Un bel portone, con bassorilievi e due figure contrapposte che ricordano vagamente i leoni cinesi. Suggestivo, poiché Augusta Taurinorum, hemm Torino è tuttora una città magica, visse il grande Rol, vi furono grandi ospiti che vi soggiornano durante le attraversate da e per la Francia e la Svizzera. Dove nacque la moda, rubata dai milanesi, , il cinema, "Fert" (poi estortoci dai romani) , la Radio italiana, inventato da Nicola Tesla, la televisione italiana, era nata anche il telefono, inventato dal Valdostano Maznetti, dalle 5 sorelle, tra cui la SIP Società idroelettrica Piemontese, che gettò le basi della telefonia Nazionale, rubata i dai milanesi, il salone dell'auto e della moto, rubata dai bolognesi, ci stanno edtorcendo il salone del libro, del cioccolato, il Torino Film Festival, c'è l'hanno ridotto a lumicino dai romani, Torino non era stata la prima capitale d'italia, ma un centro interculturale, che le atre città invidiose ci hanno esorto, come il primo museo Egizio più importante dopo quello del il Cairo, ed'ora lo stanno un po' sembrando, poiché stanno per prestare manufatti di rara bellezza e importanza storica, dandole in prestito per almeno trent'anni, pare senza garanzia di rientro, e neanche copia, ma gli originali. Torino maledetta? È esagerato! Torino depredata per il business, per cancellare le basi della storia di Torino che fece grande non solo Torino, ma anche l'Italia, gettando le fondamenta della cultura, della scienza, delle invenzioni. Non dimenticando la probabile chiusura e sciacallaggio dei referti, a modi di trofeo del Museo Lombroso, reclamaati da altri musei sparsi in Italia. Non dimenticando che Lombroso gettò le basi della psichiatria, lo studio della criminologia, l'uso delle impronte digitali, abiyrato allora dal governo italiano, ma subito adottato dalla Scotland Yard, solo dopo molti anni venne adottato anche in Italia. Il primo computer al mondo nacque in provincia di Torino, in quel di Eporedia, cioè l'attuale Ivrea, alla Olivetti, dove la NASA lo impiegò nelle espolarazioni verso la luna. Torino, il grande Torino, una tragedia, in quel fu Superga! Torino invidiata da mti, piena di energia, una città da scoprire oh da riscoprire, da amare o da disprezzare, il male che quell'azienda mi ha fatto, soprusi, abisi, l'infortunio sul lavoro non riconosciuto per la compiacenza del medico legale dr.ssa Palombella dell'inail, contro il parere di altri medici legali dove ella quando mi visita a, dovevo andare al pronto soccorso, poiché mi causava volutamente il versamento del liquido sinoviale, pare che ella trasse benefici di carriera. Le varie cause di compiacenza tra politici, amministratori, impiegati, che disprezzano sopratutto i disabili, riducendo a lumicino i servizi a loro dedicati, impiegando 4 addetti allo sportello lgbt della circoscrizione 4,la denuncia che feci al ex presidente Guido Alunno, che fumava non solo nel suo ufficio di rappresentanza, ma anche nell'ufficio dove io operavo, obbligandomi con la forza a firmare la lettera di trasferimento, in barba alla Legge 104, con l'aiuto del direttore Ornella Foglino e della impiegata Maccagno Ileana del decentramento e con l'aiuto dei vigili urbani che mi fecero pressione, approfittando che dovevo andare urgentemente dall'oculista, a causa di un'infezione causata dai sigari che il presidente Alunno fumava in ufficio dove io prestavo servizio, dacché basterebbe un non nulla per perdere quel poco di visus che mi rimane, coadiuvato dalla maculopatia. Poi, quand'è gli occupava il posto riservato ai disabili, egli lo occupava senza permesso di transito e sota ai posti riservati. Infatti, quando venivano i disabili in circoscrizione, il parcheggio a loro riservato era perennemente occupato dal presidente, qualcuno stufo avrà chiamato la rimozione forzata, ed il presidente Alunno si accannì contro di me. La guerra che feci un paio di anni orsono per il trasporto nei luoghi di lavoro, salvaguardando la dignità dei disabili, di poter continuare a lavorare, invece di essere inprigionati nelle quattro...
