The Palazzo Montecitorio is a palace in Rome and the seat of the Italian Chamber of Deputies. The palace's name derives from the slight hill on which it is built, which was claimed to be the Mons Citatorius, the hill created in the process of clearing the Campus Martius in Roman times.
The building was originally designed by Gian Lorenzo Bernini for the young Cardinal Ludovico Ludovisi, nephew of Pope Gregory XV. However, with the death of Gregory XV by 1623, work stopped, and was not restarted until the papacy of Pope Innocent XII (Antonio Pignatelli), when it was completed by the architect Carlo Fontana, who modified Bernini's plan with the addition of a bell gable above the main entrance. The building was designated for public and social functions only, due to Innocent XII's firm antinepotism policies which were in contrast to his predecessors.
In 1696 the Curia apostolica (papal law courts) was installed there. Later it was home to the Governatorato di Roma (the city administration during the papal period) and the police headquarters. The excavated obelisk of the Solarium Augusti, now known as the Obelisk of Montecitorio, was installed in front of the palace by Pius VI in 1789.
With the Unification of Italy in 1861 and the transfer of the capital to Rome in 1870, Montecitorio was seized by the Italian government and chosen as the seat of the Chamber of Deputies, after consideration of various possibilities. The former internal courtyard was roofed over and converted into a semi-circular assembly room by Paolo Comotto. The Chamber was inaugurated on 21 November 1871.
But the building proved wholly inadequate: the acoustics were terrible, it was very cold in winter and very hot in summer. As a result of extensive damage from water seepage, the palace was condemned in 1900. An attempt to build a new palace for the Chamber of Deputies on the Via Nazionale failed, and a provisional meeting hall was built on the Via della Missione. Only in 1918 was the Chamber definitively returned to the Palazzo Montecitorio.
The return of the Chamber of Deputies to the palace followed extensive renovations, which left only the facade intact. The architect, Ernesto Basile, was an exponent of Art nouveau, known in Italy as the "Liberty" style. He reduced the courtyard, demolished the wings and rear of the palace, constructing a new structure dominated by four red-brick and travertine towers at the corners. Basile also added the so-called Transatlantico, the long and impressive salon which surrounds the debating chamber and now acts as the informal centre of Italian politics.
The debating chamber is characterized by numerous decorations in the Art Nouveau style: the impressive canopy of coloured glass (the work of Giovanni Beltrami), the pictorial frieze entitled The Italian People (by Giulio Aristide Sartorio) which surrounds the chamber, the bronze figures flanking the presidential and government benches, and the panels depicting The Glory of the Savoy Dynasty by...
Read moreIl palazzo è bello, ma la sua bellezza è inutile perché i suoi inquilini non hanno materia grigia e sono costosi.
Volevo studiare medicina, ma questi signori mi hanno negato il diritto allo studio perché hanno introdotto il numero chiuso. Gli esami d'ammissione sono usati per nascondere il fatto che le facoltà di medicina ammettono gli studenti in cambio di denaro o per favoritismo (raccomandazione). I corsi preparatori dimostrano che il numero chiuso è solamente speculazione e corruzione. Uno studente deve dare migliaia di euro a gente disonesta per studiare medicina. È immorale e vergognoso speculare sulla medicina. Il numero chiuso viola gli Articoli N. 3, 4, 33 e 34 della Costituzione. Questi signori affermano che la Costituzione italiana è la migliore del mondo e giurano di proteggerla, ma non la rispettano. Questa è ipocrisia. Se le università avessero usato il numero chiuso nel passato, Einstein, Roentgen, Pasteur ed Edison non avrebbero avuto successo. Il numero chiuso è la causa della carenza di medici negli ospedali. Anche in Francia, in Germania e nel Regno Unito mancano i medici a causa del numero chiuso. Il Dott. Daniel Wallach, un medico francese, ha scritto un libro per denunciare il numero chiuso, il quale è anche una forma di discriminazione. Era usato nelle nazioni multietniche per negare il diritto allo studio alle minoranze etniche. L’Italia è contro razzismo, ma usa leggi discriminatorie. Questo è un paradosso. Il numero chiuso discrimina gli studenti secondo la loro origine sociale. Non è una coincidenza che solo i ricchi possono studiare medicina.
Questi signori sono responsabili dell’aumento del numero di studenti nei licei e nelle università perché non sono capaci di creare lavoro. Il diploma di maturità e la laurea avevano valore perché solo la gente studiosa frequentava il liceo e l’università. Il diploma di maturità è diventato il requisito minimo per ottenere un impiego. Invece il diploma di scuola media era il requisito minimo nel passato. Anche la laurea sta diventando il requisito minimo. Il numero chiuso non è la soluzione al sovraffollamento delle università. Inoltre la struttura del sistema scolastico è totalmente assurda. È ingiusto che gli studenti perdono l’opportunità di studiare medicina a causa dell’incompetenza di questi signori. Le cose che sono normali nelle nazioni civili d’Europa, diritto al lavoro, allo studio, alla salute e alla giustizia, sono un lusso in Italia. Le altre nazioni europee sono sempre state superiori all’Italia. Non è la mia opinione, lo dimostra la storia. Nel 1400 e 1500, la Spagna e il Portogallo erano già nazioni, esploravano il mondo e lo dividevano tra loro (Trattato di Tordesillas). Invece l’Italia era una colonia straniera. Più del 50% del territorio italiano apparteneva alla Spagna.
I fatti dimostrano chiaramente che l’Italia è uno dei peggiori luoghi del mondo dove nascere e vivere. È una disgrazia ed un handicap nascere in Italia. Per questa ragione chiamo l’Italia “Disgrazialandia”. L’Italia dà solamente due scelte: il suicidio o la disperazione. Se fossi un cittadino straniero, non emigrerei in Italia. Gli immigrati rovinano la vita dei loro figli facendoli nascere e crescere in Italia. Secondo me fare figli in Italia equivale ad un omicidio perché la gente che nasce è destinata a soffrire. Perfino la Russia, che è un regime autoritario, permette agli studenti di studiare medicina perché non usa il numero chiuso. Inoltre non discrimina i suoi cittadini secondo la loro origine sociale. Invece l’Italia, che è considerata una “nazione democratica”, nega il diritto allo studio ai suoi cittadini e li discrimina secondo la loro origine sociale. L’Italia non è mai stata capace di garantire una vita decente ai suoi abitanti. Mi vergogno di essere italiano. Si viveva bene in Italia quando era una colonia straniera.
Considero gli spagnoli, i portoghesi, ecc. fortunati perché vivono bene ed hanno i diritti. La Spagna e il Portogallo sono le nazioni più belle del mondo, non l’Italia. Viva la Spagna e...
Read moreLa storia del palazzo ha inizio nel 1653 quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini la realizzazione di una residenza per la famiglia Ludovisi.[1]
Si parla ancora della modesta altura sulla quale fu costruito il palazzo: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui mons citatorius) e chi pensa che il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (mons acceptorius).
Il Bernini, straordinario interprete del baroccoromano, realizzò un edificio che, sia nella struttura sia nelle decorazioni, si adatta all'assetto urbanistico preesistente. L'unica testimonianza del progetto berniniano è rappresentata dal dipinto attribuito a Mattia de' Rossi, allievo prediletto di Bernini (Roma, collezione Doria-Pamphili). La facciata del palazzo, costituita da una poligonale di cinque partiture che segue l'andamento curvo della strada prospiciente e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia.
I lavori subirono un brusco rallentamento nel 1654 a causa di una lite per ragioni diplomatiche, tra Innocenzo X e il Principe Niccolò Ludovisi (che aveva sposato la nipote del Papa, Costanza Pamphili). Alla morte del Ludovisi (1664) i lavori vennero definitivamente interrotti, per essere ripresi circa vent'anni dopo dall'architetto Carlo Fontana che convinse Innocenzo XII (famoso per il suo anti-nepotismo), a installarvi due importanti attività: il massimo organismo dell'amministrazione della giustizia: la Curia Pontificia (che rimase a lungo denominata Curia innocenziana) e il dazio.[2] I proventi di tali attività sarebbero andati a beneficio dell'Ospizio Apostolico dei poveri invalidi, detto "Il San Michele". Questa destinazione è ancor oggi ricordata da un bassorilievo con l'effigie del Salvatore e l'intestazione «Hospitii apostolici pauperum invalidorum», spostati sull'angolo destro della facciata dal cortile dove originariamente erano posti.

