Aggiorno questa recensione scritta nel 2018. Tuttavia, il mio responso non cambia.
È un giardino stupendo, situato alle spalle della bellissima Villa Reale di Milano. Ed è anche in un'ottima posizione: si trova infatti a pochi passi dalla fermata della M1, Palestro e dalla fermata della M3, Turati. Al centro di Milano insomma. Ma nel 2023 trovo ridicola, assurda ed inutile la regola che vige. Questa regola c'è dal 2000, ma a quei tempi non c'erano i social. Adesso invece ci sono i social, quindi possiamo argomentare, spiegare e far notare l'inutilità di questa regola. Sarebbe ora di toglierla perché un simile patrimonio artistico e culturale deve essere accessibile a tutti, se si vuole promuovere lo sviluppo della cultura. Tra l'altro, se l'obbiettivo di questa regola è evitare il vandalismo allora ha miseramente fallito, in quanto esso sussiste nonostante tutto. Inoltre considerando la zona in cui si trova, che è frequentata da turisti, non si può leggere un cartello con una regola del genere. Non mi sembra giusto che una persona educata e rispettosa dell'ambiente (e delle persone, ovviamente!) debba essere allontanata solo perché non è in compagnia di un bambino. Visto che in questo giardino ci sono i vigilantes, questi ultimi si preoccupino di buttar fuori i maleducati (accompagnati da bambini o meno) piuttosto che allontanare gente educata, civile e "colpevole" solo di non essere accompagnata da un minore di 12 anni.
In breve: se uno è vandalo lo è sempre (anche se accompagnato da bambini), quindi la regola è inutile.
Il problema si risolve in due modi:
1 - Rendendo il giardino accessibile a tutti (anche senza essere accompagnati da bambini);
2 - Mantenendo l'ingresso gratuito al giardino ma con i vigilantes attenti a svolgere il loro dovere allontanando i vandali, i delinquenti e i malintenzionati, ma lasciando in pace le persone che, anche senza piccoli accompagnatori, rispettano il luogo e magari si rilassano o, ancora meglio, scattano foto e contribuiscono allo sviluppo della cultura.
Da tenere presente inoltre che questa regola viola due articoli della costituzione:
ARTICOLO 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
ARTICOLO 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Giustificare tali abusi di potere da parte del Comune è costituzionalmente errato. Il Giardino della Villa Reale di Milano è un luogo PUBBLICO e i luoghi PUBBLICI, in quanto tali, devono essere aperti al pubblico senza discriminazioni.
Io ho già espresso il mio disappunto nelle seguenti recensioni (Giardino, Villa e luoghi annessi):
Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte; Villa Reale di Milano; GAM - Galleria d'Arte Moderna; PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea.
Una volta pensavo che l'unica cosa giusta fosse vietarlo ai cani. Ma, ora che sono un po' più grande, reputo veramente assurdo vietare ai cagnolini di entrare in un giardino, se sono puliti e disciplinati. E non danneggiano nemmeno l'ecosistema. In ogni caso, oltre ai vigilantes intenti ad allontanare malintenzionati e maleducati, in questo giardino si potrebbero mettere anche membri del personale attenti a controllare il comportamento degli animaletti e dei loro proprietari.
Come dissi nel 2018, toglierò queste recensioni alla Villa e ai luoghi annessi alla struttura solo quando sparirà questo divieto. Altrimenti, le recensioni negative che ho scritto restano dove...
Read moreDal web: La Villa Reale di Milano, già Villa Belgioioso[1] o Villa Belgiojoso Bonaparte, è una villa costruita tra il 1790 ed il 1796 dall'architetto Leopoldo Pollack, su commissione del conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso[2]. L'edificio rivolge la propria parte posteriore, ove vi è l'ingresso per la Galleria d'Arte Moderna di Milano, verso via Palestro affacciandosi così sui giardini Indro Montanelli in zona Porta Venezia. La facciata della villa è invece rivolta verso il giardino in stile inglese, sempre progettato da Leopoldo Pollack.
