables and some seats by the bar area. We got seated at a table .. to be nice I mentioned to her we didn’t need the table and if it was possible to sit at the bar since we wanted drinks and appetizers..her response was “NOOO if you want just drinks and appetizers you cannot sit anywhere this is a restaurant” with the rudest tone of voice I was shocked as others sitting guest were speechless by her behavior. I asked her why was that when they had space at the bar and she then continued to yell and say that they couldn’t help us despite the empty seats at the bar. Little did she know we were going to order plenty of drinks and appetizers which probably would’ve been more than two dinner plates her loss. Hope she realizes being rude isn’t nice and it doesn’t look good for...
Read moreAbbiamo prenotato la cena tramite the fork per le 21. Ho chiamato per chiedere se ci fossero posti fuori in quanto siamo fumatori e ci è stato detto di non arrivare alle 21 ma alle 21.30 e che avrebbero fatto il possibile per metterci fuori. C’è da dire che se non avessimo chiamato, ci saremmo presentati alle 21 col rischio di aspettare mezz’ora. Speravo che l’attesa fosse dovuta al fatto che ci avrebbero fatto accomodare fuori ma appena arrivati ci scortano ad un tavolino attaccato alla cucina; la posizione non era delle migliori in quanto zona di passaggio continuo di camerieri. Ogni volta che passavano si muoveva il tavolo, col rischio si rovesciare anche il vino. Aggiungo che il “pavimento” non era stabile essendo ricoperto di erba sintetica (all’interno???). Dopo 10 minuti di attesa ci viene fornito il QR code per il menu con la password del WiFi in quanto la rete dati non prendeva. Tuttavia, anche il Wi-Fi non è stato in grado di caricare la pagina del menu. Quindi abbiamo aspettato altri 10 minuti un menu cartaceo. Partiamo dal menu: Poco comprensibile tra titolo del piatto e sottotitolo, che non è una descrizione ma un dettaglio del contorno/guarnizione del piatto. Abbiamo ordinato l’uovo in tazza e la tartelletta coi fegatini come antipasti: Il primo interessante, il secondo ha pareri contrastanti. Come primi abbiamo ordinato le tagliatelle con i funghi e i ravioli con crema di basilico e seppia: Le prime niente male ma neanche niente di trascendentale, i ravioli totalmente da rivedere. Bella l’idea e buona la cottura del raviolo ma la seppia non era decisamente fresca. Risultava infatti gommosa e con un forte odore. In tutto ciò, QUATTRO EURO DI COPERTO a testa, che non abbiamo trovato giustificati dal servizio. Capisco che sia un ristorante situato in zona turistica ma mi aspettavo un servizio impeccabile considerando il prezzo. E invece abbiamo aspettato per cenare, in una atmosfera frenetica, vicino la cucina, con il via vai del personale. Aggiungo che spesso vale la pena rinunciare ad un tavolo ma garantire al cliente un’esperienza migliore. Il tavolo vicino la cucina è sgradevole. Il personale era spesso irreperibile e trafelato. Le tre stelle sono giustificate unicamente dal fatto che i piatti si presentano ESTETICAMENTE bene, ma tra l’aspetto estetico e la sostanza c’è un abisso, ne vale 2,5. Conto: 91€, senza dolce. Direi che andrebbe un...
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