La settimana scorsa ho visitato la Cattedrale di San Giovanni Battista, meglio conosciuta come il Duomo di Torino, e ne sono rimasto affascinato. La chiesa è uno dei luoghi più iconici e significativi della città. Situata in Piazza San Giovanni, nei pressi dei Musei Reali e a pochi passi da Piazza Castello e dal Teatro Romano dell’antica Augusta Taurinorum, il Duomo rappresenta una tappa imprescindibile per chiunque visiti Torino. Tra le chiese della città, è l’unica costruzione in stile rinascimentale, conferendole un fascino unico e inconfondibile. Il Duomo fu voluto fortemente dalla famiglia Savoia e dal vescovo Domenico della Rovere. La sua costruzione avvenne tra il 1491 e il 1498 ad opera di Amedeo de Francisco di Settignano, noto anche come Meo del Caprino. Questo magnifico edificio rinascimentale fu ampliato nel corso del Seicento per custodire al meglio la Sacra Sindone, trasferita a Torino dalla famiglia Savoia nel 1578. La cupola maestosa del Duomo, che domina la struttura, fu progettata da Guarino Guarini, uno degli architetti barocchi più importanti del suo tempo. I lavori per la cupola durarono dal 1666 al 1694, ben ventotto anni, e furono commissionati dal duca Emanuele Filiberto di Savoia. La cappella, di pianta interna circolare, è uno degli spazi più notevoli dell'architettura barocca, con un tamburo dotato di ampi finestroni e una volta ad archi liberi sovrapposti in marmo nero di Frabosa. Il gioco di luci sulle superfici scure e lucide della cappella crea un effetto visivo straordinario. Uno degli elementi più affascinanti del Duomo di Torino è la presenza della Sacra Sindone, il celebre lenzuolo che, secondo la tradizione, avvolse il corpo di Gesù Cristo dopo la crocifissione. La reliquia è custodita nella Cappella della Sindone, progettata da Guarino Guarini tra il 1668 e il 1694. La Sindone è conservata in una teca di vetro e argento e, per motivi di conservazione e sicurezza, è visibile solo in occasioni speciali con il permesso del Papa, attualmente Papa Francesco. Durante la mia visita, purtroppo, la teca era coperta e non era possibile vedere la reliquia, ma l'atmosfera solenne della cappella rimane comunque un'esperienza indimenticabile. All'esterno del Duomo, si può ammirare il campanile costruito nel 1468, prima ancora della costruzione dell'attuale cattedrale. Questo campanile a tre ordini, munito di cella campanaria, fu voluto dal vescovo Giovanni di Compeys e subì modifiche, soprattutto in altezza, durante il regno di Vittorio Amedeo II. La facciata e gli interni del Duomo subirono gravi danni a causa di un incendio devastante nella notte tra l'11 e il 12 aprile del 1997. Fortunatamente, grazie all'intervento tempestivo dei vigili del fuoco, la Sindone fu salvata e successivamente trasferita in una nuova teca per garantirne la conservazione ottimale. La nuova teca è realizzata in vetro antiproiettile, a tenuta stagna, in assenza di aria e con un gas inerte, protetta dalla luce e dagli agenti atmosferici. All'interno del Duomo si trova una copia dell'Ultima Cena di Leonardo Da Vinci, un dipinto imponente di circa 900 kg commissionato nel 1835 dal Re Carlo Felice e realizzato in olio su legno dal pittore vercellese Luigi Cagna. Questo capolavoro è una delle attrazioni principali per i visitatori. Il Duomo ospita anche il Museo Diocesano nella Chiesa Inferiore, che contiene numerosi resti storico-artistici, tra cui quelli di tre chiese paleocristiane. Il museo offre un affascinante viaggio nella storia della chiesa torinese e delle sue antiche radici cristiane. Il Duomo di Torino è un luogo di straordinaria bellezza e importanza storica. La combinazione di elementi rinascimentali e barocchi, la presenza della Sacra Sindone e le opere d'arte in esso contenute lo rendono un luogo imperdibile. Nonostante non sia stato possibile vedere la Sindone durante la mia visita, l’esperienza è stata comunque indimenticabile e consiglio vivamente a tutti di visitare questo tesoro architettonico e spirituale nel...
