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Galleria Sabauda — Attraction in Turin

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Galleria Sabauda
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Piazzetta Reale, 1, 10122 Torino TO, Italy
Cappella della Sacra Sindone
Piazza San Giovanni, 2, 10122 Torino TO, Italy
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Cinius Torino - Mobili su misura, letto a soppalco, letti salvaspazio
Via Porta Palatina, 4/D, 10122 Torino TO, Italy
B&B Mansarda Palatina
Via Porta Palatina, 9, 10122 Torino TO, Italy
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Galleria Sabauda things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Galleria Sabauda
ItalyPiedmontTurinGalleria Sabauda

Basic Info

Galleria Sabauda

Piazzetta Reale, 1, 10122 Torino TO, Italy
4.7(1.8K)
Open 24 hours
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Info

Cultural
Accessibility
attractions: Royal Palace of Turin, Cappella della Sacra Sindone, Museo Diocesano di Torino, Cathedral of Saint John the Baptist, Piazza Castello, Palazzo Madama, Teatro Regio di Torino, Real Chiesa di San Lorenzo, Giardini Reali di Torino, Palatine Gate, restaurants: Piola da Cianci, Ristorante del Duomo Bicerin, Pino & Pino, Master Sandwich, La Cruda Pizza, Skassapanza Torino Centro, Casa Broglia, Forno Ricca Quadrilatero, Date n'Andi, Coffee Wine Emilio Ranzini
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Reviews of Galleria Sabauda

4.7
(1,814)
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1.0
1y

MUSEO NON ACCESSIBILE A PERSONE CON DISABILITÀ. Un museo si giudica non solo dal contenuto delle sue opere ma anche dalla sua accessibilità e la facilità e coerenza con le quali le informazioni vengono fornite al visitatore. Purtroppo i Musei Reali falliscono amaramente su questo. Nel 2024, non si riesce ancora a fornire a persone con disabilità dei modi di fruire dell’arte privi di difficoltà. Sono andata al museo con una persona con disabilità e con un accompagnatore e posso dire che è stato veramente sconvolgente vedere che nulla funzionasse come dovuto. All’entrata abbiamo chiesto a colui che controlla i biglietti più volte se ci fossero sedute durante il percorso per riposarsi e ci è stato detto “ah non so provi a chiedere al collega”. La domanda sorta naturale era se quella persona lavorasse lì o se si fosse trovata nel museo per caso. Stesso vale per le persone alla cassa che non hanno saputo dare informazioni spontanee, chiare e dirette su come si accedesse alla mostra con ascensore (vedendo già in precedenza il biglietto disabile e accompagnatore) o se ci fossero posti per riposare durante la visita. L’ascensore per accedere al primo piano “sembra” essere in fondo al cortile (nessuno fra i 3 ridondanti controllori del biglietto al piano terra ci ha saputo indicare dove di preciso fosse l’ascensore e c’era mancanza e confusione dei pochi segnali presenti, che indicavano l’ascensore essere al posto della biglietteria o mandavano verso zone fuori d’uso). Per chi è difficile muoversi, avere dei segnali chiari dove recarsi è assolutamente necessario ed è una mancanza di attenzione nei confronti dell’inclusività ASSURDA da parte dei gestori dei musei reali. Quindi per evitare di camminare fino in fondo al cortile e non trovare l’ascensore, abbiamo optato di fare, con difficoltà, le scale all’ingresso. All’entrata del primo piano, richiediamo se ci fossero posti dove sedersi lungo la visita e anche qui ci viene detto che “mmm no, ci sono solo delle sedie che sono le postazioni delle “guide” del museo, ma che “in caso si fosse stancata la persona diversamente abile si sarebbe potuto chiedere”. Ma io dico, in un museo italiano che si descrive come accessibile e uno dei migliori del Piemonte, è normale che non vengano messe a disposizione sedute durante il percorso di visita per persone con mobilità ridotta? Questo è assolutamente disdicevole. Inoltre possibile che non ci sia nessuno dei membri dello staff educato in materia e informato su come gestire visitatori con mobilità ridotta? E non finisce qui. Avendo preso il biglietto per visitare anche la mostra su Leonardo (rivelatasi per contenuto neanche del valore attribuibile al costo del biglietto) ci siamo dovuti addentrare nei piani sotterranei del museo. Beh, che dire, non hanno un ascensore normale (e oserei dire a norma) per scendere a quel piano, hanno solo un porta carichi. E questo lo abbiamo scoperto al momento di scendere, a visita già inoltrata. Dall’inizio della visita alla fine, non c’è stata una persona dello staff che ci ha avvertito di questa mancanza. È questo un museo a norma e rispettabile? Io direi proprio di no. È una farsa. Ci hanno messo in tre in un PORTA CARICHI non a norma per scendere al piano della mostra -1 e per risalire. Che dire di più… ci siamo messi a scherzare sulla gestione ridicola e offensiva, un po’ per non farci prendere dallo sconforto, ma ne siamo usciti offesi e arrabbiati per la gestione VERGOGNOSA di un museo Italiano che delude qualunque aspettativa di accessibilità all’arte. Inoltre la persona diversamente abile in questione si è descritta come imbarazzata la maggior parte del tempo perché si è dovuto chiedere in continuazione per un servizio che doveva GIÀ ESSERE UN DATO DI FATTO. Risolvete al più presto questi problemi perché...

