My wife and I greatly enjoyed our visit to the Basilica of Saint Lawrence in Lucina, a serene yet richly historic church tucked into Rome’s Centro Storico. Originally founded in the 4th century, likely over the home of the Roman matron Lucina, it was officially consecrated in 440 AD by Pope Sixtus III and later rebuilt in the 12th century under Pope Paschal II. Its elegant Romanesque bell tower and portico with six Ionic granite columns hint at its medieval past, while a 17th-century Baroque renovation by Cosimo Fanzago added ornate chapels and a richly decorated single nave. We were especially moved by Guido Reni’s powerful Crucifixion painting above the high altar, framed by striking black marble Corinthian columns. The basilica also houses a revered relic: the bronze gridiron on which Saint Lawrence is believed to have been martyred. Remarkably, the church has long served as a burial place for Roman nobility and cardinals, and even hosted the funeral of Pope Celestine II in 1144. The church’s blend of ancient Roman roots, medieval architecture, Baroque artistry, and sacred relics made it a meaningful and memorable stop during our...
Read moreLa basilica, che originariamente si presentava nel suo interno a tre navate, oggi è a navata unica con quattro cappelle per lato che conducono all'altare maggiore, su cui vi è la tela del Crocifisso di Guido Reni. La sua composizione oggi è data per proporre al fedele un percorso teologico spirituale, attraverso tre itinerari specifici:
il primo è quello cristologico: partendo dalla prima cappella a sinistra, vi si trova il battistero dove è raffigurato il battesimo del Cristo, in rappresentazione della sua nascita. Si passa poi alla meditazione della fine del percorso terreno di Gesù, con la crocifissione ben rappresentata sulla pala centrale, opera del Guido Reni, posta sopra l'altare disegnato da Carlo Rainaldi nel 1669. Ed infine si ha l'ascensione del Salvatore rappresentata sul tetto tutto lavorato in legno a cassettoni, dove è dipinto Cristo con papa Damaso I, San Lorenzo e la matrona Lucina. Nel secondo itinerario viene invece proposta la figura della Madonna. Questo attraverso la rappresentazione della sua nascita (tra l'altro raccontata solo nei vangeli apocrifi), dell'Annunciazione, della Presentazione al Tempio ed infine nella cappella più titolata, quella dell'Immacolata Concezione. Il terzo è il percorso "laurentino", ovvero quello dedicato a san Lorenzo martire, patrono della basilica. Entrando nella prima cappella a destra (denominata cappella Lovatti dalla metà del XIX secolo, prima era in concessione alla famiglia Monatana dal primo decennio del XVII secolo al 1855) sono raffigurati su tre tele di Sigismondo Rosa e Giuseppe Creti i momenti salienti della vita del santo e sotto la mensa dell'altare della stessa cappela sono collocati i resti della graticola del martirio, mentre le catene che servirono ad imprigionarlo sono conservate nel museo parrocchiale. Tra le cappelle laterali si segnalano il settecentesco battistero, opera di Giuseppe Sardi, e la cappella Fonseca, disegnata da Gian Lorenzo Bernini, con il busto marmoreo del committente, opera dello stesso Bernini. Nella cappella di San Carlo Borromeo, la prima a sinistra dopo il fonte battesimale, la pala d'altare San Carlo porta in processione il chiodo della croce (1618) è di Carlo Saraceni, insigne discepolo di Caravaggio. Nella cappella di San Francesco e Santa Giacinta Marescotti, la quarta a sinistra dopo il fonte battesimale, si possono ammirare alcune tele del caravaggesco francese Simon Vouet: a sinistra La tentazione di San Francesco e a destra La vestizione di San Francesco. La pala d'altare di questa cappella è La morte di Santa Giacinta Marescotti (1736) di Marco Benefial. Nella navata destra, una pala d'altare con San Francesco Caracciolo che adora il Santissimo Sacramento è opera del pittore tardo barocco Ludovico Stern.
La Cappella di San Giuseppe (cosiddetta dal quadro di San Giuseppe di Alessandro Turchi) era Cappella gentilizia dei principi Ottoboni Duchi di Fiano - famiglia di Papa Alessandro VIII - che l'ebbero, con Breve pontificio, in "concessione perpetua" (è ancora visibile, in alto all'ingresso, il loro stemma) Nel 1943 la Cappella è stata snaturata dalla originaria destinazione, per divenire il sepolcro del cardinale Cremonesi ed è stata completamente ricoperta di marmi verdi, che hanno coperto le lapidi marmoree dei defunti Ottoboni. In un angolo è stato sistemato un busto marmoreo...
Read moreSituata nel Rione Colonna, San Lorenzo in Lucina è una delle più antiche chiese di Roma. L’edificio sorge su una domus, probabilmente di proprietà di Lucina, una ricca matrona romana che vi avrebbe fondato una “ecclesia domestica”, un luogo destinato al culto all’interno di una casa privata. Una seconda teoria collega il nome della basilica a un antico tempio dedicato a Giunone Lucina, la dea protettrice dei parti: era tradizione che le donne dell’antica Roma attingessero presso il tempio un’acqua “miracolosa”, usanza che trova conferma nel ritrovamento di un pozzo (ancora oggi visibile nel sotterraneo) e di un pavimento musivo con tessere bianche e nere, ancora integro, con gradini di marmo bianco e pareti affrescate. Consacrata a luogo di culto nel 440 da Papa Sisto III, la chiesa fu ricostruita e ampliata nel XII secolo da Papa Pasquale II. Ancora oggi, si ammirano l’elegante portico scandito da sei colonne ioniche in granito, al cui interno si leggono una serie di iscrizioni antiche, i due leoni marmorei ai lati dell’ingresso e il campanile a cinque ordini, due piani di monofore e tre di bifore. Intorno alla metà del Seicento, la basilica fu completamente ristrutturata: il pavimento venne rialzato per evitare le alluvioni del Tevere e le navate laterali dell’antica basilica furono trasformate in cappelle gentilizie dall’architetto e scultore Cosimo Fanzago. In seguito furono eseguiti ulteriori interventi a opera di Gian Lorenzo Bernini. L’artista realizzò la splendida Cappella Fonseca, detta anche Cupoletta con Angeli suonatori, per conto del portoghese Gabriele Fonseca, medico personale di Innocenzo X, ritratto in un busto marmoreo nell’atto di sporgersi da una finta finestra. Sull’altare, l’Annunciazione di Ludovico Gimignani, tratta dal più celebre dipinto di Guido Reni del Quirinale, è sorretta da due grandi angeli in bronzo e sormontata da una serie di angeli in stucco più piccoli rivolti verso la lanterna. Dopo gli interventi di restauro ottocenteschi di Andrea Busiri Vici, la chiesa perse il tratto barocco che sino ad allora l’aveva caratterizzata. Oggi, si presenta a una sola navata con soffitto a cassettoni dorati e una serie di cappelle laterali. Al suo interno si conservano un prezioso reliquario con la graticola su cui San Lorenzo subì il martirio e opere di grande maestri, come Carlo Rainaldi, artefice dell’altare maggiore e della Cappella del Santissimo Sacramento, e di Guido Reni, autore della magnifica tela del “Crocifisso”. Curiosità: in seguito ad alcuni scavi, nei sotterranei della sagrestia furono rinvenuti alcuni resti dell’orologio solare costruito da Augusto nel 10 a.C. Il più grande strumento dei tempi antichi per segnare il tempo si estendeva nella zona di Campo Marzio, utilizzando come gnomone l’obelisco egiziano attualmente nella piazza di...
Read more