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Loggia dei Lanzi — Attraction in Florence

Name
Loggia dei Lanzi
Description
The Loggia dei Lanzi, also called the Loggia della Signoria, is a building on a corner of the Piazza della Signoria in Florence, Italy, adjoining the Uffizi Gallery. It consists of wide arches open to the street. The arches rest on clustered pilasters with Corinthian capitals.
Nearby attractions
Piazza della Signoria
P.za della Signoria, 50122 Firenze FI, Italy
Palazzo Vecchio
P.za della Signoria, 50122 Firenze FI, Italy
Uffizi Gallery
Piazzale degli Uffizi, 6, 50122 Firenze FI, Italy
Ponte Vecchio
Ponte Vecchio, 50125 Firenze FI, Italy
Fontana del Porcellino
Piazza del Mercato Nuovo, 50123 Firenze FI, Italy
Replica of statue of David
P.za della Signoria, 50122 Firenze FI, Italy
Fountain of Neptune
P.za della Signoria, 50122 Firenze FI, Italy
Museo Galileo
Piazza dei Giudici, 1, 50122 Firenze FI, Italy
Perseus with the head of Medusa
P.za della Signoria, 2r, 50122 Firenze FI, Italy
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica, 50123 Firenze FI, Italy
Nearby restaurants
Ristorante Pizzeria Il David Firenze
P.za della Signoria, 2/r, 50122 Firenze FI, Italy
Ristorante Braceria Auditore
Piazza del Grano, 13, 50122 Firenze FI, Italy
All’Antico Vinaio
Via dei Neri, 65r, 50122 Firenze FI, Italy
Ristorante Griglieria Il Bargello Firenze
P.za della Signoria, 4/red, 50122 Firenze FI, Italy
Trattoria Antico Fattore
Via Lambertesca, 1/R, 50122 Firenze FI, Italy
Il Ricettario
Via Lambertesca, 22 R, 50122 Firenze FI, Italy
Rivoire
P.za della Signoria, 5/R, 50122 Firenze FI, Italy
Osteria Vecchio Vicolo
Via Lambertesca, 16 R, 50122 Firenze FI, Italy
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Via dei Lamberti, 5 R, 50123 Firenze FI, Italy
Antico Ristorante Paoli 1827
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Nearby hotels
Relais Piazza Signoria
Via Vacchereccia, 3, 50125 Firenze FI, Italy
Relais Uffizi
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Via delle Terme, 1, 50123 Firenze FI, Italy
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Lungarno degli Archibusieri, 4, 50122 Firenze FI, Italy
Soggiorno Antica Torre
P.za della Signoria, 3, 50122 Firenze FI, Italy
Hotel Calimala Florence
Via dei Lamberti, 5, 50123 Firenze FI, Italy
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Piazza di S. Firenze, 29, 50122 Firenze FI, Italy
La Torre dei Salterelli
P.za de' Salterelli, 1, 50122 Firenze FI, Italy
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La Signoria di Firenze
Via Calimaruzza, 1, 50123 Firenze FI, Italy
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Keywords
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Loggia dei Lanzi
ItalyTuscanyFlorenceLoggia dei Lanzi

Basic Info

Loggia dei Lanzi

P.za della Signoria, 50121 Firenze FI, Italy
4.8(750)
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spot

Ratings & Description

Info

The Loggia dei Lanzi, also called the Loggia della Signoria, is a building on a corner of the Piazza della Signoria in Florence, Italy, adjoining the Uffizi Gallery. It consists of wide arches open to the street. The arches rest on clustered pilasters with Corinthian capitals.

Cultural
Scenic
Accessibility
Family friendly
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Ristorante Braceria Auditore