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6y

L'Armeria Reale di Torino è una delle più ricche collezioni di armi e armature antiche del mondo insieme all'Armeria Reale di Madrid e a quella imperiale di Vienna. Ha sede nella manica di collegamento tra Palazzo Reale e le Segreterie di Stato (oggi sede della Prefettura), all'interno di un complesso appartenente al sito UNESCO delle Residenze Sabaude, iscritto alla lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. L'Armeria fa parte dei Musei Reali di Torino, che dal 2012 ha riunito ad essa il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e la Biblioteca Reale. Fanno parte della struttura lo scalone di Benedetto Alfieri (1738-1740), la sala della Rotonda (1842), la galleria Beaumont, progettata da Filippo Juvarra (1732-1734), completata da Alfieri dopo il 1762 e decorata ad olio su muro da Claudio Francesco Beaumont, che rappresentò sulla volta le Storie di Enea (1738-1743), e infine il Medagliere disegnato da Pelagio Palagi (1835-1838). Nel 2016 il complesso dei Musei Reali, che comprende il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, l'Armeria Reale e il Museo Archeologico, è stato il ventiduesimo sito statale italiano più visitato, con 314.195 visitatori. L'idea di costituire una Reale Armeria ebbe origine dopo l'inaugurazione (1832) della Regia Pinacoteca (attuale Galleria Sabauda), istituita su iniziativa del re di Sardegna Carlo Alberto. La Galleria Beaumont, svuotata delle tele fino ad allora esposte sulle pareti, divenne allora il luogo di raccolta delle armi collezionate dai Savoia. Nel 1837 l'Armeria venne aperta al pubblico. A partire dal nucleo di armi provenienti dal Museo di Antichità e dagli arsenali di Torino e di Genova, la collezione fu notevolmente ampliata con l'acquisto delle raccolte appartenute allo scenografo milanese Alessandro Sanquirico (1833) e alla famiglia bresciana dei Martinengo della Fabbrica (1839). Anche in seguito l'Armeria continuò ad arricchirsi di altre armi e cimeli provenienti sia dalle raccolte personali dei re d'Italia che da acquisti e donazioni, spesso collegate all'attività diplomatica. Da quest'ultima derivano ad esempio le armi e armature orientali e africane. L'Armeria conserva numerosi tipi di armi e armature, dal Neolitico al XX secolo. Pregevoli le armi medioevali, numerosi gli esemplari del XVI, XVII e XVIII secolo, molte i pezzi appartenuti ai sovrani sabaudi. Tra i pezzi più importanti figurano la spada di San Maurizio, preziosa reliquia appartenuta ai Savoia, databile al XIII secolo e conservata insieme alla sua custodia quattrocentesca in cuoio impresso, dorato e dipinto; il morso da cavallo decorato a smalto, di manifattura napoletana della metà del XIV secolo; la terzetta lanciadardi a ruota a tre canne appartenuta all'imperatore Carlo V d'Asburgo; la targa da parata di Enrico II; le armature appartenute a Emanuele Filiberto e quelle eseguite dall'armoraro milanese Pompeo della Cesa; un moschetto e un archibusetto riccamente decorati in avorio dall'incisore tedesco Adam Sadeler (1600 ca.); la spada usata da Napoleone Bonaparte nella campagna d'Egitto e nella battaglia di Marengo; le armi appartenute ai re di Sardegna e poi d'Italia, tra cui l'armatura giapponese offerta nel 1870 a Vittorio Emanuele II di Savoia e una rivoltella Smith & Wesson modello Russian donata a Vittorio Emanuele III. Notevole anche la collezione di oltre 250 bandiere, per la maggior parte legate dalla storia dei Savoia e dell'esercito sardo durante le guerre del Risorgimento italiano. Da Wikipedia,...

