La cappella fu commissionata a Carlo di Castellamonte dal duca Carlo Emanuele I di Savoia per conservare il prezioso telo della Sindone che la famiglia ducale sabauda custodiva da alcuni secoli. Con il tempo i progetti vennero modificati dal figlio di Carlo, Amedeo di Castellamonte, e poi dallo svizzero Bernardino Quadri, a cui si deve la progettazione di un edificio a base quadrata incastonato tra il palazzo ducale (ex palazzo vescovile e futuro palazzo reale) e l'abside della Cattedrale di san Giovanni Battista. L'aula del tempio, venne però modificata da Bernardino Quadri in rotonda ed elevata al primo piano del Palazzo Ducale (poi Reale). Alla fine il progetto venne affidato al frate-architetto Guarino Guarini che abbandonata Parigi nel 1666, si fermò nella capitale sabauda. Nel 1667, quando il monaco teatino Guarino Guarini subentrò nei lavori della Cappella, adottò il progetto a forma rotonda, precedentemente elaborato da Bernardino Quadri che ormai risultava realizzato quasi in toto, per tutto il primo livello che coincideva con l'aula del tempio. Guarini ne modificò comunque alcune strutture, soprattutto per rinforzarne le pareti che avevano destato apprensione per l'esilità e dunque per la tenuta di tutta la parte sovrastante al primo livello. Guarini rivoluzionò completamente il resto della Cappella, soprattutto la cupola, in modo da alleggerirla e darle quello slancio verso l'alto che i Savoia richiedevano all'opera. Dal 1694 la cappella ospita la Sindone. Nella prima metà dell'Ottocento la cappella venne decorata con alcuni gruppi di statue sui grandi personaggi di Casa Savoia commissionati da re Carlo Alberto a quattro differenti artisti: Benedetto Cacciatori, Pompeo Marchesi, Innocenzo Fraccaroli e Giuseppe Gaggini. I quattro grandi monumenti rappresentano il duca Amedeo VIII, il duca Emanuele Filiberto di Savoia, il duca Carlo Emanuele II e il principe Tommaso di Savoia-Carignano, capostipite della linea dei Savoia Carignano che salirà al trono con Re Carlo Alberto il 27 aprile 1831, dopo la morte di Re Carlo Felice, ultimo discendente regnante del ramo principale di Casa Savoia. La Cappella della Sindone venne chiusa al pubblico il 4 maggio 1990, quando crollò sul pavimento un frammento di marmo da un cornicione interno. A causa di un corto circuito durante il successivo cantiere di restauro conservativo, quasi ultimato, nella notte tra l'11 e il 12 aprile 1997 un incendio danneggiò pesantemente l'edificio. Esternamente la cappella si presenta come un edificio a pianta quadrata che compenetra sia il Duomo che Palazzo Reale. Sopra la base si innalza un tamburo in mattoni a pianta poligonale con 6 grandi finestroni ad arco, incorniciati da lesene e protetti da un tetto che morbidamente si adagia sugli archi. Al di sopra vi è una copertura a cappella sorretta da costoloni su cui sono installate numerose urne in pietra. Tra i costoloni sbucano morbidamente linee arcuate orientaleggianti che disegnano numerose aperture a semicerchio, fino a salire alla parte terminale della cupola, un piccolo tamburo circolare finestrato e prolungato con una struttura a cannocchiale). La cupola è progettata in maniera da risultare più alta, grazie ad un'illusione ottica. È internamente che il genio barocco del Guarini si concretizza: ai lati dell'altare maggiore del Duomo si aprono due portali in marmo nero che introducono a due cupe scalinate con bassi gradini semicircolari. Alla fine delle due scalinate si entra in due vestiboli circolari paralleli delimitati da colonne in marmo nero. Da qui si accede alla cappella, a pianta circolare, dove al centro svetta l'altare barocco (opera di Antonio Bertola) che conservava, in una teca d'argento e vetro, la Sindone. Il pavimento presenta un disegno in marmo nero e bianco che sottolinea l'importanza dell'altare, mentre grosse stelle di bronzo incastonate nel marmo bianco riflettono la luce proveniente dall'alto. La decorazione a stucco della cappella e della sua sagrestia si deve allo stuccatore...
Read moreLa Cappella della Sindone di Torino, patrimonio mondiale UNESCO dal 1997, è il capolavoro assoluto dell’architetto Guarino Guarini nonché uno dei monumenti più importanti del capoluogo piemontese.