Read moreStaff members were pretty unfriendly and tricky. In the gift shop, the cashier told everyone that we could only pay in cash, and she had no coins for the changes. So we were all forced to buy in 5, 10, 20 or 50. Obviously it was difficult to get exactly those numbers, but she didn’t want to give us any small discount if we went over. Instead, she asked us to take items that were equal or leas than the amount we paid. And worst of all, there was no receipts! The whole experience reminded me of those canny street vendors. I would never buy anything from there anymore. Thank goodness I took a photo of the copy of the whole shroud using my photo/document scanner app on the phone. Now I have a good photo that I can use to print any gift item I want in my local photo shops.
At 6:50 PM, staff told everyone to go out in an unfriendly way so that they could get off work punctually at 7 PM. They didn’t give the people who were just coming in any reason either, but simply tell them to go out too.
This is a disgrace to God and Jesus. The cathedral has used the shroud as a cash cow and even treats the customers unfairly. The staff should be ashamed of themselves for not doing a holy job and not serving others...
Read moreL'attuale Duomo sorge in uno dei punti più ricchi di storia della città di Torino, a pochi passi dall'area archeologica e pressoché adiacente al Teatro Romano dell'antica Julia Augusta Taurinorum. L'area sacra, anticamente, era costituita da ben tre chiese paleocristiane, probabilmente edificate sulla base di edifici pubblici o templi pagani preesistenti,dedicate a San Salvatore, a Santa Maria di Dompno e, appunto, a San Giovanni Battista. Dietro l'altare è visibile il pannello dipinto che riproduce l'originaria visuale sulla Cappella della Sindone con l'altare del Bertola. Entrambe le opere sono rimaste seriamente danneggiate durante l'incendio del 1997. Il restauro si è concluso con la riapertura della Cappella alle visite il 27 settembre 2018. Le tre chiese principali della città vennero abbattute tra il 1490 e il 1492; Il campanile o torre campanaria, costruito precedentemente e terminato solo nel 1469, come opera voluta dal vescovo Giovanni di Compeys e dedicato a Sant'Andrea, non venne invece toccato, e resta ancor oggi visibile a fianco del duomo nei suoi primi 63 metri di altezza. Il 22 luglio 1491 la reggente di Savoia, vedova di Carlo I, Bianca di Monferrato, posò la prima pietra del nascente duomo, sempre dedicato a San Giovanni: la costruzione, voluta fortemente sia dal duca sia dal vescovo, Domenico della Rovere, venne affidata ad Amedeo de Francisco da Settignano. I lavori del duomo furono terminati nel 1505; il 21 settembre di quell'anno si ebbe la consacrazione, con una messa solenne tenuta dall'arcivescovo titolare di Laodicea di Siria, Baldassarre Bernezzo. Se la realizzazione della struttura fu affidata al Caprino, non è ben chiaro chi avesse curato il progetto. Alcuni fanno il nome di Baccio Pontelli, che lavorò anche per Papa Sisto IV; altri accreditano anche il disegno dell'opera allo stesso Caprino. Nel 1515, Leone X, parente del vescovo, elevava a sede metropolitana la oramai terminata chiesa di San Giovanni. Il progetto per un ingrandimento del duomo, col fine di creare un degno ambiente per la conservazione della Sindone, risale al 1649, quando Bernardino Quadri, in seguito a screzi con Francesco Borromini avvenuti sul cantiere della Basilica di San Giovanni in Laterano, giunge a Torino, alla corte di Carlo Emanuele II. L'idea del Quadri si basava sulla correzione del precedente progetto di Carlo di Castellamonte, che prevedeva una cappella ovale posta alle spalle del coro dell'edificio, erigendo così un ambiente a pianta circolare, ma nella pratica, la cupola dell'architetto luganese non superava, per altezza e per imponenza, la mole del Duomo. Nel 1667 venne così chiamato a concludere l'opera Guarino Guarini, dal 1666 già attivo nella Real Chiesa di San Lorenzo, poco lontano dal duomo. La cupola, i cui lavori durarono ventotto anni, venne terminata nel 1694, con messa solenne. Il visitatore doveva essere certamente impressionato dall'eleganza della struttura, dai marmi che, da neri nella parte bassa, andavano sempre più schiarendosi verso la sommità. Per volere di re Carlo Alberto il duomo venne ulteriormente impreziosito da una copia su tavola dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Questa fu realizzata da Luigi Cagna nel 1835 e venne ancorata alla controfacciata della chiesa, unico punto in grado di reggere gli oltre 900 chili dell'opera. Come ricordano alcune lapidi, in cattedrale vennero sepolti anche tre nunzi pontifici a Torino. Si tratta di: Francesco Bacod, vescovo di Ginevra, morto il 1º luglio 1568; Corrado Tartarini di Città di Castello, vescovo di Forlì, morto nel 1602, e Giambatista Lando,...
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