La Chiesa dei Santi Michele e Magno, situata a poca distanza dal Vaticano, è uno degli edifici religiosi più particolari di Roma. Conosciuta anche come la Chiesa degli Olandesi, è il punto di riferimento della comunità cattolica neerlandese nella città eterna e un luogo ricco di storia e di arte.
Storia della Chiesa
La chiesa sorge sul Colle del Gianicolo, in una posizione panoramica che domina la Basilica di San Pietro. Le sue origini risalgono al IX secolo, quando fu costruita una prima cappella dedicata a San Michele Arcangelo per iniziativa della comunità longobarda. In seguito, intorno al XII secolo, la chiesa fu ampliata e intitolata anche a San Magno, vescovo e martire.
Durante il Medioevo, la chiesa divenne un importante luogo di culto per i pellegrini provenienti dalle regioni germaniche e neerlandesi. Nel 1447, Papa Niccolò V affidò il complesso alla Confraternita di San Michele e San Magno, che si occupava dell'accoglienza dei pellegrini.
Architettura e Interno
La chiesa è un interessante esempio di architettura medievale e barocca, con successive modifiche che ne hanno arricchito la struttura. La facciata, semplice ma elegante, presenta un portale sormontato da un timpano triangolare. L'interno è a navata unica, decorato con stucchi e dipinti che riflettono l’evoluzione artistica della chiesa nei secoli.
Uno degli elementi più significativi è l’abside affrescata, che conserva opere d’arte sacra di grande pregio. Il soffitto ligneo a cassettoni è un ulteriore dettaglio che cattura l’attenzione, mentre le cappelle laterali ospitano reliquie e statue di santi venerati dalla comunità locale.
Legame con la Comunità Neerlandese
Dal XVI secolo, la chiesa è sotto la giurisdizione del Pontificio Collegio Olandese, un'istituzione fondata per la formazione del clero proveniente dai Paesi Bassi. Ancora oggi, la chiesa è il luogo di riferimento della comunità cattolica olandese a Roma e ospita celebrazioni liturgiche in lingua neerlandese.
Posizione e Importanza
Situata in Salita dei Santi Michele e Magno, la chiesa offre una splendida vista sul Vaticano e sulla città. La sua vicinanza a Piazza San Pietro e al Gianicolo la rende una tappa ideale per chi visita Roma, soprattutto per coloro che desiderano scoprire luoghi meno noti ma profondamente legati alla storia della città.
Un Angolo di Tranquillità
La Chiesa dei Santi Michele e Magno è un’oasi di pace e spiritualità, ideale per una pausa dopo aver esplorato le affollate vie attorno al Vaticano. La sua atmosfera intima e il legame con la comunità olandese offrono un’esperienza unica, che unisce arte, storia e fede in uno dei contesti più affascinanti di Roma.
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Read moreÈ una delle chiese di Roma invisibili dalla strada, circondata da edifici più alti del Rione Borgo e arroccata sull’estremità settentrionale del Gianicolo. Le sue origini sono antichissime, tanto è vero che è attestata fin dal IX secolo, quando fu costruita dai Frisoni – una popolazione germanica proveniente da una regione oggi politicamente divisa tra i Paesi Bassi e la Germania come cappella della loro schola. Intorno alla basilica di San Pietro, infatti, nell’Alto Medioevo erano sorte diverse comunità dedite all’accoglienza e all’assistenza dei pellegrini di una determinata nazione in visita: le scholae peregrinorum dei Frisoni, appunto, oltre che dei Franchi, dei Longobardi e dei Sassoni. La chiesa era dedicata in origine solo a San Michele Arcangelo, molto venerato sia a Roma sia tra i popoli nordici: quando però fu ricostruita nel XII secolo dopo essere stata distrutta nel 1084 durante gli scontri tra l’imperatore Enrico IV e i Normanni di Roberto il Guiscardo, accorsi a liberare papa Gregorio VII, assunse anche il nome di San Magno, accogliendone le reliquie. In questa occasione fu aggiunto il campanile romanico, oggi visibile solo da piazza San Pietro. Nei secoli successivi il complesso subì ulteriori restauri: nel Settecento, l’architetto Carlo Murena diede alla chiesa il suo attuale aspetto barocco e neoclassico pur mantenendone la struttura medievale. Per accedere alla chiesa occorre percorrere una ripida scala, segnalata da un arco a tutto sesto in mattoni, che immette in un cortile. Una seconda entrata è attraverso la cosiddetta “Scala Santa”, percorsa dai fedeli in ginocchio al pari della Scala Santa di San Giovanni in Laterano. Preceduta da un portale marmoreo del XVI secolo e inserita all’interno di un palazzo, la scala collega Borgo Santo Spirito con la parte terminale della navata di sinistra. La facciata della chiesa è molto semplice mentre l’interno è a tre navate, divise da colonne antiche racchiuse dentro pilastri del XVIII secolo. Nella navata centrale si conserva ciò che resta dell’antico pavimento cosmatesco. Nella chiesa sono conservate numerose lapidi antiche. Una di esse risale al 1300 circa e racconta la miracolosa scoperta delle reliquie del vescovo martire San Magno a Fondi e della loro traslazione a Roma ma la più antica è l’iscrizione sepolcrale frammentaria del cavaliere frisone Hebi, morto nel 1004. La chiesa è stata usata da diverse comunità ecclesiastiche. Una di queste, l’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, le è rimasta fedele fino al giorno d’oggi. Nel 1989 l’uso della chiesa è stato concesso alla comunità cattolica nederlandese di Roma. Da quell’anno, ogni domenica è possibile assistere al servizio liturgico in...
Read more2: Before the beginning, the meaning was created from the voice of death in the mind of nothingness from the undiscovered matter except in the depths of emptiness, the nothing is the matter of which the void is composed before the beginning, for example: the feeling of strength and energy that something wants, the spirit exists in the depths of the nothing, a concentrated voice of illusion without matter inspired by death in the depths is the energy of the void and not matter that perishes and is renewed by the Creator, it is the spirit in matter, it is progress in the mind of perishing, it is work and the feeling of the beginning and the end, in the mind of the complete dead...
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