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Among the objects belonging to the collection are the sword of San Maurizio, one of the most important relics owned by the Savoy family, made in the 13th century and still preserved with its 15th-century impressed, gilded and painted leather case; a 14th-century enamel horse bit from Naples; a 16th-century pistol which belonged to the emperor Charles V; precious armour such as count Girolamo Martinengo's corsaletto (breastplate), dating from c. 1540, Henry II’s parade shield (c. 1556 – 1559), and the war and jousting armour made by the Milanese armourer Pompeo della Cesa around 1590; extremely rich arms such as the hunting musket decorated in ivory by the German engraver Adam Sadeler around 1600; the sword used by Napoleon during his campaign in Egypt; guns and rifles owned by Charles Albert of Sardinia and by the kings of Italy Victor Emmanuel II and Umberto I; a Russian model Smith & Wesson revolver dating from the late...

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@netflixit mi hai sentito? 👌🏻 e voi seguitemi per scoprire altri luoghi incredibili in Italia ⬇️ 📍Palazzo Biscari e la sua scala ad onda. Ci ha ospitato uno dei proprietari di casa. Ci ha parlato di come questo palazzo sia stato sempre una 💎 nel cuore di Catania e come molti artisti e produttori stranieri ne siano rimasti affascinati. Ci ha rivelato che @mikjagger ha suonato in queste sale e sempre in queste sale hanno girato il film Cyrano de Bergerac del 2021. Ma forse lo riconoscerete meglio dal videoclip dei Coldplay Violet Hill. Cosa dire? il mio nuovo posto preferito. Molto in stile #bridgerton 📍I musei reali di Torino sono qualcosa di eccezionale. Da fuori il palazzo sembra spoglio e non invita ad entrarci, ma non appena aprirete quella soglia vi si stanzierà davanti a voi qualcosa di pazzesco. Le stanze sono una dopo l’altra sempre più belle fino a raggiungere quella che era la Gendarmeria Reale. Una stanza che sembra uscita davvero da un film in costume . Ci ha accompagnato @somewheretour che grazie alla sua guida ci ha fatto conoscere tutti i segreti del palazzo. 📍Monastero dei Benedettini. La nostra guida eccezionale al @monasterodeibenedettini ci ha fatto scoprire la bellezza e i segreti dietro la sede di lettere dell’Università di Catania. Fidatevi in questo video non avete visto niente, more is yet to come. 🇮🇹Sono uno più bello dell’altro, ma quale ti affascina di più? 🌎Seguimi per non perderti altri video ❤️Like se vorresti andarci ☁️ Commento se hai qualcosa da dire 📍Se vuoi andarci . . . . . #travelitalia #torinoèlamiacittà #catania #italiainfoto #italiadascoprire #consiglidiviaggio #viaggiarechepassione #sicilytourism #filmlocation @netflixit @bridgertonnetflix
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L'Armeria Reale di Torino è una delle più ricche collezioni di armi e armature antiche del mondo insieme all'Armeria Reale di Madrid e a quella imperiale di Vienna. Ha sede nella manica di collegamento tra Palazzo Reale e le Segreterie di Stato (oggi sede della Prefettura), all'interno di un complesso appartenente al sito UNESCO delle Residenze Sabaude, iscritto alla lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. L'Armeria fa parte dei Musei Reali di Torino, che dal 2012 ha riunito ad essa il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e la Biblioteca Reale. Fanno parte della struttura lo scalone di Benedetto Alfieri (1738-1740), la sala della Rotonda (1842), la galleria Beaumont, progettata da Filippo Juvarra (1732-1734), completata da Alfieri dopo il 1762 e decorata ad olio su muro da Claudio Francesco Beaumont, che rappresentò