All’angolo tra piazza Santa Croce e via Verdi inizia una strada molto particolare, che presenta un’inusuale linea curva. Si tratta dell’antica via Torta, a due passi dalla splendida piazza fiorentina di Santa Croce, per poi snodarsi tra via Verdi, via dell'Anguillara, Borgo de' Greci e Piazza Peruzzi, terminando infine in Via de' Benci proprio a due passi dal suo inizio. Un tempo chiamata via Torcicoda, la strada presenta un’anomala forma circolare in quanto ricalca il semicerchio dell’antico anfiteatro romano di Firenze, costruito intorno al II secolo d.C., dalla forma ellittica con un diametro di circa 120 metri e con una capacità di quasi 20.000 posti. La struttura sorgeva in una zona paludosa della città, come testimonia l’antica toponimia delle strade vicine, quali ad esempio via dell’Anguillara, via dell’Acqua o ancora la chiesa San Jacopo tra i fossi. La stessa via Burella, compresa tra via Torta e via dell’Acqua, ricorda nel nome la presenza dell’antico anfiteatro: il toponimo deriva infatti dalla parola latina “burius”, ovvero i passaggi sotterranei attraverso cui entravano gli animali nell’arena. Un’altra via poco distante presenta poi un nome altrettanto evocativo: via del Parlascio, dal greco ''perielasis'', ovvero ''girare intorno''. Durante gli scavi per la costruzione di una fognatura in borgo dei Greci nel 1887 vennero alla luce una piccola parte degli antichi ruderi, mentre in piazza Peruzzi, precisamente al numero civico 6, l’arco del portone corrisponde all’asse longitudinale del Colosseo fiorentino. Inoltre alcune case che si affacciano su via Torta furono addirittura costruite con le pietre e sulla sagoma dell’anfiteatro, di cui rappresentano l’unica traccia visibile. Secondo la tradizione inoltre fu proprio in questo anfiteatro che nell’anno 250 venne decapitato San Miniato. Di fronte alla folla in delirio per lo spettacolo di sangue, il cristiano si alzò in piedi e, indignato per il supplizio subito, recuperò la propria testa e uscì dal Colosseo. Una volta attraversato l’Arno, il Santo decapitato giunse sul primo colle della città dove, esausto per lo sforzo e ammaliato dalla splendida vista, stramazzò al suolo e morì. Proprio in quel punto venne costruita in suo onore la splendida chiesa di San Miniato. In realtà la percezione di essere intorno ad un vecchio anfiteatro si ha solamente dall'alto, nessuna indicazione particolare e un piccolo disappunto per quello che poteva essere ma...
Read moreQuando fu costruito, tra il 124 e il 130 d.C., si trovava ben al di fuori della cerchia muraria (passava per via del Proconsolo a qualche centinaio di metri) e l'anfiteatro segnò il punto di massima espansione raggiunta della Florentia romana verso est.
L'anfiteatro presentava una forma ellittica, con un diametro massimo di 126 metri, con una platea interna larga 119x89 metri. Era di medie proporzioni (circa 20.000 posti contro gli 87.000 del Colosseo) e perfettamente riconoscibile nelle sue strutture portanti, anche se qui, come in altri casi (es. l'anfiteatro di Lucca), la sovrapposizione di case medievali ha chiuso gran parte degli antichi archi (i fornices) e sfruttato tutti gli spazi dell'anfiteatro, costruendo sui resti delle strutture perimetrali e dei cunei delle gradinate.
Non è mai stato scavato sistematicamente, ma sono avvenute scoperte occasionali, come nel 1887 quando venne alla luce una piccola parte dei ruderi, emersi durante gli scavi per la costruzione di una fognatura in borgo dei Greci. La sua presenza si può comunque percepire dall'andamento curvo delle vie che lo circondano e dalla toponomastica della zona: via Tòrta ("Storta"), via del "Parlascio" e via de' Bentaccordi.
Parlascio infatti è la storpiatura del latino perilasium, che a sua volta viene dal greco perielasis ("girare intorno"), e che indicava appunto un anfitreatro. In molte altre parti di Italia e anche all'estero esistono toponimi derivanti dalla storpiatura di perilasium: verlascio, parlagio, pierlascio, ecc.
Si hanno testimonianze del parlascio fiorentino fino all'XI secolo, quando la città in espansione lo inglobò nelle nuove mura e i Peruzzi vi costruirono sopra il proprio palazzo; secondo i cronisti medievali venne anche usato come carcere. Dal lato di piazza Peruzzi si è ipotizzato che anche l'andatura regolare delle aperture ad arco sia dovuta alle antiche entrate dell'arena. A differenza di esempi simili in altre città, a Firenze si costruì anche all'interno dell'anfiteatro, che venne tagliato da due strade, via dell'Anguillara e Borgo dei Greci.
La zona rischiò di essere demolita durante i lavori di risanamento della seconda metà dell'Ottocento, per costruire un grande viale tra piazza della Signoria e piazza Santa Croce ma per fortuna il progetto non venne mai realizzato. Una ricostruzione dell'anfiteatro in epoca romana e alcuni progetti relativi al risanamento si trovano al Museo di...
Read moreYou don't really get to see much in the streets and I couldn't find anything like a museum in the area. Overall disappointed by the fact that there is so little left from Roman times in Florence - especially if you compare it to places like London, Paris...
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