Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria — Attraction in Palermo

As we came down the steps from the church I saw a sign for a monastery bakery which I remembered reading about on Trip Advisor. We obviously headed straight there and decided to do the rooftop tour of the Monastery of Santa Caterina d'Alessandria, a bargain at €8 each. We climbed the steps and made our way through several faded and run down corridors before climbing a final set of stairs the led past the roof of the dome and outside. We were overlooking the fountain of Pretoria and took a few pics there while deep breathing to avoid hurling a tour group that kept stopping in them middle of the route and yakking to their watery doom below. We descended the stairs and went through more dilpadated rooms (maybe they should have mugged those beggars!) before reaching the sanctuary of the bakery. I have pretty pathetic willpower when it comes to cakes so I succumbed to another cannolo although I didn't really want it, washed down by the smallest coffee ever. I did think €1 was cheap for a coffee and now I can see why! The bakery part was packed so as soon as I'd finished stuffing my face we left and...

An absolute treasure of history, art, and spirituality! Chiesa e Monastero di Santa Caterina d'Alessandria is a breathtaking sanctuary that seamlessly blends stunning architecture with a profound sense of serenity. Walking through its historic corridors and admiring the intricate details of its artwork is a truly unforgettable experience.

The church itself is a masterpiece, with awe-inspiring frescoes, ornate decorations, and an atmosphere that transports you to another era. The monastery, steeped in centuries of tradition, offers a peaceful retreat where history whispers from every corner. Whether you're admiring the craftsmanship, soaking in the tranquility, or reflecting on its rich heritage, this place is a must-visit.

A true gem that deserves to be experienced by anyone with an appreciation for art, culture, and history. I would return in...

Edificato all’inizio del Trecento per dare rifugio a donne gravemente disagiate, soprattutto prostitute, col tempo questo enorme complesso monumentale perse questa finalità assistenziale d'estrazione popolare e cedette il posto all'accoglienza di donne sempre più agiate, diventando pian piano un convento di clausura per ragazze di alto lignaggio che, com'era prassi, portavano con sé considerevoli doti. L'accresciuta importanza e ricchezza raggiunta nel Cinquecento impose un adeguamento estetico, tanto che a cavallo col Seicento venne deciso di ricostruire la chiesa ed adornarla nel ricchissimo stile barocco con elementi rococò. Nel corso dei secoli, però, incuria e disinteresse portarono ad un progressivo decadimento, tanto che nel 2014 il monastero venne chiuso. Fortunatamente di lì a poco iniziarono i necessari lavori di restauro che lo portarono nel 2016 ad essere nuovamente fruibile. A dire il vero molti parti restano tutt'oggi in mediocri condizioni, ma la maggior parte del complesso è visitabile. Le aree principali sono tre: la chiesa, il monastero e le terrazze. La chiesa è un caleidoscopio di marmi, stucchi ed affreschi, un'apoteosi di colori, statue, intarsi, altorilievi e decorazioni talmente esuberanti e ridondanti da apparire a tratti eccessivi ma comunque meravigliosi. Poi c'è il monastero, che nella sua riservatezza e semplicità appare persino commovente. Inteneriscono le piccole camere dove le ragazze dormivano e pregavano, straziano le doppie grate che le tenevano separate dai parenti nel parlatorio, angosciano le inferriate della chiesa che le dovevano nascondere alla vista dei fedeli. Un'essensialità che stride con la sala della badessa e, soprattutto, con la pomposità e magnificenza della chiesa, sbirciabile dalle numerose griglie dei corridoi. Ed infine ci sono le terrazze. Una vista mozzafiato sull'intera Palermo. Tutto è a portata di mano. Santa Maria dell'Ammiraglio, San Cataldo, le cupole colorate di San Giuseppe e di Casa Professa. E poi lei, la regina incontrastata, la fiabesca e mirabolante Fontana Pretoria. Un'ultima cosa: mai uscire dal monastero senza prima aver gustato un cannolo alla pasticceria dei Segreti del Chiosco, sarebbe un peccato al limite...