Il monastero di San Benedetto della Vittoria è un edificio di Porto che fu sede di un monastero benedettino. La costruzione della chiesa monastica fu iniziata alla fine del XVI secolo, nel luogo ove prima sorgeva il ghetto di Olival. Secondo quanto era stato deciso nel monastero di Tibães, i benedettini fecero il loro ingresso a Porto con l'intento di costruire un monastero nella città, risultato che raggiunsero dopo aver risolto alcune controversie, tuttavia la costruzione si protrasse per circa un secolo e terminò nel 1707. Durante la Guerra d'indipendenza spagnola una parte del monastero fu occupata dalle truppe d'invasione francesi e successivamente da quelle portoghesi, per cui fu adibito a ospedale militare. La chiesa di San Benedetto della Vittoria fu progettata dall'architetto Diogo Marques Lucas, allievo dell'italiano Filippo Terzi, e costruita a partire dal 1604 in stile classico, nel quale già si avvertono le innovazioni introdotte con la Controriforma, con un'armonia, solidità e proporzioni equilibrate. Dopo l'utilizzo come caserma, l'amministrazione della chiesa e di parte del monastero furono nuovamente affidate ai benedettini del monastero di Singeverga, ma il complesso ospitò anche l'archivio distrettuale e l'orchestra di Porto. La facciata monumentale, della fine del XVII secolo, è divisa in tre registri, scanditi da lesene che conferiscono ritmo alla composizione. Nel primo registro si aprono cinque archi, che corrispondono ad altrettante nicchie nel secondo registro, mentre nel terzo si apre un'ampia finestra semicircolare, comune ad altre chiese benedettine dello stesso periodo. Ha pianta a croce, navata unica con endonartece sormontata da tribuna d'ingresso, transetto sporgente, e cappelle laterali intercomunicanti. Le cappelle hanno altari di talha dourada che seguono lo stile nazionale e lo stile giovannino. Il coro, in stile nazionale, presenta un ciclo di rilievi di grande qualità con la vita de San Benedetto, uno dei migliori esempi di questo stile. L'altare maggiore è il più grandioso esempio della tipologia di altare a tribuna di stile nazionale, in una variante in cui le colonne tortili si alternano ai pilastri. La cornice dell'arco trionfale è di...
Read moreTo say that this beautiful religious building is a "waste of time" is nothing short of FALSE. This was one of the most incredible visits had in my time in Porto! Guided tours only at 1030 and 12. The 1030 one is a smaller group in my experience and recommended. You will learn a ton of history on this monastery. The church is absolutely magnificent as is the several other buildings that compromise the largest religious...
Read moreEm 1596 foi fundado o mosteiro de monges beneditinos na cidade do Porto de que a Igreja de São Bento da Vitória fazia parte, tendo esta sido reconstruída nos finais do séc. XVII e solenemente inaugurada em 1707.
É um edifício imponente e amplo, de nave única e planta cruciforme com um programa decorativo harmonioso.
No interior, destaca-se o conjunto de órgãos, um deles mudo, construído apenas para manter o equilíbrio, e outro considerado emblemático da organaria em Portugal. Foi concebido pelo irmão beneditino Frei Manuel de São Bento entre 1719 e 1722.
De notar o trabalho de talha dourada, nomeadamente o retábulo-mor em estilo barroco nacional, atribuído ao mestre entalhador Gabriel Rodrigues que o executou em 1716-19, e os retábulos dos topos do transepto de expressão rococó da escola portuense, dedicados ao Santíssimo Sacramento e a Nossa Senhora do Desterro. Foram realizados em 1755 pelos entalhadores José da Fonseca Lima e José Martins Tinoco.
De referir ainda os púlpitos com grades de pau preto do séc. XVII e o cadeiral do coro-alto do séc. XVIII, da autoria do artista bracarense Marceliano de Araújo, um dos mais representativos do país, com painéis narrativos nos espaldares alusivos à vida...
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