La Cappella della Sindone è chiusa al pubblico dal lontano 4 maggio 1990, quando un frammento di marmo si staccò da uno dei cornicioni interni e cadde sul pavimento. Vista la pericolosità dell’accaduto, l’ingresso fu chiuso per permettere il lungo restauro. Sfortunatamente poi, nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 1997, la Cappella della Sacra Sindone fu interessata da un grave incendio che danneggiò profondamente la struttura rendendo necessario un progetto di restauro molto impegnativo.
Dopo un lunghissimo e difficilissimo restauro durato quasi trent’anni, la cappella con la sua vertiginosa e meravigliosa cupola riaprirà al pubblico tra un mese, ovvero giovedì 27 settembre 2018.
Novità di questa riapertura è l’accesso che non avverrà più attraverso le scale del Duomo di Torino, ai lati dell’altare maggiore, ma dai Musei Reali. La Cappella della Sindone entrerà dunque a far parte del percorso di visita del famoso polo museale torinese.
Il fine settimana successivo alla riapertura sarà ricco di eventi e appuntamenti organizzati dai Musei Reali di Torino e dal Ministero per i Beni Culturali. Ancora non si conoscono i dettagli, ma sarà sicuramente un week-end importante che vedrà la città finalmente riappropriarsi di questo capolavoro chiuso da lunghissimo tempo.
Il pubblico potrà ammirare la Cappella della Sindone da venerdì 28 a domenica 30 settembre al prezzo speciale di 3 Euro. Da martedì 2 ottobre l’accesso sarà compreso nel biglietto dei Musei Reali.
La cerimonia di apertura è prevista giovedì 27 settembre alle ore 9.00 presso il Teatro Regio di Torino alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli. L’appuntamento è dunque per il 27 settembre 2018 per ammirare di nuovo questo capolavoro di Torino restituito alla città.
Pubblicato il 20 Settembre 2018
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Read moreLe vicende storico-architettoniche che hanno portato alla costruzione della Cappella della Sacra Sindone nella configurazione attuale sono molto lunghe e travagliate e coprono un arco temporale di circa ottant’anni (1611-1694). La Cappella della Sacra Sindone venne in origine commissionata dal duca Carlo Emanuele di Savoia a Carlo di Castellamonte (1611) per conservare la preziosa reliquia, custodita dalla famiglia ducale sabauda dal 1453 e trasportata a Torino nel 1578. Nel tempo tuttavia i progetti vennero modificati dapprima da Amedeo di Castellamonte, figlio di Carlo di Castellamonte, e, dopo di lui, dallo svizzero Bernardino Quadri (1657), al quale si deve la progettazione di un edificio a base quadrata incastonato tra il palazzo ducale (ex palazzo vescovile e futuro Palazzo Reale) e l’abside della Cattedrale di San Giovanni Battista. Nel 1667 il progetto venne in ultimo affidato al frate teatino, e grande architetto del Barocco, Guarino Guarini che rivoluzionò e portò a termine (fino al 1683 anno della sua morte) il progetto di Bernardino Quadri realizzando la pianta interna circolare sopraelevata di un piano rispetto al presbiterio del Duomo, ponendola così direttamente in comunicazione con le sale auliche del primo piano di Palazzo Reale. Il cantiere si chiuse definitivamente nel 1694, quando la reliquia della SS. Sindone fu traslata nella Cappella guariniana per essere deposta nell’altare centrale disegnato da Antonio Bertola.
Nella prima metà dell’Ottocento la Cappella della sacra Sindone venne infine adornata con quattro gruppi scultorei commissionati dal re Carlo Alberto rappresentanti i grandi personaggi di Casa Savoia (Tommaso I, Amedeo VIII, Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele II di Savoia).
Dal 1694 fino agli inizi degli anni Novanta del XX secolo la Cappella della Sacra Sindone ha custodito la preziosa reliquia, ora conservata nel transetto della Cattedrale di Torino.
Nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 la Cappella della Sacra Sindone è stata interessata da un incendio di vaste proporzioni che ha danneggiato profondamente l’edificio, rendendo necessario un intervento di restauro architettonico e strutturale lungo e impegnativo, atto a restituire alla stessa la propria capacità portante e la propria immagine. Questo intervento, che rappresenta uno dei più complessi che nell’ambito di questa disciplina sia mai stato affrontato, anche in considerazione del fatto che la struttura resistente della Cappella della Sacra Sindone prima d’ora non era mai stata indagata, sta volgendo alla fase conclusiva, sotto la regia di un’apposita Commissione, composta da rappresentanze degli istituti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Segretariato regionale per il Piemonte, Musei Reali di Torino, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino), insieme alla Curia e alla...
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