Il Casino dell’Aurora Pallavicini Rospigliosi si trova nel centro storico di Roma, Rione II (Trevi) in Via Ventiquattro Maggio, 43, affacciato sulla storica Piazza del Quirinale.
STORIA:
Fu commissionato dal grande mecenate e cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V all’inizio del XVII secolo, sorge sulle rovine delle antiche Terme di Costantino
Realizzato dall’architetto fiammingo conosciuto in Italia come Giovanni Vasanzio, aveva lo scopo di ospitare banchetti estivi e concerti, diventando così un gioiello del barocco romano per la sua magnificenza è un luogo dove si intrecciavano arte e mondanità.
ARCHITETTURA:
Vi si accede tramite una scenografica doppia rampa, conosciuta come “Scala della Pastorella”, adornata con statue e busti romani, facenti parte dei ritrovamenti avvenuti durante la realizzazione del palazzo.
La splendida facciata ingloba molti bassorilievi, provenienti da antichi sarcofagi del II e III secolo d.C., che la rendono quasi unica nel suo genere, con la fusione fra arte antica e barocca.
Ma il luogo più importante del Casino è la Sala centrale, dove si trova il motivo per il quale viene visitato da molte persone: il famoso affresco con l’Aurora di Guido Reni, un grande e complesso dipinto posto sulla volta.
Considerato fra i più belli dell’epoca, per la stupenda visione dei colori e per la suggestione che esprimono i personaggi.
Viene raffigurata l’Aurora che sparge i fiori sulla terra, anticipando il carro del Sole, guidato dal dio Apollo, circondato da varie figure quali: • Fosforo, la prima stella del mattino • Le Ore
La sua particolarità è che venne realizzato come se fosse un quadro da dover appendere al muro, infatti già da appena realizzato, come avviene anche ai nostri tempi, per poterne godere appieno della sua bellezza, si deve vedere attraverso uno specchio.
Si trova dentro una bella cornice con stucchi dorati.
All’interno della sala vi sono anche altre opere importanti, quali busti marmorei e sculture di epoca romana, ad esempio: Artemide Cacciatrice” , simbolo della forza femminile e “Athena Rospigliosi” dea della saggezza e della guerra.
PROPRIETÀ E CURIOSITÀ
Il luogo venne venduto dal Cardinale, pochi anni dopo la sua realizzazione e passò attraverso vari proprietari, fino a quando nel 1708 fu acquistato dalla famiglia Pallavicini-Rospigliosi a cui appartiene tuttora.
CURIOSITÀ: LO SAI CHE…?
Il primo giorno di ogni mese escluso gennaio, nella sala centrale con la splendida opera di Guido Reni, è possibile la visita gratuita. La “Scala della Pastorella” prende il nome da una leggenda popolare legata a una giovane che si diceva apparisse tra le statue.
ALLA SCOPERTA DELLA ROMA NASCOSTA:
Il Casino dell’Aurora Pallavicini Rospigliosi è uno di quei luoghi che si scoprono camminando senza fretta, lasciandosi guidare dalla curiosità.
Luoghi nelle vicinanze che si potrebbero visitare sono: Palazzo del Quirinale (previa prenotazione), i Giardini di Montecavallo e la Chiesa di San Silvestro al Quirinale
Se quanto letto ha suscitato in te curiosità e meraviglia, ti invito a esplorare le altre...
Read moreL'armonia del tutto
Capolavoro del Reni, da poco restaurato, racchiuso in un padiglione del seicentesco Palazzo Rospigliosi, tanto caro al Cardinal Scipione Borghese che commissionò il lavoro e lo impreziosí con numerose opere d'arte. Palazzo che si fa fatica a notare per l'imponente presenza nelle immediate vicinanze del Quirinale, dei Giardini, delle Scuderie e della sede della Consulta.
L'affresco domina la volta della loggia. L'utilizzo e l'abbinamento dei colori in particolare l'ocra e il blu lapislazzuli che rivestono il cielo nelle differenze fasi, quasi a coprire il tutto, nella loro intensità e sobrietà ravvivano e conferiscono movimento alla scena. Nel firmamento, un Apollo impassibile e determinato, si erge e conduce una quadriga intento ad entrare in scena e portare la luce nell'universo, il tutto sotto lo sguardo vigile di una Aurora che sembra uscire di scena e aprirgli il sipario. Un'Aurora celestiale magnificamente concepita dal Reni e che si mostra altera, elegante, sobria. Accompagnano il dio, Fosforo - la prima stella mattutina -, le Ore e Crepuscolo, rappresentato da un putto con tanto di fiaccola, i quali lo aiuteranno a scadenzare il corso del tempo che incessante, in un eterno ritorno, trascorre. Si discosta notevolmente dall'Aurora del Guercino, (in Villa Ludovisi) opera che rimane eterea, staccata dal contesto umano; dai connotati vigorosi, dinamici, basti osservare lo scalpitio dei cavalli racchiusi in un cielo tutto fuorché immobile. Qui, invece, tutto appare più terreno, umano, persino una vena romantica sembra insidiarsi nel contesto. Un'Aurora in veste di Dafne sembra intenta a sfuggire al proprio destino, inseguita da un Apollo indomito e un Cupido onnipresente. Di certo l'affresco apre alle più disparate interpretazioni e, chissà, forse il Reni ha giocato su tali elementi lasciando lo spettatore fantasticare nell'immaginario.
Limitatissimi gli orari per le visite e l'accesso persino al giardino antistante; arduo anche reperire informazioni in loco (o telefonicamente) per le visite private presso l'ala adibita a galleria d'arte, ricchissima di dipinti e opere d'arte. Il sito meriterebbe qualcosina in più in termini di organizzazione e assistenza al...
Read moreDifficile da individuare perché all'interno di un bellissimo palazzo privato sede di eventi è circondato da un possente muraglione di fronte alle scuderie del quirinale e accanto la corte costituzionale. Vi si accede da una scala che porta a una bellissima terrazza con giardino pensile (non fruibile durante le visite, ndr). Quello che colpisce subito è la ricchezza del decoro della facciata ma poi a ben vedere ci si rende conto che non è frutto di maestria artistica (non diretta almeno) quanto di razzia e predazione - una consuetudine fino non molto tempo fa - di antichi sarcofagi del secondo secolo tra i quali spicca quello della caccia al leone, il più grande conosciuto (e sta qui, smembrato, invece che in un museo). Ovviamente il punto forte della visita è l'affresco del soffitto che da il nome all'edificio realizzato più di 400 anni fa dal Reni e recentemente restaurato. Non li dimostra... Anzi, a dirla tutta la restituzione dell'antico splendore lo rende un po' posticcio e molto più simile all'opera odierna di un madonnaro che non all'opera tra le più copiate del barocco. Uno specchio sistemato al centro della stanza e lievemente inclinato aiuterà nella visione considerato che l'artista lo realizzò incurante del fatto che andava visto dal basso. Personalmente ho preferito gli affreschi parietali delle quattro stagioni. Belle anche le due statue presenti nella sala ovvero Atena e Artemide. Un libro su un leggio vi fornirà molte info sui tesori della sala dove ahimè non è consentito fare foto (vedrete quindi degli scatti ripresi dall'esterno o da internet per dare un'idea del tutto). Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se...
Read more