VostrOsteria Roma — Restaurant in Rome

Delicious food, no question. I had the rabbit, my wife the cockerel.

But the owner Luciano seemed very rude to us.

When we arrived we asked the waiter for a table for two in the pavilion on the street. He gestured to an empty table that had not yet been cleaned and we sat down.

Then a minute later Luciano came out and what I heard him say to us twice in an angry tone was “e mia casa, no la tua casa”. I took this to mean that he was upset that we had sat down without his permission.

Rude.

We didn’t immediately leave because we didn’t quite understand what was going on having never encountered such a situation before. Only during the meal, with the help of google translate, did we work out what had just happened.

I can’t recommend a restaurant where the owner treats his customers in...

This is an elegant restaurant. It has 50 to 70's of Italian music to create a truly Italian atmosphere. The staff is professional and courteous. The food is excellent, we tried Bruschetta antipasti, and the olive pate my personal favorite but they were all 4 flavors very good. We ordered tagliatella ai funghi porcini, the best. Tagliatelle al ragu di cinghiale, the ragu was delicious. Pasta al burro with Parmesan is surprisingly very good in its simplicity. The second dish was a mix of grilled meats consisting of 4 types of delicious meats: sausage, ribs, steak, and pork rib. All these dishes were delicious and very well-prepared, I paired them with white wine, l Aranda. I was too full to try their tiramisu, I need to go back. They offered us 2 after-dinner liquors, limoncello and...

Che bello! Un'osteria a due minuti dalla metro Cipro, ad una passeggiata dal Vaticano! Osteria=economico. Forno a legna = pizza... Toh, un pappagallo che fischietta l'inno... Ecco, qui casca l'asino! Niente di tutto questo: la focaccetta è solo per ingannare il tempo e fare scena, come il pappagallo che dopo un quarto d'ora vorresti libero dalla catena a volteggiare nei posti tropicali da cui proviene e dove forse vorrebbe stare... La scrivania-cassa sulla porta con scontrini e soldi che svolazzano. I condizionatori a freddo incrociato che aspirano a creare un tornado scontrandosi con il calore del forno. Forno che è piccolo come un lavandino ma che per ragioni scenografiche viene trastullato con una pala da pizza lunga 2 metri, con il risultato di urtare in continuazione la persona al tavolo più vicino, esilarante per chi osserva, magari molto meno per chi subisce. Ma parliamo del cibo e del rapporto qualità-prezzo e soprattutto della quantità-prezzo. Qualità ricercata, ma ciò che manca si va a prendere al volo (mandato neanche troppo di nascosto un tuttofare, di corsa, a prendere qualcosa e tornato in 5 minuti con una busta bianca del bangladino vicino)... "ricercato" non vuol dire questo! Quantità pasta da dieta ferrea, roba quasi da finger food, due forchettate e hai finito. Prosciutto tagliato a mano, grande idea per l'antipasto ma risultato pessimo per noi: siamo capitati nella prima settimana di apertura, quindi il prosciutto era iniziato da poco e abbiamo avuto quasi solo il grasso, abbinato a formaggi senza arte né parte. Ne avrebbero dovuto tener conto... Secondi piatti ancora scarsi in quantità con materia prima discutibile (grigliata con molto osso e poca carne), da salvare la guancia di maiale alla menta, consigliata dallo chef. Il dolce non lo abbiamo neanche pensato dato il costo equivalente ad una crostata da 1 kg in pasticceria. Chi apre un locale oggi dovrebbe domandarsi "Ma io ci mangerei da me? Sempre e comunque?". Chi apre un locale e lo chiama osteria dovrebbe aprire un vocabolario e capire cos'è. Un localino angusto per signorotti della borghesia arricchita che vogliono sfoggiare un nuovo selfie in un posto eccentrico che ha voluto strafare per farsi notare ma che è tutto fumo e...