Non è la prima volta che visito il Museo Horne, ma l'occasione di poter visitare Casa Vasari, in Borgo Santa Croce, mi ha fornito la "scusa" per tornare. Ma andiamo con ordine. Il Museo si trova in Via dei Benci, in un "Palagio" dove Herbert Percy Horne nel 1911, dopo averlo acquistato dall'ultimo proprietario, i Burgisser (il Palazzo fu prima degli Alberti e poi dei Corsi) lo riportò ai fasti rinascimentali per poter organizzare, secondo il proprio gusto (io oserei dire ... di maniera) la residenza con collezioni di dipinti, mobili, suppellettili, libri ed oggetti vari a "raccontare" un periodo storico che andava dal medioevo al rinascimento. Il 12/04/1916, forse sentendo venir meno il suo tempo (morirà due giorni dopo stroncato dalla tubercolosi), donò allo Stato Italiano tutti i suoi beni consentendo così la nascita di una Fondazione, Ente Morale dal 1917, che nel 1921 aprì al pubblico la, ormai, Casa Museo, esaudendo così l'idea romantica, cara agli inglesi tra l'800 e il '900 di Firenze. Al suo interno non si troveranno didascalie esplicative, come ha spiegato la nostra guida, perché rientra nel "pensiero" di Casa Museo ... quindi vissuta. Così si può scoprire, al Primo Piano, nella Sala Principale, un piccolo capolavoro del Masaccio, una tavola che racconta la "Storia di San Giuliano" (San Giuliano che, "ingannato" da Satana, uccide il padre e la madre credendo di aver sorpreso a letto la moglie con l'amante); l'ultimo lavoro di Benozzo Gozzoli ... incompiuto per il sopraggiungere della morte, "Deposizione di Cristo in Croce"; Giambologna, con la "Venere inginocchiata" e "Nudo Virile" in terracotta, e far conoscenza con il "proprietario", Herbert Percy, in un ritratto di Harry Harris Brown. Nella Camera da letto che fu di Madonna Corsi un Giotto che non ti aspetti ... Santo Stefano, acquistato a Londra nel 1904; alcuni caravaggeschi un pò ... fuori contesto (probabilmente acquistati per essere rivenduti) di Francesco Furini, "La Moglie di Lot" e "Semiramide"; un Lorenzo Credi (forse) "Adorazione del Bambino con San Giovannino"; un Cassettone Matrimoniale con un fondo, "Paride Giacente"; Carlo Dolci, con "San Sebastiano" e lo Scheggia con una "Madonna con Bambino". Nell'altra Camera, quella Patronale, un Tondo, raffigurante "La Sacra Famiglia", di Domenico Beccafumi, pittore noto a Siena. Interessante ... le due camere da letto, per assicurare una certa riservatezza alla coppia, erano collegate da uno stretto corridoio seminascosto. Al Secondo Piano, nella Sala Principale, una volta, prima dell'alluvione del 1966, riservata agli studiosi oggi sono ricollocate opere che una volta erano collocate al piano terra. Da segnalare, tra l'altro, un Desco da Parto (specie di vassoio con il quale si serviva il cibo alla puerpera); Simone Martini, con una "Madonna con Bambino" e "Cristo in Pietà"; un Filippino Lippi con una tavola "La Regina di Vasti lascia il Palazzo Reale" e ... un curioso Sedile a Pozzetto, acquistato nel 1909 per una cifra importante al tempo ... 900 Lire. A questo Piano è la Biblioteca, che conserva 5000 volumi, codici miniati, incunaboli e cinquecentine (non compresa nella visita odierna). Nella seconda Sala è interessante un "Lettuccio", un letto da giorno del '400. Infine la Cucina, già presente ai tempi dei Corsi ma modificata con un Camino detto "alla tedesca", diffuso in toscana nel XVII, fornita di acqua corrente, grazie ad un pozzo incassato nel muro del ballatoio e tubi che fornivano acqua agli acquai. Da dire che il Palazzo era costruito in modo che da un lato, terratetto, viveva la famiglia dall'altro lato, sempre terratetto, la servitù e la cucina, in tal modo da avere sempre un servizio efficace al piano. La visita poi si è spostata a Casa Vasari. Il Palazzo fu donato da Cosimo I dé Medici al Vasari nel 1561 come privilegio ducale. Nel 1572, assieme ai collaboratori, il Vasari affresca la Sala Grande, al Piano Nobile, con immagini a tema le "Arti e il primato del Disegno", sormontati da 13 ritratti di grandi artisti. Manca Botticelli ... chissà perché. Solo su...
Read moreEl museo Horne es una colección privada que perteneció a Herbert P. Horne, un notable hombre de letras, arquitecto y crítico de arte inglés, que al final de su vida se trasladó a Florencia para estudiar el Renacimiento y fue además uno de los más entusiastas promotores de la conservación del patrimonio de la ciudad a finales del siglo XIX. Esa pasión la podemos notar en este museo, que aunque pequeño en comparación con otros museos florentinos, cuenta con una interesante colección dentro de la que destacan algunas obras maestras de Giotto, Simone Martini, Bernardo Daddi, Lorenzo de Credi, Benozzo Gozzoli, Desiderio da Settignano, Sansovino, Giambologna y Bernini, además de objetos de uso doméstico típicos de los hogares florentinos de la época. La colección está distribuida en un palacio renacentista rehabilitado, que perteneció también a Horne, lo cual da una sensación de unidad a la colección, además de un ambiente familiar y permite hacerse una idea de como era la vida en la época. La visita a este museo no es esencial, aunque sí bastante recomendable, sobre todo si se busca escapar de la saturación de gente que hay en otros sitios populares de la ciudad, ya que no suele ser muy visitado, pero se recorre de forma bastante amena y en un...
Read moreIl Museo Horne è un museo minore di Firenze che si propone di ricostruire un'abitazione fiorentina antica tra Medioevo e Rinascimento. Il palazzo anticamente sorgeva in una zona di proprietà della famiglia Fagni, poi passata agli Alberti a metà Trecento ed acquistata a fine Quattrocento dai Corsi. Nel 1912 fu acquistato dall'ultimo proprietario, lo storico dell'arte inglese Herbert P. Horne, che lo restaurò per ridargli l'aspetto di un palazzo del primo Rinascimento e lo arredò con opere e mobili antichi della sua collezione. Alla sua morte Horne lasciò il palazzo allo stato italiano e fu istituita una fondazione per curarne le opere d'arte custodite al suo interno per consentirne la fruibilità al pubblico. Il Museo Horne offre ai visitatori un numero notevole di pezzi d'antiquariato, sculture e dipinti antichi, tra i quali spicca una tavola con Santo Stefano realizzata da Giotto. Il palazzo si affaccia su via dei Benci, ha un atrio al piano terra, le stanze nobili al primo piano e alcune stanze di servizio per i lavori domestici (come la cucina) al secondo piano. Molto interessante ed istruttivo...
Read more