La Chiesa del Gesù è ubicata nel Rione IX (Pigna) in Piazza del Gesù in Roma.

Fu costruita su volere di Ignazio di Loyola (nato a Loyola, nel 1491 e morto a Roma nel 1556) il fondatore della Compagnia di Gesù, ma per motivi finanziari fu iniziata solo dopo la sua morte nel 1568.

I lavori, furono condotti da due grandi architetti, prima dal Vignola e poi da Giacomo della Porta

Il sagrato, lo spazio consacrato davanti alla facciata è sopraelevato mediante un’ampia gradinata anche se con pochi gradini, ma non è delimitato da una cancellata.

L’edificio dispone di una rampa per consentire la fruibilità alle persone con ridotta mobilità.

La Facciata si erge maestosa sulla Piazza e si presenta su due ordini, e anche se in modo semplice e lineare è ricca di linee ornamentali.

Il primo:

• Con al centro un portale ligneo incorniciato e architravato, riquadrato da semicolonne con capitelli corinzi, mentre attraverso un gioco di lesene viene diviso in cinque parti.

• Nelle due laterali al portale centrale, sono presenti altri due portali di dimensioni più piccole e al di sopra sono presenti due nicchie con tenenti due santi.

Il secondo ordine è al di sopra di una architrave fortemente aggettante dove è presente l’iscrizione dedicatoria e un doppio frontone che la rende ancora più imponente.

In corrispondenza del portale centrale si trova una finestra vetrata con arco a tutto sesto, inquadrato da colonne con capitello sovrastate da un frontone triangolare.

Il tutto sovrastato da un frontone triangolare dove nel timpano è presente uno stemma papale.

Come fastigio è presente un croce in ferro battuto.

L’interno si presenta con un’unica navata a croce latina, con tre cappelle per lato e la volta a botte.

Fra queste sei cappelle da segnalare la prima a sinistra dedicata a San Francesco Borgia, dove diversi affreschi a partire dalla volta (dove è raffigurata la Pentecoste) sono del grande artista Pomarancio (1517 – 1597).

Vi sono inoltre le due cappelle del transetto, stupenda quella di Sant’Ignazio a sinistra, con la ricchezza dei materiali marmi pregiati, alabastro, onice, bronzo e pietre preziose: un altissimo esempio di arte barocca.

Sull’altare della cappella vi è una grande statua del Santo, in gesso rivestito d’argento, la quale viene coperta con un meccanismo a scomparsa da un grande dipinto che raffigura il Santo che riceve il vessillo da Gesù risorto. In essa vi è anche la tomba del Santo.

Quindi vi sono anche due cappelle ai lati dell’altare maggiore, quella di sinistra dedicata alla “Madonna della Strada” (XIII-XIV secolo) dove vi è il venerato dipinto e quella di destra dedicata al “Sacro Cuore di Gesù” (1767 olio su rame) dove vi è la famosa immagine del pittore Pompeo Girolamo Batoni, venerata in tutto il mondo.

La Pala dell’altare maggiore raffigura la “Circoncisione di Gesù Cristo” (1840 olio su tela) opera di Alessandro Capalti (1817-1868) che copre una statua del Sacro Cuore mediante un meccanismo a scomparsa.

L’Affresco della volta della navata centrale raffigura “Il Trionfo del Santissimo Nome di Gesù” opera del Baciccia (XVII secolo)

Di rilievo anche la sacrestia del Gesù progettata da Girolamo Rainaldi (1570—1655) con la forma di un quadrilatero, con la volta affrescata con la raffigurazione dell’Adorazione del Santissimo Sacramento (inizio del XVII secolo) e con un imponente mobilio in noce.

Importante è anche la presenza nella sacrestia di un ritratto di Sant’Ignazio di Loyola (olio su tela inizio del XVII secolo), attribuito ad Annibale Caracci.