sulla volta le Storie di Enea (1738-1743), e infine il Medagliere disegnato da Pelagio Palagi (1835-1838). Nel 2016 il complesso dei Musei Reali, che comprende il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, l'Armeria Reale e il Museo Archeologico, è stato il ventiduesimo sito statale italiano più visitato, con 314.195 visitatori. L'idea di costituire una Reale Armeria ebbe origine dopo l'inaugurazione (1832) della Regia Pinacoteca (attuale Galleria Sabauda), istituita su iniziativa del re di Sardegna Carlo Alberto. La Galleria Beaumont, svuotata delle tele fino ad allora esposte sulle pareti, divenne allora il luogo di raccolta delle armi collezionate dai Savoia. Nel 1837 l'Armeria venne aperta al pubblico. A partire dal nucleo di armi provenienti dal Museo di Antichità e dagli arsenali di Torino e di Genova, la collezione fu notevolmente ampliata con l'acquisto delle raccolte appartenute allo scenografo milanese Alessandro Sanquirico (1833) e alla famiglia bresciana dei Martinengo della Fabbrica (1839). Anche in seguito l'Armeria continuò ad arricchirsi di altre armi e cimeli provenienti sia dalle raccolte personali dei re d'Italia che da acquisti e donazioni, spesso collegate all'attività diplomatica. Da quest'ultima derivano ad esempio le armi e armature orientali e africane. L'Armeria conserva numerosi tipi di armi e armature, dal Neolitico al XX secolo. Pregevoli le armi medioevali, numerosi gli esemplari del XVI, XVII e XVIII secolo, molte i pezzi appartenuti ai sovrani sabaudi. Tra i pezzi più importanti figurano la spada di San Maurizio, preziosa reliquia appartenuta ai Savoia, databile al XIII secolo e conservata insieme alla sua custodia quattrocentesca in cuoio impresso, dorato e dipinto; il morso da cavallo decorato a smalto, di manifattura napoletana della metà del XIV secolo; la terzetta lanciadardi a ruota a tre canne appartenuta all'imperatore Carlo V d'Asburgo; la targa da parata di Enrico II; le armature appartenute a Emanuele Filiberto e quelle eseguite dall'armoraro milanese Pompeo della Cesa; un moschetto e un archibusetto riccamente decorati in avorio dall'incisore tedesco Adam Sadeler (1600 ca.); la spada usata da Napoleone Bonaparte nella campagna d'Egitto e nella battaglia di Marengo; le armi appartenute ai re di Sardegna e poi d'Italia, tra cui l'armatura giapponese offerta nel 1870 a Vittorio Emanuele II di Savoia e una rivoltella Smith & Wesson modello Russian donata a Vittorio Emanuele III. Notevole anche la collezione di oltre 250 bandiere, per la maggior parte legate dalla storia dei Savoia e dell'esercito sardo durante le guerre del Risorgimento italiano. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Artur VictoriaArtur Victoria
Among the objects belonging to the collection are the sword of San Maurizio, one of the most important relics owned by the Savoy family, made in the 13th century and still preserved with its 15th-century impressed, gilded and painted leather case; a 14th-century enamel horse bit from Naples; a 16th-century pistol which belonged to the emperor Charles V; precious armour such as count Girolamo Martinengo's corsaletto (breastplate), dating from c. 1540, Henry II’s parade shield (c. 1556 – 1559), and the war and jousting armour made by the Milanese armourer Pompeo della Cesa around 1590; extremely rich arms such as the hunting musket decorated in ivory by the German engraver Adam Sadeler around 1600; the sword used by Napoleon during his campaign in Egypt; guns and rifles owned by Charles Albert of Sardinia and by the kings of Italy Victor Emmanuel II and Umberto I; a Russian model Smith & Wesson revolver dating from the late 19th century.