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L'edificazione risale al periodo tra il 1376 e il 1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie. Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, l'Ospedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386). A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo. Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica. Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo. Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni. Ai fianchi della gradinata d'ingresso vigilano due leoni marmorei, uno di epoca romana (a destra), e l'altro realizzato nel 1600 da Flaminio Vacca (a sinistra): tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche. Il capolavoro più importante è il già citato Perseo di Benvenuto Cellini, una grande statua in bronzo alta 3,20 metri compreso il piedistallo istoriato da bassorilievi di tema mitologico. Il corpo ben proporzionato e la posizione plastica di Perseo, appoggiato su una sola gamba mentre solleva con il braccio sinistro la testa di Medusa decapitata. Fu sistemato nella loggia nel 1554 e, a parte il periodo del restauro nel 1999, è sempre rimasto qui collocato. Ancora più complesso è il Ratto delle Sabine, capolavoro in marmo del Giambologna (1583). Oltre all'originale, nel Museo dell'Accademia si trova il modello a grandezza naturale in gesso, eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo. Sempre del Giambologna è l'Ercole e il centauro Nesso, dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del centauro sottomesso dall'eroe greco (1599). Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789. È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865), che riprende lo stile del vicino Menelao.
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L'edificazione risale al periodo tra il 1376 e il 1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie. Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, l'Ospedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386). A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo. Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica. Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo. Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni. Ai fianchi della gradinata d'ingresso vigilano due leoni marmorei, uno di epoca romana (a destra), e l'altro realizzato nel 1600 da Flaminio Vacca (a sinistra): tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche. Il capolavoro più importante è il già citato Perseo di Benvenuto Cellini, una grande statua in bronzo alta 3,20 metri compreso il piedistallo istoriato da bassorilievi di tema mitologico. Il corpo ben proporzionato e la posizione plastica di Perseo, appoggiato su una sola gamba mentre solleva con il braccio sinistro la testa di Medusa decapitata. Fu sistemato nella loggia nel 1554 e, a parte il periodo del restauro nel 1999, è sempre rimasto qui collocato. Ancora più complesso è il Ratto delle Sabine, capolavoro in marmo del Giambologna (1583). Oltre all'originale, nel Museo dell'Accademia si trova il modello a grandezza naturale in gesso, eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo. Sempre del Giambologna è l'Ercole e il centauro Nesso, dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del centauro sottomesso dall'eroe greco (1599). Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789. È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865), che riprende lo stile del vicino Menelao.
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L'edificazione risale al periodo tra il 1376 e il 1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie. Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, l'Ospedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386). A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo. Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica. Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo. Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni. Ai fianchi della gradinata d'ingresso vigilano due leoni marmorei, uno di epoca romana (a destra), e l'altro realizzato nel 1600 da Flaminio Vacca (a sinistra): tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche. Il capolavoro più importante è il già citato Perseo di Benvenuto Cellini, una grande statua in bronzo alta 3,20 metri compreso il piedistallo istoriato da bassorilievi di tema mitologico. Il corpo ben proporzionato e la posizione plastica di Perseo, appoggiato su una sola gamba mentre solleva con il braccio sinistro la testa di Medusa decapitata. Fu sistemato nella loggia nel 1554 e, a parte il periodo del restauro nel 1999, è sempre rimasto qui collocato. Ancora più complesso è il Ratto delle Sabine, capolavoro in marmo del Giambologna (1583). Oltre all'originale, nel Museo dell'Accademia si trova il modello a grandezza naturale in gesso, eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo. Sempre del Giambologna è l'Ercole e il centauro Nesso, dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del centauro sottomesso dall'eroe greco (1599). Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789. È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865), che riprende lo stile del...

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La Loggia della Signoria è un monumento storico di Firenze, che si trova in piazza della Signoria a destra di Palazzo Vecchio e accanto agli Uffizi, i quali vi si innestano sul retro con una terrazza proprio sulla sommità della loggia. Viene chiamata anche Loggia dei Lanzi non tanto perché qui pare che si accamparono i lanzichenecchi nel 1527 di passaggio verso Roma, ma perché il Corpo di Guardia del Granduca Cosimo I, che alloggiava sotto la Loggia, era in parte composto da lanzichenecchi. Un'altra interpretazione ritiene che il nome derivi dalle lance (lanze) quali armi usate dalla Guardia del Granduca. È detta anche Loggia dei Priori oppure Loggia dell'Orcagna, per via di una errata attribuzione ad Andrea di Cione, soprannominato Orcagna, mentre la realizzazione dell'opera è stata documentata come degli architetti Benci e Simone Talenti. Alcune fonti citano comunque l'Orcagna come collaboratore del progetto. Esiste una copia della loggia a Monaco, realizzata a metà '800. L'edificazione risale al periodo tra il 1376 e il 1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie. Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, lo Spedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386). A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo. Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica. Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo. Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni. La Feldherrnhalle di Monaco di Baviera è un omaggio ottocentesco a questa loggia. Poi la storia del leone, chiamato Marzocco, è molto antica. Prima che Firenze si convertisse al Cristianesimo, nel 400 d.C., la città era devota al Dio Marte. Una volta che il patrono divenne San Giovanni, i Fiorentini spostarono la statua del Dio Marte ai piedi di Ponte Vecchio poiché, essendo molto superstiziosi, non volevano togliere totalmente la statua dalla città. Durante una piena dell’Arno però la statua fu portata via e nel tempo questo simbolo pagano fu sostituito dal leone. Infatti il nome Marzocco si pensi derivi dal termine “Martocus” ovvero...

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Being able to see some of the most beautiful art in the world for free is the stuff my dreams are made of, and here at Loggia dei Lanzi situated in Piazza della Signoria it comes true.

The architectural design of the open air 'gallery' that shelters these gorgeous statues also has its own significance that might interest some apart from the statues it houses. I do believe that reading up on the Loggia dei Lanzi will make your trip to seeing this landmark in Florence even more special.

On one of the occasions I visited this place an auction was being held amongst the statues, under the shelter!

Take care of your belongings as this whole place is most likely to be very crowded with people, right up until late at night especially in the summer when everything is open until late including the Palazzo Vecchio (although probably less so with most tour groups having left already), but any photos you may want of the statues (free to take to your heart's content but don't be an idiot and try to touch these priceless works of art and ruin it for everyone else- the amount of times fingers on these statues have had to be restored is unreasonably and upsettingly high) should be clean and clear of fellow tourist faces as they are mounted high...

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