La Villa Reale di Milano rappresenta uno dei principali monumenti del neoclassicismo milanese. Tra le opere neoclassiche presenti nella Villa si segnalano quelle di Luigi Acquisti ed Antonio Canova. Il progetto rispetta la consueta tipologia della villa con pianta ad U, costituita da un corpo principale e due ali più basse ad esso perpendicolari che racchiudono il cortile d'onore affacciato sulla strada da dove potevano accedere le carrozze, sotto il cui portico è presente il cenotafio alla contessa Anna Maria Porro Lambertenghi di Thorvaldsen. Verso il giardino si dispiega invece un'ampia fronte orizzontale, dove si affacciano gli ambienti più importanti del palazzo. Su via Palestro si affaccia il lungo muro di cinta, decorato a bugnato, interrotto dalle facciate delle due ali laterali, di soli due piani. Attraverso tre archi che si aprono sotto un colonnato ionico, si accede alla corte d'onore, dominata dalla facciata nord del corpo principale che sovrasta le ali laterali essendo superiore di un piano. I tre archi del muro esterno si ripetono su tutti i quattro lati della corte, conferendole simmetria e unitarietà. Nel corpo centrale sono sovrastati da quattro colonne ioniche che proseguono visivamente nelle quattro sculture elevate sopra balaustra, con un effetto di solenne verticalità. La decorazione di questa facciata è sobria e contenuta. Tutti i temi figurativi rappresentati negli esterni furono dettati dal poeta allora eminente a Milano, Giuseppe Parini. Sulla facciata della corte vi sono tre bassorilievi, con La Temperanza (Ulisse nella casa di Circe), L'Ospitalità (Filemone e Bauci ospitano Giove e Mercurio), e La simulazione punita (Ulisse mette in fuga i Proci), mentre dalla balaustra dominano Crono, Cibele,...
Read moreIn data odierna, 10/12/2023, circa ore 11.00 sono stata allontanata in malo modo da dei vigilantes molto sgarbati e maleducati. Non ero a conoscenza fosse appannaggio solo di bambini e adulti accompagnatori di bambini accedere a questo parco. Gli addetti mi hanno ripresa perchè non avevo letto il mini cartello che avverte di ciò, appeso all'entrata. Peccato che essendo il cancello aperto venga spontaneo entrare, come in una qualsiasi area verde a cancelli spalancati della cittá. Mi vengono in contro questi figuri di verde vestiti. Degli elfi? No. Guardie forestali? Pubblici ufficiali? Vigili? Volontari? Non lo so, ma spadroneggiavano in maniera arrogante. Mi trattano come una delinquente sebbene io fossi tranquillissima e chiedessi informazioni sul parco in maniera pacata. Il Comune di Milano dovrebbe controllare meglio chi mette ad avere rapporti col pubblico, non tutti sono portati, sempre sia il comune a gestire questa cosa. Questo non lo so. Alla mia domanda, non polemica, ma curiosa, se fosse una iniziativa delle domeniche, mi è stato detto "è cosí dall'Ottocento" denotando anche un certo grado di ignoranza. "È che la gente fa come voi e non legge i cartelli". Io personalmente trovo che un tipo di parco cosí debba essere visto anche da adulti che non si sono riprodotti, o che non hanno nipoti, allo stato attuale lo trovo discriminante. La prossima volta noleggerò un bambino. Me lo vedo proprio poi, Giulio, anni 6, ad apprezzare le statue di Wildt o di Melotti. Ma dategli degli scivoli e delle altalene! Tolta la mia opinione, che appunto solo tale resta, la maleducazione del personale resta un dato di fatto. Mi è anche stato chiesto "e cosa ci volevate fare?" manco fosse un posto di controllo. Io ho risposto che volevo solo passeggiare e guardare le opere, che mi ricordavo fossero belle. Quello che si fa di norma in un parco insomma!!! Ho usato il termine "sbirciare" mentre stavo colloquiando, e la guardiana piú inasprita di tutti mi ha fatto pure il verso dicendomi "qui non c'è niente da sbirciare". Ho augurato Buon Natale e me ne sono andata. Meno male che ne saremo usciti tutti migliori! Cattiveria gratuita, se la volete...
Read more