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L'Armeria Reale di Torino è una delle più ricche collezioni di armi e armature antiche del mondo insieme all'Armeria Reale di Madrid e a quella imperiale di Vienna. Ha sede nella manica di collegamento tra Palazzo Reale e le Segreterie di Stato (oggi sede della Prefettura), all'interno di un complesso appartenente al sito UNESCO delle Residenze Sabaude, iscritto alla lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. L'Armeria fa parte dei Musei Reali di Torino, che dal 2012 ha riunito ad essa il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e la Biblioteca Reale. Fanno parte della struttura lo scalone di Benedetto Alfieri (1738-1740), la sala della Rotonda (1842), la galleria Beaumont, progettata da Filippo Juvarra (1732-1734), completata da Alfieri dopo il 1762 e decorata ad olio su muro da Claudio Francesco Beaumont, che rappresentò sulla volta le Storie di Enea (1738-1743), e infine il Medagliere disegnato da Pelagio Palagi (1835-1838). Nel 2016 il complesso dei Musei Reali, che comprende il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, l'Armeria Reale e il Museo Archeologico, è stato il ventiduesimo sito statale italiano più visitato, con 314.195 visitatori. L'idea di costituire una Reale Armeria ebbe origine dopo l'inaugurazione (1832) della Regia Pinacoteca (attuale Galleria Sabauda), istituita su iniziativa del re di Sardegna Carlo Alberto. La Galleria Beaumont, svuotata delle tele fino ad allora esposte sulle pareti, divenne allora il luogo di raccolta delle armi collezionate dai Savoia. Nel 1837 l'Armeria venne aperta al pubblico. A partire dal nucleo di armi provenienti dal Museo di Antichità e dagli arsenali di Torino e di Genova, la collezione fu notevolmente ampliata con l'acquisto delle raccolte appartenute allo scenografo milanese Alessandro Sanquirico (1833) e alla famiglia bresciana dei Martinengo della Fabbrica (1839). Anche in seguito l'Armeria continuò ad arricchirsi di altre armi e cimeli provenienti sia dalle raccolte personali dei re d'Italia che da acquisti e donazioni, spesso collegate all'attività diplomatica. Da quest'ultima derivano ad esempio le armi e armature orientali e africane. L'Armeria conserva numerosi tipi di armi e armature, dal Neolitico al XX secolo. Pregevoli le armi medioevali, numerosi gli esemplari del XVI, XVII e XVIII secolo, molte i pezzi appartenuti ai sovrani sabaudi. Tra i pezzi più importanti figurano la spada di San Maurizio, preziosa reliquia appartenuta ai Savoia, databile al XIII secolo e conservata insieme alla sua custodia quattrocentesca in cuoio impresso, dorato e dipinto; il morso da cavallo decorato a smalto, di manifattura napoletana della metà del XIV secolo; la terzetta lanciadardi a ruota a tre canne appartenuta all'imperatore Carlo V d'Asburgo; la targa da parata di Enrico II; le armature appartenute a Emanuele Filiberto e quelle eseguite dall'armoraro milanese Pompeo della Cesa; un moschetto e un archibusetto riccamente decorati in avorio dall'incisore tedesco Adam Sadeler (1600 ca.); la spada usata da Napoleone Bonaparte nella campagna d'Egitto e nella battaglia di Marengo; le armi appartenute ai re di Sardegna e poi d'Italia, tra cui l'armatura giapponese offerta nel 1870 a Vittorio Emanuele II di Savoia e una rivoltella Smith & Wesson modello Russian donata a Vittorio Emanuele III. Notevole anche la collezione di oltre 250 bandiere, per la maggior parte legate dalla storia dei Savoia e dell'esercito sardo durante le guerre del Risorgimento italiano. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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