La piazza con l'obelisco
Carlo Fontana conservò la caratteristica facciata convessa aggiungendovi il campanile a vela e modificò il progetto dell'ingresso, aggiungendo due porte al lato dell'ingresso principale. La Curia fu inaugurata nel 1696. Oltre ai tribunali pontifici, il palazzo fu anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia[3], assumendo così un ruolo di spicco nella vita giudiziaria e amministrativa del governo pontificio.
Dopo il RisorgimentoModifica

La facciata verso piazza del Parlamento
Con il Risorgimento, Palazzo Montecitorio fu espropriato dal Regno d'Italia e destinato a ospitare la Camera dei deputati (vennero scartati nella scelta Palazzo Venezia e il Campidoglio). Le modifiche necessarie alle nuove mansioni del palazzo vennero compiute rapidamente, il compito di edificare l'aula dell'assemblea fu affidato a un poco noto ingegnere dei lavori pubblici, Paolo Comotto, che costruì nel cortile una sala semicircolare a gradinate su un'intelaiatura di ferro interamente ricoperta di legno, inaugurata il 27 novembre 1871. La nuova aula si dimostrò tuttavia inadeguata, dotata di una pessima acustica, freddissima d'inverno e troppo calda d'estate. Inoltre, a causa di copiose infiltrazioni d'acqua, fu dichiarata pericolante e chiusa nel 1900. Nel frattempo, fallito un tentativo di costruire un nuovo palazzo del Parlamento in Via Nazionalevenne costruita una nuova aula provvisoria in via della Missione, e solo nel 1918 fu inaugurata la sede definitiva nel Palazzo Montecitorio.

L'aula progettata da Ernesto Basile

Camera dei deputati durante il fascismo, in alto al centro il presidente della Camera Alfredo Rocco durante un discorso, in basso al centro il presidente del Consiglio Benito Mussolini

L'aula in occasione del giuramento del presidente Giovanni Leone (29...
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