Sono tutti convinti che - dopo essere stata la storica sede de "Il Tempo" (del quale conserva l'insegna, ora di plastica, che non può essere rimossa in quanto sottoposta a vincolo dai beni architettonici, NdR) che oggi conserva solo l'occupazione di alcuni locali nella parte bassa del portico - sia ora passata all'adiacente sede del Governo. Invece no, uno degli edifici storici del patrimonio post-telegrafonico è di pertinenza dell'INPS che lo utilizza principalmente come sede di rappresentanza ceduta per eventi di grande prestigio. Prende il nome dalla famiglia di Banchieri bavaresi che lo avevano rilevato e sottoposto a completo restauro, impreziosendo il lavoro già svolto dal Camporese a inizio del 1800 quando gli venne affidata la ricostruzione del palazzo dal Papa: i Wedekind, che aspiravano a essere riconosciuti dalla nobiltà romana - ma mai riuscirono nell'intento - affidarono a Giovenale la risistemazione e l'arricchimento degli interni e sostanzialmente quello che vediamo oggi è quello che venne fatto allora. Ovviamente il pezzo forte è il cd "Colonnato di Veio" ovvero il portico che da sulla piazza ed è dominato da 12 colonne in marmo lunense che provenivano da un antico tempio romano fatto erigere nella zona di Veio (sono colonne romane, non etrusche come sostiene qualcuno perché provenienti da un'area etrusca, NdR) e da altre 4 prelevate dalla distrutta Basilica di San Paolo fuori le mura (si noti che una delle colonne venne destinata dal Papa ad abbellire la piazza di fronte a San Francesco a Ripa, a Trastevere). La particolarità del palazzo è di sembrare molto possente ma di essere invece molto contenuto in dimensioni, essendo alto ma stretto. Bellissimo lo scalone monumentale dal quale si accede al piano nobile dove insiste la stupenda sala di rappresentanza, dominata da dodici coppie di telamoni (una particolarità, considerato che sono elementi architettonici destinati all'esterno degli edifici per sorreggere portali e terrazze), con il pavimento impreziosito da riproduzioni di mosaici romani e due dipinti preziosi. Ovviamente uno dei pezzi forti è la grande terrazza sopra il portico che si affaccia sulla piazza: quella parte, come il portico sottostante (un tempo c'era un noto bar "alle colonne" con le cameriere in abiti bavaresi, ndr) che appartengono al demanio e sono quindi sottratti ai passaggi di proprietà del palazzo sebbene la terrazza abbia l'uso esclusivo. Da visitare se si ha l'occasione di partecipare a una delle aperture programmate. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni...
Read moreIl Palazzo Wedekind, si trova nel centro storico di Roma, Rione III (Colonna) in Piazza Colonna al n.366, oggi utilizzato come sede dell’INPS.
Dai romani viene anche chiamato anche “Palazzo del TEMPO” poiché ospita da un lungo periodo, la sede dell’omonimo quotidiano romano.
L’edificio fu realizzato nel XVII secolo, fu pesantemente ristrutturato nella prima metà del XIX secolo, su commissione del Papa Gregorio XVI Cappellari (1831 – 1846), con l’aggiunta dello scenografico portico con dodici colonne con capitelli ionici (ricavate da un antico edificio romano dagli scavi di Veio eseguiti nei primi anni del XIX secolo).
A memoria di questo avvenimento, lungo tutta l’architrave, vi è la seguente iscrizione latina:
"GREGORIVS XVI PONTIF MAXIM ANNO M DCCCXXXVIII FRONTEM AEDIFICII EXORNANDAM PORTICUM VEIORVM COLVMNIS INSIGNEM ADSTRVENDAM CVRAVIT",
Dove è indicato appunto che il Papa Gregorio XVI nell'anno 1838 fece decorare la facciata del palazzo con le colonne del Portico di Veio.
Quindi venne adibito come sede delle Poste Pontificie.
Sopra l’architrave lungo tutto il piano nobile è posta una balaustra e tutte e 9 le finestre sono tutte incorniciate con lesene e frontoni.
Gli altri due piani più quello attico, hanno invece delle semplici finestre riquadrate, gli angoli sopra il portico sono bugnati.
A coronamento del, palazzo è presente una bella altana con al centro un ornamentale grande orologio, incorniciato nei due lati da due lesene che rappresentano delle figure umane e come modiglioni degli ornamentali animali alati.
Nel 1879 venne acquistato da l banchiere Wedekind, subendo ilteriori restauri.
Questo Palazzo è una degna cornice della splendida Piazza Colonna, essendo architettonicamente molto bello e per la sua...
Read moreHo visitato Palazzo Wedekind in una giornata di ottobre, incuriosito dalla sua storia antica e dalla posizione centrale a Piazza Colonna. Appena arrivato, rimasi colpito dal portico imponente: le colonne ioniche, alcune provenienti da scavi archeologici a Veio, danno al palazzo un’aria solenni che invita a fermarsi e guardare.
Entrando nelle sue sale storiche, ho apprezzato particolarmente la terrazza, da cui si gode una vista straordinaria su Piazza Colonna e sul tempio di Marco Aurelio: un punto panoramico che pochi esplorano, ma che merita il cammino anche solo per questo.
La visita guidata (ho partecipato a quella organizzata dal Touring Club Italiano) è stata ben orchestrata: lo staff ha saputo raccontare non solo la storia architettonica — la ricostruzione voluta da Papa Gregorio XVI, l’uso dei materiali classici, la trasformazione operata da Wedekind — ma anche aneddoti sul palazzo come luogo vivo, non solo museo.
L’unico punto debole per me è stato che, in certi momenti, la luce naturale nelle sale interne veniva a mancare o risultava poca, rendendo difficile cogliere tutti i dettagli decorativi. Forse con un’illuminazione leggermente migliore sarebbe stato ancora più suggestivo.
In ogni caso, se siete a Roma e amate mescolare arte, storia e panorami urbani, Palazzo Wedekind è una tappa che...
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