Mostra vini di Bolzano Sono stata ospite stampa di una Manifestazione che è alle 96esima edizione a Bolzano:" Mostra Vini di Bolzano 2019" in una location del 1300 Castel Mareccio in centro. La manifestazione presenta i vini e i produttori dell'Alto Adige, attraverso seminari con degustazioni guidate, visite al Castello organizzare, banchi di Assaggi e il tavolo di assaggio su prenotazione. Quest'ultima formula mi è piaciuta molto. Le persone possono prenotare un tavolo, compilando una scheda/lista con il numero associato ai vini che si vogliono assaggiare, un sommelier vi servirà i vini nella progressione scelta, mentre si sta seduti, nella massima tranquillità di potere assaggiare, degustare il vino, anche cercando le informazioni sulla cantina tramite i cataloghi. Molti produttori dopo aver fatto il primo giorno di manifestazione, frequentano i giorni avvenire, con l'opportunità di conoscerli e di sedersi con loro tra un assaggio e l'altro, parlando del loro vino e lavoro. I seminari sono interessati, parlando di territorio, autoctoni, di curiosità storiche vinicole e di produzione. Le degustazioni guidate sono condotte da relatori del posto che amano questa terra e quelle vigne. La formula del tavolo é una garanzia di ordine, di serenità di assaggio, un valore in più per potere veramente dare la giusta attenzione alla degustazione. I banchi di assaggio l'opportunità di parlare con gli artigiani della cantina. Ringrazio di cuore l'organizzazione per l'accoglienza e l'ospitalità All Inclusive dalle attività fatte senza limiti, il pranzo offerto al Ristorante del Castello, l'omaggio finale molto gradito da chi colleziona gli oggetti di ceramica Thun ( tipica del posto ) Grazie di cuore #Bolzen #Bolzano #wine #foodandwinecarol #foodandwineangels #mostravinibolzano #sommelier #degustazioni Bolzano, città del vini: una costellazione di etichette belle, di cantine storiche ma dallo spirito moderno, riunite per essere celebrate nella più antica manifestazione enologica dell’Alto Adige, la Mostra Vini di Bolzano, giunta alla 96. edizione. L’ambiente è tra i più affascinanti ed espressivi della città: Castel Mareccio. Alla mostra saranno presenti una quarantina tra le più note cantine della provincia, così come piccoli produttori, molto conosciuti che vantano una lunga tradizione, cuochi famosi, intenditori e sommelier, produttori di eccellenze gastronomiche, e molto altro. Gli intenditori di vino e coloro che aspirano a diventarlo, possono degustare oltre 170 etichette delle regioni vinicole di Bolzano e dintorni, Oltradige e Bassa Atesina, della Valle Isarco e di Merano e del...
Read moreDer Name der späteren Burg erscheint erstmals 1180/90 als Bozner Flurname unter der Bezeichnung „Moretes“.2] Ein in der älteren Literatur für den ersten Burgbau von angeblich um 1194 in Anspruch genommener Berthold von Bozen (Bertholdus de Bauzano) steht hingegen mit der Burg in keiner ursächlichen Verbindung.[2] Vielmehr liegt die Erstnennung des namengebenden Geschlechts erst 1275 mit Heinrich von Maretsch (Enricus de Marets) vor, welcher zur Ministerialität von Graf Meinhard II. von Görz-Tirol zählte.[2] Der massive Bergfried der Anlage ist in das 13. Jahrhundert zu stellen, während ab dem 14. Jahrhundert einzelne Ausbauphasen unter verschiedenen Besitzern erfolgten. Unter anderem wurden die Ringmauer mit Wehrgang und die Schwalbenschwanzzinnen ergänzt. Im Jahr 1431 erscheint die Burg unter der Bezeichnung „Maretsch bey Botzen“ und 1438 als „Maretsch ober Botzen“.[3]
Das heutige Aussehen erhielt die Burg unter der Familie Römer, die zwischen 1558 und 1570 besonders auf Initiative von Lukas Römer, den Landkomtur der Deutschordensballei An der Etsch und im Gebirge, die Anlage zum Schloss ausbauen und mit bedeutenden Fresken aus der Renaissance ausschmücken ließ.[4 Auch der Bau der vier in Höhe und Durchmesser unterschiedlichen runden Außentürme und der Wehrmauer mit Graben und Brücke stammt aus dieser Zeit. Die Witwe von Lukas Römer, Magdalena, heiratete Freiherr Haximilian von Hendl, in dessen Besitz die Burg 1581 überging. 1612 ging die Burg an Ulrich von Hendl, der sie von 1629 bis 1634 verschönerte. Aus der Besitzzeit der von Hendl stammen das Hauptportal und die erneuerte Westhälfte.[4]
1657 wurde Maretsch an das Zisterzienserstift Stams verkauft und ging ein Jahr später an Erzbischof Guidobald von Thun und Hohenstein. Die napoleonischen Kriege überstand Maretsch äußerlich ohne nennenswerte Schäden, im Inneren verfiel ein großer Teil der Zierarte und Zimmerdecken, da das Bauwerk in jener Zeit lange unbewohnt war. Am 19. Februar 1851 verkaufte Karl Graf Thun an die Gräfin Anna Sarnthein, die das Schloss zur ärarischen Nutzung als Zeughaus verpachtete und schließlich 1918 als militärisches Quartier diente. Im Zuge der Annexion Südtirols an Italien wurden 1919 die Südtirol betreffenden Teile des Innsbrucker Archivs nach Maretsch verlagert. 1930–1931 wurde die Burg einer Wiederherstellung unterzogen.[4]
Schloss Maretsch diente lange Zeit als Sitz des Bozner Staatsarchivs, bevor es 1972 für baufällig erklärt und die Archivbestände bis zur Fertigstellung der Landesbibliothek „Dr. Friedrich Teßmann“ andernorts...
Read moreA neat little castle with gorgeous wallpapers. I didn't know you need a book a tour to actually get in but I ended up getting in anyways. My major complaint about this place is that all the descriptions in the castle itself are all in either German or Italian. So either you know one of the two languages or you won't know what's going on. Also the restrooms look like they're straight out of...
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