An immersive and beautifully curated journey through centuries of Italian art and history. From the moment you enter, it's clear this isn't just a museum; it's a celebration of the region's cultural legacy. Among its highlights is the soft, ethereal "La Scapigliata" by Leonardo da Vinci; a quiet, intimate masterpiece that feels almost like a whisper in a gilded frame. Nearby, the powerful and dramatic "Lucretia" grips you with its emotional weight, while Correggio's luminous "Noli me tangere" captures the divine with masterful restraint. And then there's the detailed, jewel-like roundel showing Orpheus and mythological figures, a stunning example of Renaissance storytelling in miniature.
The galleries flow naturally from one period to the next, including not just paintings but also sculpture, manuscripts, and historical objects that deepen the experience. It's a space that rewards curiosity and invites you to linger. If you appreciate Italian art in all its forms, this is a museum that delivers depth, beauty, and...
Read moreThe Galleria Nazionale di Parma is a true masterpiece among Italian museums, offering an incredible journey through art and history. This museum is a must-visit for anyone exploring Parma and one of the best-kept secrets of Italy’s cultural scene.
The highlight of the collection is undoubtedly the Scapigliata by Leonardo da Vinci, an ethereal piece that captures the genius of the artist. Seeing a work by Leonardo in such an intimate setting is a rare privilege. But the museum doesn’t stop there—its collection spans centuries, with works by Correggio, Parmigianino, and other Renaissance greats, as well as impressive pieces from later periods.
What truly sets the Galleria apart is its diverse array of exhibits. Beyond the fine art, you’ll find fascinating artifacts, including a mummy from Egypt, which adds an unexpected and intriguing touch to the experience. It’s a brilliant juxtaposition of ancient and modern history...
Read moreCapitare a Parma e mancare il maestoso Palazzo Farnese è come trovarsi nella Città Eterna e perdersi le meraviglie della Cappella Sistina.
L'intera area della Pilotta si erge nella parte nobile del centro storico, seppur ai confini e a ridosso del fiume Taro, ed è qui che si erge il complesso monumentale che ha dato lustro e potere alla casata Farnese, ora racchiusa sotto il nome di Galleria Nazionale di Parma.
Da non perdere, al primo piano, l'originale, barocco ed innovativo, per l'epoca, teatro che porta il nome della casata Farnese. Imponente si apre alla vista un proscenio con i suoi 87 mt di lunghezza, 32 mt di larghezza e un'altezza, da "Palazzaccio", di 22 mt. Il tutto in una cavea ad "U" dalla capienza di 3000 spettatori. Non a caso il teatro fu concepito per stupire lo spettatore attraverso rappresentazioni sceniche ed allegoriche di antiche battaglie navali (naumachie) tanto che la pavimentazione veniva inondata di acqua sino a raggiungere le balaustre. Il palcoscenico segue il trend con i suoi 40 mt. di profondità ed un'apertura di 12 mt.; le tante innovazioni progettuali hanno permesso di realizzare le prime scene mobili della cultura teatrale. Teatro completato in un solo anno (1617-18), interamente rivestito in legno (abete rosso del Friuli), stucchi e materiali leggeri. Ben evidenti alcune influenze "classicizzanti" palladiane in specie nicchie, colonnati e platea benché si differenzi in pianta e struttura.
Galleria d'arte che ripercorre gran parte del I Millennio. Attenzione particolare dedicata ai pittori emiliani. Notevole quel che resta di una Madonna con bambino del Correggio, dai volti leonardeschi, dipinti in maniera sublime; non da meno gli "Angioletti" di Annibale Carracci disarmanti nella loro tenera espressività. Assente la "Scapiliata" di Leonardo.
Personale cortese e vigile, ma ciò nonostante la Galleria d'arte è un autentico labirinto, assai dispersivo; non aiutano infrastrutture, soppalchi e passaggi, perdipiù la carenza di segnalazioni rende facile mancare alcune sale, in specie le ultime presenti nell'atrio di uscita dedicate al Correggio. Alto il costo del biglietto intero (18,O0); segue un trend di matrice tutta europea che stona, dimenticando che l'arte - la cultura in genere - e' patrimonio dell'umanità e non privilegio per pochi. Docet Galleria Estense (ingresso 6,00) o gli stessi Musei Vaticani (17,00). Praticamente assente un'area dedicata ad acquisti testi, stampe, articoli, souvenir, etc. e un punto ristoro. Visita: 2 h circa.
Nel complesso alcuni fattori (da rivedere) evidenziano una organizzazione gestionale non all'altezza e non a tono con il contest e tale da non giustificare il costo. La valutazione ne...
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