Read moreIl portone racconta diverse leggende: in una di queste, nell’anno 1790 nel palazzo, che appartenne per un breve periodo di tempo a Marianna Carolina di Savoia, fu preparata una festa durante il carnevale con orchestrali, danzatrici, artisti; al fondo di una sala era raffigurata una scena infernale, le danzatrici coperte di minuscoli abiti ballavano tra le fiamme, dimenandosi come invasate simboleggiando le anime dannate. Un ricevimento mondano sconvolto dal grido di una ballerina che si accasciò pugnalata mortalmente. Le ipotesi furono molte, tuttavia il colpevole non fu mai identificato e neppure l’arma venne mai ritrovata; un’altra racconta la scomparsa di un ufficiale durante la dominazione francese del 1917: il militare mostrò ad un altro ufficiale un biglietto contenente minacce, appena ricevuto, e gli chiese una scorta che lo coprisse proteggendo la sua persona, mentre stava per mettersi in viaggio con documenti top secret. Mentre gli preparavano una carrozza, egli consumò una veloce colazione. Nella strada, il postiglione, impaziente, era in attesa di partire. Dopo quasi un’ora scese per andare a vedere perché il militare si attardasse. Sulle prime gli dissero di aspettare ancora, perché si stava preparando, poi due militari vennero ad annunciargli che non lo trovavano da nessuna parte. Una ventina d’anni dopo quella inspiegabile sparizione, alcuni muratori, durante l’esecuzione di lavori nel palazzo, abbattendo un muro rinvennero in una intercapedine lo scheletro di un uomo alto e robusto che era stato sepolto in piedi e trattenuto da due muriccioli laterali. Il cranio presentava una netta frattura; un’altra ancora racconta che questo portone sia stato costruito direttamente all'Inferno, un giorno non c'era, poi di colpo è apparso! Lo confermerebbero le decorazioni: il battente bronzeo rappresenta infatti un Satana con tanto di corna e bocca spalancata e all’interno due serpenti. Il proprietario del tempo, organizzava nel suo palazzo sedute spiritiche. Una notte l’incauto apprendista stregone non si accontentò di invocare i soliti spiriti amichevoli, ma si spinse a chiamare il signore delle tenebre, Satana. Il diavolo, disturbato dall’invocazione, decise di punire il responsabile. Al mattino, i passanti trovarono l’ingresso del palazzo sbarrato da un pesante portone di bronzo e ferro, comparso dal nulla, dietro il quale il proprietario dell’abitazione era irrimediabilmente...
Read moreIl Portone del Diavolo, situato in via XX Settembre a Torino, è uno degli angoli più enigmatici della città, avvolto da leggende e misteri che continuano a incuriosire i passanti. Questo portale in ferro battuto, ornato da decorazioni intricate e sovrastato dalla testa di un diavolo con corna sporgenti, appartiene al palazzo di origine settecentesca noto come Palazzo Trucchi di Levaldigi. La sua fama, tuttavia, non deriva tanto dall’architettura quanto dalle storie oscure che vi si intrecciano.
Si racconta che il palazzo fosse un tempo frequentato da alchimisti, esoteristi e persone dedite alle arti occulte. La figura del diavolo che sovrasta il portone è stata interpretata come un simbolo di protezione contro spiriti maligni o, al contrario, come un segno della presenza di energie oscure. Una delle leggende più note narra di una misteriosa sparizione: si dice che un uomo, dopo aver varcato quel portone, non sia mai più stato visto uscire. Questo evento ha alimentato l’aura inquietante del luogo, che veniva già associato a riti segreti e fenomeni inspiegabili.
Un altro episodio curioso risale all’Ottocento, quando Torino era una delle capitali dell’esoterismo europeo. Si dice che alcuni studiosi di occultismo abbiano tentato di decifrare le intricate decorazioni del portone, convinti che contenessero un messaggio codificato. Sebbene non sia mai stato trovato alcun significato concreto, il fascino di questo luogo ha continuato ad attrarre curiosi e appassionati di misteri.
Oggi il Portone del Diavolo è una delle tappe preferite per chi vuole esplorare il lato più esoterico di Torino, una città che da sempre si divide tra la sua eleganza barocca e il suo legame con il simbolismo e il mistero. Passandovi accanto, non è difficile lasciarsi suggestionare dalla sua atmosfera, specialmente nelle ore serali, quando le ombre sembrano accentuarne l’aura enigmatica.
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